sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Italia Oggi Rassegna Stampa
03.10.2023 Periscopio 03/10/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 03 ottobre 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 03/10/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 03/10/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Il Kosovo elegge una presidente donna: è la giurista Vjosa Osmani.
Vjosa Osmani

Belgrado ha sempre avuto rivendicazioni territoriali, ora vuole usare il modello di Putin per un’annessione del Kosovo in stile Crimea. Ovviamente non lo permetteremo. Vjosa Osmani, presidente del Kosovo.

Una tempesta si è abbattuta sulla Slovacchia col ritorno del filorusso Robert Fico alla guida del governo. HuffPost.

Orbán esulta. Titolo di Repubblica.

Nuovi scontri in Mali fra la giunta locale – che ha preso il potere nel 2020 ed è sostenuta da Mosca [e dalla Wagner] – e i Tuareg. Corriere della sera.

Vivere sarebbe un piacere, se la storia universale non fosse una storia di merda. Hannah Arendt (in Wolfram Eilenberger, Le visionarie, Feltrinelli 2011).

Gli ucraini [che un anno fa si sono riuniti alla Madre Russia] hanno preso questa decisione consapevole, tanto attesa, combattuta e veramente popolare con un referendum, nel pieno rispetto degli standard internazionali. Essi hanno mostrato coraggio e carattere inflessibile. [Nessuno [– la Nato, l’Occidente, il legittimo governo ucraino –] ha potuto privarli di ciò che è più caro a ogni persona: cultura, tradizioni, lingua madre. Vladimir Putin (Ansa).

 [Con] l’annientamento del regime nazista a Kiev e la liberazione dei territori storicamente russi, sempre più regioni saranno [restituite alla patria]. Dmitry Medvedev (Anna Zafesova, La Stampa).

Ventidue anni fa, una guerra spietata portò Vladimir Putin al potere. Da allora la guerra è rimasta uno dei suoi strumenti preferiti, strumento che ha usato senza esitare durante tutto il suo regno. Putin esiste grazie alla guerra, e grazie alla guerra ha prosperato. Speriamo che questa volta sia la guerra a determinarne la caduta. Jonathan Littell, L’aggressione russa, Einaudi 2023.

Il volto di Josif Stalin sul mio bicipite conterà sicuramente più di un adesivo su un baule. È stato fatto da un noto tatuatore di Alma-Ata. Si dà il caso che sia molto somigliante all’originale. Fikrit Šotman, un vecchio bolscevico (in Robert Littell, L’epigramma a Stalin, Fanucci 2010).

[Sabato scorso, un sabato qualunque, un sabato italiano.] Raduno al teatro Ghione di Roma, lo stesso che già l’anno scorso Santoro utilizzò per una sfilata d’interventi in gran parte tesi a rappresentare la resistenza dell’Ucraina come un atto di bellicismo imperialista dell’Occidente. Il titolo della nuova convocazione è Assemblea per la Pace, la Terra e la Dignità [per tutti, ma non per gli ucraini]. Stefano Cappellini, Repubblica.

Dall’Auberge de Castille i cavalieri di Malta difendevano il bastione di San Giacomo. 500 anni dopo, Giorgia Meloni trova ispirazione dal contesto. Scende in piazza, prende a pretesto una domanda sull’impennata dello spread ed evoca la resistenza contro lo spettro del governo istituzionale. Tommaso Ciriaco, Repubblica.

I soliti noti vorrebbero il governo tecnico. La sinistra ha già la lista dei ministri. Temo che questa speranza non si tradurrà in realtà. Giorgia Meloni (Corriere della sera).

Voglia di complotto. Gli Agnelli soffiano sullo spread. I giornali di famiglia tifano per una tempesta sui mercati che faccia cadere Meloni. Titolo del Giornale.

Non c’è un grande complotto. C’è però un grande debito. Giulio Tremonti (dal Corriere della sera).

Io dico che esiste una società segreta con ramificazioni in tutto il mondo che complotta per diffondere la voce che esiste un complotto universale. Umberto Eco, Il pendolo di Foucault, Bompiani 1988.

Il tribunale di Catania libera 4 migranti del centro di Pozzallo: «Il decreto del governo è illegittimo». Il Viminale annuncia ricorso. open.online

Quel decreto [...] viola la Costituzione. All’articolo 10 perché la mera provenienza da un paese sicuro (sa Iddio se la Tunisia lo è) non può escludere automaticamente dalla richiesta d’asilo. E all’articolo 13 perché la libertà personale è inviolabile e la Costituzione non ammette alcuna forma di detenzione, ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. Fulco Lanchester, costituzionalista (Virginia Piccolillo, Repubblica).

Le migrazioni? «Transumanza». L’ultimo sproposito di Andrea Giambruno, conduttore tv e compagno di Giorgia Meloni, è il paragone tra i tragici viaggi di persone in fuga e l’esodo stagionale di mandrie e greggi. Repubblica.

Tutto il dibattito politico avviene [...] sul nulla, per frasi fatte e per slogan, molto spesso con reciproche insinuazioni denigratorie. Al centro in modo ossessivo c’è sempre quasi soltanto l’attualità più immediata, la dichiarazione perlopiù superflua, la frase idiota sfuggita qualche ora prima a questo o a quella e poi subito amplificata, ripetuta, ingigantita. [...] A una «discussione» di questo livello non fatica a partecipare anche il più sprovveduto, anche chi non sa nulla e non ha nulla da dire. In Italia la discussione pubblica [...] serve a eccitare le tifoserie e ad alimentare l’antipolitica. Ernesto Galli Della Loggia, Corriere della sera.

Alberto Angela ha fatto disservizio pubblico raccontando, con voce ispirata, che nell’Antica Roma «l’amore era vissuto in modo libero, naturale, bello». E insistendo, sempre più eccitato: «Cosa giustissima! Pensate che l’uomo romano culturalmente era bisessuale!» A parte che l’Antica Roma durò dodici secoli durante i quali cambiarono costumi e religioni, e parlare di questa lunghissima parabola come d’un blocco unico non è divulgare, è rafforzare pregiudizi, l’omosessualità fu sempre normata, mai davvero libera e anzi sordidamente legata alla schiavitù (per Seneca il ruolo passivo era «un crimine per chi è nato libero e una necessità per chi è schiavo»). Libero allora l’amore eterosessuale? Nemmanco. [...] Andasse, il pressapochista, dalle vestali che quando violavano il voto di castità venivano frustate e poi sepolte vive (Plutarco vide un’esecuzione e ne rimase scosso). Camillo Longone, il Foglio.

La crescita dei giornali è direttamente proporzionale alla decadenza della nostra morale. Dove c’è una testata che fa bene, ce ne sono cinquanta che fanno danni. Mark Twain (da pangea.news).

Si ostenta la cultura quando non se ne ha abbastanza. Roberto Gervaso.

Immagine correlata
Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT