Yasser Arafat con Abu Mazen
In occasione del 30esimo anniversario della firma dei primi Accordi di Oslo (13 settembre 1993), Palestine Media Watch è in grado di rivelare altre fonti palestinesi che ammettono, o più correttamente vantano, il fatto che l’allora capo dell’Olp Yasser Arafat riuscì a ingannare la leadership israeliana inducendola a firmare un accordo di pace che lui non aveva alcuna intenzione di rispettare.
In una recente intervista il parlamentare dell’Autorità Palestinese Munib al-Masri ha affermato d’aver saputo dallo stesso Arafat che la sua intenzione fin dal primo giorno era di usare gli Accordi come una “prima fase” del piano per la disintegrazione dello stato d’Israele:
Munib al-Masri, parlamentare dell’Autorità Palestinese: “Quando Arafat presentò la soluzione a due stati a Oslo, ero molto arrabbiato con lui perché diceva che il 22% sarebbe stato per i palestinesi e il resto per gli israeliani. Andai da lui a Tunisi e lui mi disse: Calmati. Il nostro pensiero in tutto questo era la soluzione a due stati come prima fase… una soluzione temporanea fino a quando [i palestinesi] vivranno confortevolmente e saranno soddisfatti e ci sarà il diritto al ritorno e cose del genere, e vivremo in un solo stato democratico [al posto di Israele].”
(Da: TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 20.7.2023)
Anche il giornalista palestinese Abd al-Bari Atwan, che incontrò il capo palestinese quando stava a Tunisi, ha confermato che Arafat gli aveva detto che voleva usare gli Accordi di Oslo come un modo per riportare “l’Olp e la resistenza [=lotta armata] in Palestina”, cioè come un modo per riportare il terrorismo nel cuore di Israele.
In un articolo pubblicato il 13 settembre 2018 sul sito arabo di news Rai Al-Youm, Abd al-Bari Atwan ha scritto: “Ricordo che lui [Arafat] mi prese da parte, quando lasciammo il suo ufficio nel quartiere Jugurtha di Tunisi, con il pretesto di uscire a fare una passeggiata e per allontanarsi da dispositivi di ascolto, e mi disse: ‘Voglio dirti qualcosa che ti prego di non citare o attribuirmi, se non dopo la mia morte’. Fece un sospiro e disse: ‘Entro in Palestina attraverso la porta di Oslo, nonostante tutte le mie riserve, per potervi riportare l’Olp e la resistenza [lotta armata] e ti garantisco che vedrete gli ebrei fuggire dalla Palestina come topi che fuggono da una nave che affonda. Questo non accadrà durante la mia vita, ma accadrà durante la tua vita’.”
Abd al-Bari Atwan, aveva già rievocato l’episodio in un’intervista del 2006:
Abd al-Bari ‘Atwan, direttore di Al-Quds al-Arabi: “Dopo la firma degli accordi di Oslo andai in Tunisia a fargli visita a luglio. Gli dissi: ‘Non siamo d’accordo. Non sosterremo questo accordo. Ci danneggerà’. [Arafat] mi disse: ‘Per Allah, li farò impazzire. Renderò questi accordi un disastro per loro. Non accadrà durante la mia vita, ma vedrai gli israeliani scappare dalla Palestina. Abbi un po’ di pazienza’. Le Brigate Al-Aqsa [ala terroristica di Fatah] sono state fondate e armate da lui [Arafat] come risposta, come contrappeso all’errore storico degli Accordi di Oslo”.
(Da: Arabic News Broadcast TV, Regno Unito, 16.2.2006)
Palestine Media Watch ha documentato molte testimonianze di persone vicine ad Arafat che confermano che il capo dell’Olp non è mai stato un sincero partner di pace. A cominciare dallo stesso Yasser Arafat che già nel 1994, subito dopo aver firmato gli Accordi, li paragonò al trattato di pace di Hudaybiyyah firmato dal profeta Maometto: una tregua di dieci anni con la tribù dei Quraish della Mecca, che Maometto ruppe due anni dopo quando li attaccò e conquistò la Mecca.
Il “modello Hudaybiyyah” è stato successivamente citato da molti esponenti palestinesi, come fece ad esempio il ministro dell’Autorità Palestinese per gli affari religiosi Mahmoud Al-Habbash nel ventennale degli Accordi di Oslo:
Mahmoud Al-Habbash, ministro dell’Autorità Palestinese per gli affari religiosi: “Il senso di responsabilità della dirigenza palestinese nei confronti della propria nazione l’ha portata a compiere dei passi politici circa 20 anni fa [gli Accordi di Oslo del 1993] esattamente come fece il Profeta [Maometto] nel Trattato di Hudaybiyyah. In meno di due anni, il Profeta ritornò e sulla base di questo trattato conquistò la Mecca. Questo è l’esempio, questo è il modello”.
(Da: TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 19.7.2013)
In questo articolo, altre dichiarazioni documentate da Palestine Media Watch, di Abd Al-Aziz Shahin, ministro per gli approvvigionamenti dell’Autorità Palestinese; Nabil Sha’ath, capo negoziatore dell’Olp per gli accordi di Oslo; Ziyad Abu Ein, già vice ministro dell’Autorità Palestinese per gli affari dei prigionieri; Sultan Abu Al-Einein, membro del Comitato Centrale di Fatah.
(Da: jns.org, israele.net, 13.9.23)