Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Protesta e terrorismo C'è una bella differenza ma Viola non la vede
Testata: La Repubblica Data: 09 giugno 2003 Pagina: 1 Autore: Sandro Viola Titolo: «Il ricatto dei Falchi»
La testata apre con un titolo che confonde volutamente il lettore: " Israele, attacco alla pace", inoltre, come potevano sapere che Berlusconi non avrebbe incontrato Abu Mazen: preveggenza o augurio? Riporiamo dall'editoriale in prima pagina di Sandro Viola: Gli estremisti dell'uno o dell'altro versante sono entrati in azione, hanno sparato e ucciso, con l'intento d'interrompere il dialogo e rimettere in moto la spirale della violenza. Sicché dopo l'incontro di Aqaba, dopo la stretta di mano tra Ariel Sharon e il palestinese Abu Mazen, la domanda non era "se" gli estremisti avrebbero attaccato, ma "quando" e "come". E adesso lo sappiamo. Gli estremisti israeliani, i coloni, hanno semplicemente manifestato il loro dissenso in modo civile. Una democrazia rispetta le idee di tutti e ne prende atto. Me è il suo governo che decide la politica che si deve fare. In campo palestinese Abu Mazen ordina il cessate il fuoco, ma i terroristi, Arafat compreso, sparano e uccidono. Far finta che questa differenza non esista, come fa Viola, significa fare disinformazione. Gli estremisti palestinesi invece sono ben altra cosa: attentatori che cercano di eliminare non solo soldati ma anche la popolazione civile. Dall'altra gli estremisti, i fanatici, gli irriducibili, che sostengono di volere la fine dell'occupazione israeliana, Ancora non ha imparato la parola giusta per definire queste persone: terroristi vedersi ammazzare cinque giovani soldati nel momento stesso in cui s'è cominciato a parlare di pace, è infatti evidente che una reazione eccessiva, simile alle tante che in questi trenta mesi hanno messo a ferro e fuoco le città e i villaggi di Palestina, dimostrerebbe che Sharon non attendeva che una provocazione per poter bloccare la trattativa. Staremmo sfiorando il ridicolo se le parole di Viola non fossero anche un offesa verso la verità. Chiunque abbia segiuto i fatti avvenuti dopo la stretta di mano di Aqaba sa da che parte stanno torto e ragione. Il campo sembra confondere solo Sandro Viola. Abu Mazen sa bene come gli attentati terroristici mirino a demolirne la credibilità nei confronti di israeliani e americani, demolizione cui sta mettendo mano, forse, anche Arafat. Si può anche togliere il forse.
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