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Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 26/09/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.
Budapest 1956 La libertà? Una vecchia trottatrice. Amadeo Bordiga, fondatore e primo segretario, nel 1921, del Pc d’Italia. Lo scorso 10 aprile [il dissidente russo Vladimir Kara-Murza] è stato condannato a 25 anni di reclusione per aver pronunciato un discorso «dai toni antimilitaristi», per aver partecipato a un evento organizzato dal Centro Sacharov, organizzazione umanitaria messa al bando, e infine per aver denigrato l’immagine della Russia in patria e all’estero. Marco Imarisio, Corriere della sera. Manifestanti, tumultuanti? Urlatori dei diritti dell’uomo, ciarlatani della libertà? Questo no, mai! Thomas Mann, Considerazioni d’un impolitico, De Donato 1967. La riunione di Johannesburg dimostra che il tentativo americano e occidentale d’imbrigliare il cambiamento nella morsa d’una nuova guerra fredda tra il «blocco delle democrazie» e i paesi autoritari è destinato a fallire e appare a gran parte del mondo semplicemente come un modo di puntellare la declinante egemonia degli Usa e dell’Occidente. […] Sulla guerra [in Ucraina] la maggior parte dell’umanità rifiuta di allinearsi alla posizione americana e occidentale. Editoriale non firmato di Italianosky/Europeiosky (da attribuirsi al direttore, Massimo D’Alema). Chissà se [...] qualcuno dei nostri scemi di guerra capirà ciò che è sempre stato lampante. Che chi si batte per un compromesso territoriale e per un cessate il fuoco lo fa per il bene dell’Ucraina, non della Russia: i veri putiniani sono gli atlantisti. Marco Travaglio, il Fattosky quotidiano. Con i 5stelle spero si potrà lavorare insieme, lo penso oggi, lo pensavo ieri, lo penserò domani. Elly Schlein (Roberto Gressi, corriere.it). L’eredità di Gianni Vattimo: «Il Pd ha ispirato la mia ultima scoperta, il pensiero inutile». Il giornalone (La Stampa). Verrà il giorno in cui due più due tornerà a fare quattro e saranno riconosciuti criminali coloro che hanno fomentato e scatenato la guerra, non coloro che hanno cercato di fermarla. Vladimir Kara-Murza. Noi sottoscritti dichiariamo solennemente che in coscienza crediamo che due e due fanno quattro; e che giudicheremo nostro nemico chiunque tenti di persuaderci del contrario. Similmente siamo pronti a sostenere a rischio di quanto ci è più caro e vicino al cuore che sei è meno di sette in ogni tempo e luogo; e che dieci di qui a tre anni non sarà più di quanto non sia ora. Dichiariamo pure fermamente esser nostra risoluzione, fintantoché viviamo, di chiamar nero il nero e bianco il bianco. E in ogni circostanza ci opporremo alle persone che in qualunque giorno dell’anno chiameran bianco il nero e nero il bianco, sia pure col maggior pericolo della nostra vita e della nostra fortuna. Joseph Addison, Lo spettatore. Einaudi 1943. Il linguaggio politico – e con le debite distinzioni ciò vale per tutti i partiti politici, dai conservatori fino agli anarchici – è concepito per far apparire vere le menzogne e rispettabile l’assassinio, e per dare sembianza di solidità al semplice vaniloquio. George Orwell, La strada di Wigan Pier, Mondadori 1960. Occorre essere grati a Orwell per avere definitivamente sciolto il fittizio legame tra il comunismo e lo Stato nato in Russia con la rivoluzione del 1917 il quale presto si tirò dietro due imitazioni [senza l’inutile ingombro del marxismo-leninismo]: il fascismo italiano che sorse senza programma o senza un programma cui desse sincera fede e che presto ne accattò uno dal nazionalismo; e il nazismo tedesco ben altrimenti nutrito d’antiche tradizioni nazionali e ricco dei succhi venefici d’un naturalistico razzismo; l’uno e l’altro totalitari di Stato. Benedetto Croce, La città del Dio ateo (Il Mondo, n. 34, anno I, 8 ottobre 1949). A conti fatti la cosa più importante, l’ultima cosa da salvare, l’estrema cittadella, è la libertà. Questo è il senso di 1984. Geno Pampaloni, Ritratto sentimentale di Orwell (in 1984, Chiarelettere 2021). Tre economisti americani – Baker, Bloom e Davis – elaborano ogni mese un «indice dell’incertezza» che [per quanto riguarda l’Italia] ha ricominciato a salire. Più alto è peggio è: in agosto era a 120, un anno fa a 97. Nel 2021, durante il governo Draghi, era sceso fino a 41. Robert Shiller, economista a Yale, premio Nobel nel 2013. L’talia oggi è più credibile. Giorgia Meloni (Ansa). Un giorno [Meloni] è a Lampedusa assieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen per tracciare assieme la linea per tentare di fermare gli sbarchi. Il giorno dopo corre ad abbracciare il sovranista ungherese Viktor Orban, che ha frenato sui migranti qualsiasi decisione Ue a favore dell’Italia (dunque un nemico del tanto sbandierato «interesse nazionale» italico) per rilanciare il patto di fratellanza e predicare la difesa a oltranza di «Dio, patria, famiglia». Nelle ore successive si esibisce in una difficilissima capriola logica e politica difendendo il premier polacco Mateusz Morawiecki (suo principale alleato nello schieramento dei Conservatori, Morawiecki ha demolito il piano pro-Italia di Ursula). E Meloni da New York che fa? Dice che va bene, tanto a lei della redistribuzione dei migranti in Europa ormai interessa poco: «La mia priorità è fermare le partenze illegali». Roba da far girare la testa. Alberto Gentili, HuffPost. Un’utente di Twitter (o come si chiama adesso) ha ripubblicato due foto prese dall’Instagram di Chiara Ferragni. Sono le foto dei bagni dei bambini nella casa in cui la famiglia Ferragni si trasferirà. La didascalia dell’utente qualsiasi era: «Leone e Vittoria non sapranno mai quanto cazzo è brutto aspettare tuo fratello che caga quando il bagno è solo uno e devi cagare anche tu». Guia Soncini, Linkiesta. [C’è una] sedicente intelligencija radical-chic che mangia caviale e sputa sentenze. Roberto Gervaso. |