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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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Ospedale di Gaza: perché tutto questo imbizzarrirsi dei media contro Israele 23/10/2023
Ospedale di Gaza: perché tutto questo imbizzarrirsi dei media contro Israele
Analisi di Michelle Mazel

(traduzione di Yehudit Weisz)


Editorial cartoon for Oct. 12, 2023 - West Central Tribune | News, weather,  sports from Willmar Minnesota

Come ben spiega Le Figaro: “Il bagno di sangue all’ospedale al-Ahli, immediatamente attribuito da Hamas al lancio di un missile israeliano, ha sollevato un’ondata di rabbia che si è diffusa in tutto il mondo arabo.”  Ora sappiamo che l'ospedale non è stato colpito da un missile israeliano e di fatto non è stato colpito affatto. Un razzo lanciato dalla Jihad islamica da un vicino cimitero ha funzionato male ed è caduto nel parcheggio dell'ospedale, uccidendo alcune decine di persone. Purtroppo a questo punto i fatti non contano più molto. Questo perché nei minuti, se non secondi, successivi all'esplosione, la versione di Hamas, indirizzata direttamente ai media, è stata accettata senza riserve dai principali organi di informazione come CNN, BBC, Washington Post, Associated Press e tanti altri.  Nemmeno il minimo sforzo di verifica, nemmeno una pausa per dare a Israele il tempo di replicare. Tuttavia, non potevano non conoscere l’onda d’urto che l’informazione avrebbe scatenato. La corsa verso la condanna, Onu in testa. Le folle arabe scatenate.  L'annullamento del vertice di Amman in cui il Presidente Biden avrebbe dovuto incontrare il Presidente palestinese, il re di Giordania e il Presidente egiziano. E, va detto, non potevano non sapere che i comunicati di Hamas sono raramente verificabili e men che meno, veritieri.

Allora perché aggiungere benzina all’incendio del Medio Oriente? Perché, dopo dieci giorni in cui le atrocità di Hamas hanno dominato le notizie, questi importanti canali di informazione come la CNN e la BBC per esempio, tradizionalmente più inclini a criticare Israele che a informare sulla realtà di Gaza e di Hamas, sono stati fin troppo entusiasti di riuscire finalmente a “bilanciare” le atrocità del 7 ottobre che ancora dominavano le cronache. Tel Aviv non aveva appena commesso un vero massacro – anzi, un crimine di guerra, per non dire un crimine contro l’umanità – colpendo un ospedale? 473 vittime in un solo attacco, vi rendete conto?

Tuttavia, questa cifra  avrebbe dovuto rappresentare un campanello d’allarme. In un ospedale devastato dove senza dubbio il personale medico non era stato risparmiato, chi avrebbe potuto fare questo macabro conteggio così in fretta? Inoltre, perché non c'erano video o altre testimonianze?  Ma la responsabilità dei media non finisce qui. Israele è stato in grado di mettere rapidamente le cose in chiaro, con prove inconfutabili in mano. Solo che questa volta i media si sono presi il tempo necessario per correggere l'informazione, il più delle volte accontentandosi di affiancare le due versioni e dichiarandosi incapaci di decidere.  In ogni caso, è troppo tardi.

Le folle arabe hanno già le loro convinzioni e non le cambieranno. E i media? il loro nuovo obiettivo è già pronto. E no, non si tratta dei 200 ostaggi israeliani, tra cui neonati e donne anziane. Si tratta della catastrofe umanitaria che minaccia Gaza. Per loro la responsabilità è di Israele e, soprattutto, non di Hamas.

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Michelle Mazel

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