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israele.net Rassegna Stampa
23.10.2023 L’appello del 'figlio di Hamas': 'Sono fanatici al servizio dell’Iran, bisogna liberare Gaza da Hamas'
Intanto, una giornalista araba mette alle corde il capo di Hamas, abituato a interviste compiacenti dove può rispondere a slogan e menzogne

Testata: israele.net
Data: 23 ottobre 2023
Pagina: 1
Autore: la redazione di Israele.net
Titolo: «L’appello del 'figlio di Hamas': 'Sono fanatici al servizio dell’Iran, bisogna liberare Gaza da Hamas'»
L’appello del 'figlio di Hamas': 'Sono fanatici al servizio dell’Iran, bisogna liberare Gaza da Hamas'
Intanto, una giornalista araba mette alle corde il capo di Hamas, abituato a interviste compiacenti dove può rispondere a slogan e menzogne

Hamas, chi è Mosab Hassan Yousef, il figlio pentito del fondatore  (convertito al cristianesimo): «
Mosab Hassan Yousef

Mosab Hassan Yousef, nato nel 1978 a Ramallah, figlio di un importante capo di Hamas, autore nel 2010 dell’autobiografia Figlio di Hamas, in una intervista tv lancia il suo appello: A Hamas non importa nulla dei palestinesi, mira allo stato islamico sul mondo intero, è la più brutale organizzazione terrorista oggi esistente, bisogna fermarli.

In un altro video, la giornalista della tv Al Arabiya Rasha Nabil incalza il capo di Hamas Khaled Meshaal, evidentemente abituato a predicare la guerra a colpi di slogan e menzogne senza essere mai realmente contraddetto.

 

Francesco Battistini, sul Corriere della Sera, 22.10.23: «Ma come vi aspettavate che avrebbe reagito, Israele?». «Come potete chiedere al mondo di sostenere i palestinesi, quand’è evidente quel che Hamas ha fatto ai civili israeliani?». «Vi scuserete per quel che avete fatto agli israeliani il 7 ottobre?». «Lei sta seduto fuori Gaza, in una stanza con l’aria condizionata, e parla di guerra, di jihad, di bombardamenti…».

L’ultima intervista che Khaled Meshaal aveva dato a una tv, dopo la mattanza di Sukkot, era stata a una devota (e velatissima) giornalista iraniana che l’aveva fatto accomodare su domande del genere «qual è la sua opinione sull’aggressione sionista a Gaza?». Invitato a collegarsi con Rasha Nabil, volto prime time di Al Arabiya, l’ex capo di Hamas s’aspettava le solite carezze dei proni intervistatori arabi. Ma quand’è finito bombardato da Rasha, quest’egiziana svergognata che manco s’era coperta il capo al suo cospetto, alla fine Meshaal ha tradito un lieve nervosismo: «Cara sorella — le ha balbettato gelido —, con tutto il rispetto… Le tue domande… E va bene, mi fai una domanda e io ti rispondo con chiarezza…».

Al Arabiya è una tv fondata vent’anni fa a Dubai e pagata dai sauditi, per dare agli arabi «un’informazione più equilibrata e meno provocatoria di Al Jazeera». Ci vanno Obama e lo scrittore Tahar Ben Jelloun, l’apprezza il New York Times e la odiano gli ayatollah. Due sere fa l’anchorwoman Rasha, 44 anni, egiziana, un minuscolo passato cinematografico, ha capito subito che fosse meglio troncare le solite supercazzole di Meshaal («invito la nazione araba a unirsi nella lotta…») e l’ha incalzato dura. Lei: «Khaled, la gente di Gaza ora si sveglia dovendo affrontare una grande tragedia: perché avete deciso tutto da soli?» Lui: «Fa parte della resistenza legittima, su cui il nostro popolo è d’accordo…». Lei: «Ok. Ma ora Hamas è paragonata all’Isis!». Lui: «Cara sorella, questa è un’accusa fabbricata da Netanyahu. Le nazioni non si liberano facilmente: i russi sacrificarono 30 milioni di vite contro Hitler, l’Afghanistan milioni di martiri…». Lei: «Ma trattare i civili in questo modo fa parte dell’ideologia di Hamas?». Lui: «Sorella, Hamas è concentrata contro i loro soldati! Poi, in tutte le guerre ci sono vittime civili. Ma noi non ne siamo responsabili…».

Nei social arabi, l’intervista di Nabil è al top nelle tendenze. Una scia di commenti, molti elogi e pochi insulti. Con lei ripostatissima quando chiede del Libano («l’ultima cosa di cui ha bisogno, è un’altra guerra!») e Meshaal che non risponde, o tocca il tasto Iran e lui glissa… Nelle scuole jihadiste s’insegna la taqiyya, l’arte islamica di velare la verità. Brava Rasha: dal tuo studio, ci volevi tu per strappare quel velo.


http://www.israele.net/scrivi-alla-redazione.htm

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