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Deborah Fait
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Am Israel Chai. Il popolo di Israele vive 03/11/2023
Am Israel Chai. Il popolo di Israele vive
Diario di guerra di Deborah Fait

La «loro» rivoluzione: destra in piazza al fianco di Bibi | il manifesto

Questa mattina appena sveglia avevo già il cuore gonfio ed ero stanca. Qui si dorme poco ormai, sempre pronti a saltare dal letto al primo suono della sirena. Mentre mi stavo preparando il caffè, ho sentito una voce cantare una preghiera, sono andata alla finestra, ero emozionata perché mi sembrava un messaggio di speranza. Ho visto il mio vicino, uno di quelli che incontro sempre in rifugio, dondolarsi in giardino recitando le benedizioni. Non sono religiosa ma quella cantilena ripetuta e quel corpo che dondolava per seguire le parole, mi hanno dato un po’ di pace. Non appena ho aperto i giornali e ho letto le notizie quella breve e bella sensazione è scomparsa di colpo. L’ambasciatore russo ha dichiarato: “Israele non ha il diritto di difendersi”, l’ONU ha in programma di condannare Israele per crimini di guerra, la stessa schifosa ONU che non aveva voluto dire una sola parola contro i massacri di Hamas del 7 ottobre. E poi via via, colpo dopo colpo, le Stelle di David mescolate alle svastiche che coprono i muri delle case di ebrei, a Vienna, Parigi, Roma, i cimiteri ebraici violati e il tentativo di incolpare Israele per questa guerra dimenticando quel ritorno alla Shoah che è stato il Sabato Nero, l’inizio di tutto. L’ambasciatore russo ha ragione di dire, brutalmente e cinicamente, che Israele non avrebbe il diritto di difendersi perché la sua reazione al massacro ha fatto cadere le maschere di buonismo e il mondo si è ritrovato in piazza a urlare il suo odio contro il paese degli ebrei. A morte, a morte! Israele non deve difendersi, Israele avrebbe dovuto seppellire i suoi 1400 morti e tacere. Allora tutto sarebbe andato bene perché gli ebrei morti piacciono sempre, sono i vivi che il mondo non sopporta. “Mai più” è diventato un vuoto slogan ma non per Israele. Qui il “Mai più” è un obbligo sentito da tutti, mai più un ebreo sarà ammazzato impunemente. Hamas ha voluto che la guerra scoppiasse per un chiaro cinico obiettivo, ottenere una reazione e poi esporre davanti al mondo i morti palestinesi. Dicono che siano, ad oggi, 9000. Ebbene, facciamo qualche sottrazione, dei 9000 quanti saranno morti a causa dei missili palestinesi che per il 10% ricadono sulla Striscia ammazzando la popolazione del luogo. Sono stati sparati contro Israele 8000 razzi, significa che sono ricaduti sulle loro teste circa 800 ammazzando tutti coloro che non potevano usufruire dei rifugi e dei tunnel, destinati soltanto ai membri di Hamas. È sempre stato un vizio dei dirigenti palestinesi attribuire a Israele i morti eliminati da loro stessi. Ricordiamo che anni fa a Jenin, i 500 morti di cui ci accusavano si erano poi ridotti a 50, di cui 25 erano soldati israeliani e il resto terroristi palestinesi di Hamas. Dobbiamo anche prendere in considerazione l’uccisione da parte di Hamas dei civili che tentano di scappare verso sud. Lo hanno detto apertamente dal Qatar: “Abbiamo bisogno di più sangue di donne, vecchi e bambini”. Ricordiamo anche la bufala dell’ospedale di Gaza attribuito a Israele secondo le veline dell’ufficio stampa di Hamas e creduta, senza ombra di dubbi, dalle agenzie straniere. Il mio cuore è gonfio perché so che dall’8 ottobre, dimenticato l’orrore dei massacri  del giorno prima, a chissà quando, per anni sicuramente, Israele sarà sul banco degli imputati e l’odio antico non si placherà. Non si placherà nemmeno lo strazio delle famiglie dei soldati caduti, delle famiglie dei bambini rapiti di cui non si sa nulla. Non si placheranno mai dolore, rabbia, ci tormenta l’impotenza di aiutare i 242 ostaggi e riportarli a casa. Alla Knesset hanno fatto vedere i video girati dagli stessi tagliagole il 7 ottobre e si sono avute scene strazianti. Uomini adulti singhiozzavano, i parlamentari si sono sentiti male, molti hanno dovuto ricorrere a prestazioni sanitarie. Questa sera, mentre scrivo, Hezbollah sta bombardando la Galilea. Siamo attaccati su due fronti, più missili che arrivano anche dallo Yemen. Andiamo avanti, kadima! Non ci hanno distrutto ieri e non lo faranno oggi. Questa sera a Gerusalemme è proiettata sulle case la millenaria frase Am Israel Chai . Il Popolo di Israele Vive.

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Deborah Fait
 

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