Testata: Italia Oggi Data: 07 ottobre 2023 Pagina: 10 Autore: Diego Gabutti Titolo: «Periscopio 07/10/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 07/10/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.
Missile russo sulla veglia funebre: strage di civili. [Almeno 51 morti]. Titolo del Corriere della sera.
Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina perché questa è la realtà che la popolazione sotto attacco vive ogni giorno. Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca.
[Attacco? Quali attacco?] Non siamo stati noi a iniziare la cosiddetta guerra in Ucraina. Noi stiamo cercando di porre fine al conflitto difendendo la nostra civiltà. Vladimir Putin.
Voi sostenete, ambasciatore, che dovrei guadagnarmi la fiducia del popolo? Non dovrebbe essere il popolo a guadagnarsi la mia? Nicola II, zar di tutte le Russie, a Sir George Buchanan (gennaio 1917).
Vogliamo costruire un nuovo mondo [che ai popoli del mondo piaccia o no]. Vladimir Putin.
Armi a Kiev, i dubbi Ue. Titolo di Repubblica.
«Se l’Occidente allenta la presa, tra pochi anni avrà la guerra in casa». Ex oligarca, in esilio prima in Svizzera e poi in Inghilterra dal 2016, incarcerato, torturato e deportato in Siberia per 10 anni su ordine del presidente russo prima della liberazione e della fuga, Mikhail Khodorkovskij parla dalla sua casa nel centro di Londra, dove ha appena pubblicato un libro, How Do You Slay a Dragon? (come uccidere il dragone). [...] «Putin è molto più debole di quanto ci vogliono far credere la propaganda del Cremlino o i suoi discorsi. [...] Non credete alle sue minacce nucleari: se avesse voluto, avrebbe già sganciato un’atomica su Kiev e ordinato il genocidio degli ucraini. Non ha scrupoli. Ma non lo fa perché sarebbe la sua fine. E non credete che gli possa succedere un leader ancora più pericoloso». Perché? «Perché lui è già il peggio». Antonello Guerrera, Repubblica.
Non è grottesco che una delle organizzazioni partigiane, l’Anpi, si schieri in modo così indegno contro la Resistenza ucraina e parteggi così spudoratamente per l’invasore Vladimir Putin? Pierluigi Battista, HuffPost.
Gianfranco Pagliarulo – presidente dell’Anpi senza essere stato partigiano – dà la caccia al «fascio» con imperturbabile creatività, stiracchiando il concetto fino a far rientrare nell’etichetta [praticamente chiunque]. L’unico che ha sempre evitato di chiamare «fascista» è Putin, nonostante la vasta letteratura esistente in materia. Nicola Mirenzi, il Foglio.
Il vero punto debole di questo governo, il suo tallone d’Achille, così come dei governi che lo hanno preceduto, [...] è l’assenza d’un accordo di fondo fra le sue principali componenti su quale debba essere la collocazione internazionale dell’Italia. Angelo Panebianco, Corriere della sera.
L’editorialista del New York Times Thomas Friedman ha scritto qualche giorno fa che siamo nell’età del disordine, in cui protagonisti internazionali sono Vladimir Putin, Xi Jinping, Benjamin Netanyahu e Donald Trump, ognuno dei quali ha come obiettivo un irrigidimento autoritario nel proprio paese. Negli Stati Uniti le agitazioni [collegate] all’ex presidente [...] si propongono di creare un caos istituzionale da cui possa scaturire una revisione, di diritto e di fatto, delle regole democratiche che reggono gli Stati Uniti d’America. Massimo Teodori, HuffPost.
E che puoi rimproverare a Conte, l’incoerenza? Quando anni fa Andrea Orlando provò a spiegargli che non poteva rifare il capo del governo col Pd visto che aveva firmato i decreti sicurezza di Salvini, lui rispose così: «Ti manderò i miei discorsi di allora, così potrai cogliere le sfumature di dissenso». Ovviamente quelli del Pd gli fecero rifare il premier. [...] E qui si realizza forse l’antico principio di Totò truffa: unicamente quando il furbacchione s’allinea col credulone si manifesta il prodigio della fregatura. Salvatore Merlo, il Foglio.
Pd ossessionato dal fascismo. No alle vie che ricordano il fascismo. Elly Schlein: «So’ annata a prenne Tuttocittà. Mo se divertimo». Osho, il Tempo.
Sally e Stu / sono stati ammessi ai circoli piú fighi della Nuova Sinistra / (scrittori pubblicati, a volte perfino Mailer), / hanno sostenuto le cause piú nobili / (i Panthers, le moratorie, i fondi della Difesa), / hanno chiesto di smantellare la macchina bellica, di smembrare le maggiori aziende e di rifare per intero la società / [...] / e hanno sempre cercato d’essere / politicamente perfetti / donando generosamente, / picchettando senza risparmio / e sempre invitando, a ogni festa di Natale, / una ragazza madre, un bombarolo dai buoni propositi / e la domestica. Judith Viorst, Politicamente perfetti (in La gente è altre seccature, Einaudi 2023).
Francesco I si fa esperto di climatologia [in] un documento che di rigoroso non ha nulla. Il Papa scrive (paragrafo 13) che «la coincidenza di questi fenomeni climatici globali con la crescita delle emissioni di gas serra, soprattutto a partire dalla metà del XX secolo, non può essere nascosta». Fonti? «La stragrande maggioranza degli studiosi del clima sostiene questa correlazione e solo una minima percentuale di essi tenta di negare tale evidenza». Rimando a una nota, a un testo, a un’evidenza scritta? Nessuna. Pourparler da talk-show. Matteo Matzuzzi, il Foglio.
Poi arriva Gian Antonio Stella, il celebre precursore a mezzo stampa di Beppe Grillo, chiamato a dar sostanza, o a mettere un tacòn, allo spencolante titolo del Corriere: «Bus, un buco nel guardrail». Che l’autobus non sarebbe precipitato, senza quella interruzione che secondo le informazioni è un «varco» e non un «buco», ancora i tecnici stanno valutando. Ma poiché la colpa viene prima dei fatti, ecco [...] la stolida retorica del colpevole per prima cosa, con fondamento «zeru» come i «tituli» di Mourinho e i sillogismi di Grillo. Maurizio Crippa, il Foglio.
[Anche Danilo Toninelli] è tornato! Toninellata su Mestre: «Morti di Stato». Titolo di Libero.
Beccata da un video mentre nel 1918 passava dalla teoria alla pratica, cioè dal «fanculo Salvini» postato su Facebook alle manifestazioni di piazza contro il medesimo e la «polizia assassina», la giudice catanese Iolanda Apostolico si difende così: «Ero lì per placare gli animi». Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.
Chi crede alle proprie bugie è un uomo sincero. Roberto Gervaso.