Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Un rappresentante che non rappresenta più nessuno Un intervista inutile a Nemer Hammad, rappresentante del terrorista Arafat
Testata: Corriere della Sera Data: 09 giugno 2003 Pagina: 3 Autore: Marco Galluzzo Titolo: «Berlusconi a Gerusalemme «Un vero amico»»
Riportiamo integralmente l'articolo di Marco Galluzzo, inviato in Israele al seguito del Presidente del consiglio, pubblicato sul Corriere della Sera lunedì 9 giugno 2003. «E' la visita di uno dei migliori amici di Israele in Europa. Chiederemo all'Italia che ci aiuti nel processo di pace e credo che Abu Mazen debba essere incoraggiato nella sua scelta negoziale, soprattutto di fronte a terroristi che vogliono sabotare il processo di pace». Le parole di Avi Pazner, ex ambasciatore d'Israele in Italia, oggi portavoce di Sharon, definiscono in modo chiarissimo il senso della visita del presidente del Consiglio e le attese da parte del governo israeliano. Silvio Berlusconi oggi arriverà a Gerusalemme per la prima volta da quando è premier, a meno di un mese dall'assunzione della presidenza di turno del Consiglio europeo, pochi giorni dopo la partenza dal Medio Oriente di George Bush e l'avvio di un nuovo processo negoziale fra palestinesi e israeliani. La visita era programmata da tempo, ma si dilaterà sino a toccare le capitali di Giordania ed Egitto. In missione anche per conto della Casa Bianca, come ha lui stesso voluto sottolineare, il presidente del Consiglio inaugurerà un ruolo che gli Stati Uniti e la stessa road map gli attribuiscono, come imminente presidente di turno della Ue. Ma se dal governo israeliano sarà ricevuto incassando i crediti maturati nel recente passato, non lo stesso si può dire per l’Autorità palestinese. In forse sino a ieri sera, l’incontro fra Berlusconi e Abu Mazen potrebbe sfumare. Lo dà per escluso il delegato generale palestinese in Italia, Nemer Hammad, precisando che l'Anp ha detto «chiaramente» al presidente del Consiglio che per incontrare Abu Mazen dovrebbe incontrare anche Arafat. Al momento quindi, secondo le indicazioni palestinesi e conferme venute da parte israeliana, Berlusconi ritornerà in Italia senza aver colloqui né con Arafat né con Abu Mazen. «Così comincia male la presidenza di turno italiana dell'Ue perché - ha aggiunto ieri Hammad - l'Europa ha preso la posizione di incontrare anche Arafat e l'Italia è il primo Paese che fa la scelta di non incontrarlo». Una scelta opposta a quella compiuta sia dal rappresentante della politica estera europea, Javier Solana, che dal ministro degli esteri francese Dominique de Villepin. Entrambi hanno scelto di vedere Arafat e di vedersi chiudere la porta da Sharon. Berlusconi sembra avere optato per il contrario. Perchè dare ancora rilievo ad una figura come Nemer Hammad? Il portavoce di Arafat non è più in linea con il nuovo governo palestinese. L'opinione che esprime in sostegno di Arafat va contro il percorso della Road Map: che bisogno c'era di riportarla? Forse era più giusto augurarsi che Nemer Hammad fosse rinviato in Palestina e sostituito da qualcuno più adatto a quell'incarico. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione del Corriere della Sera. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.