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Italia Oggi Rassegna Stampa
23.09.2023 Periscopio 23/09/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 23 settembre 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 23/09/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 23/09/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Zelensky: il Presidente ucraino e la metamorfosi da Woody Allen ad Allende  - la Repubblica
Volodymyr Zelensky

«Un politico è qualcuno che pensa alle prossime elezioni, lo statista pensa alla generazione futura». Se questa affermazione del teologo ottocentesco James Freeman Clarke è valida, allora oggi in Europa gli statisti scarseggiano: il fenomeno dei migranti lo chiarisce alla perfezione. Marco Bertoncini, notista politico d’Italia Oggi, scomparso il 21 settembre 2023.

Imbrunire. Sfondo d’aria. Padiglione di ferro battuto. / [...] / Uniformi le bare passano oltre ad altezza d’occhi. Seamus Heaney, La vecchia squadra (in La lanterna di biancospino, Guanda 1999).

«Se non riceviamo gli aiuti, perderemo la guerra». Questo l’appello di Volodymyr Zelensky ai senatori americani, secondo quanto riferito al New York Times dal leader della maggioranza democratica Chuck Schumer. Marta Serafini, corriere.it.

La Polonia, capofila Nato: «Basta armi alla Polonia». [Alé! Alé!]. Titolo del Fattosky quotidiano.

Dopo l’embargo sul grano ucraino, il premier polacco, Matteusz Morawiecki, ha voluto dimostrare ancora una volta che la priorità del suo governo nazionalista e populista non è la difesa dell’Ucraina, ma mantenere il Partito Legge e Giustizia (PiS) al potere a Varsavia. «Non trasferiremo più armi all’Ucraina, perché ora stiamo armando la Polonia con le armi più moderne», ha detto Morawiecki mercoledì sera alla televisione Polsat, spiegando che la priorità è rafforzare la difesa del suo paese dalla minaccia della Russia. La propaganda filorussa e anti ucraina ne ha subito approfittato per annunciare che «la Polonia molla l’Ucraina». La realtà è molto più prosaica e meno geopolitica. Il 15 ottobre i polacchi vanno al voto in elezioni decisive per il PiS e il suo progetto di fare della Polonia una democrazia illiberale occupando tutte le istituzioni. [Di qui il classico grido di guerra dei demagoghi: «Polonia First»]. David Carretta, il Foglio.

Ma vacillano anche le democrazie liberali, ahinoi. Italia Oggi.

Alle quattro del pomeriggio tre agenti di polizia sono entrati nella scuola media d’Alfortville, alle porte di Parigi. La preside li ha accompagnati fino alla classe e ha chiesto loro di aspettare fuori della porta. La preside è entrata, ha interrotto la lezione e ha chiesto a un ragazzino di 14 anni di uscire. In corridoio l’allievo si è trovato davanti i «flic» venuti ad arrestarlo per bullismo e minacce [nei confronti d’un quindicenne trans. I poliziotti] lo hanno ammanettato sotto gli occhi esterrefatti dei compagni e lo hanno portato in commissariato. Stefano Montefiori, Corriere della sera.

Avevo forse quattro o cinque anni… Mio padre mi mandò al commissariato di polizia con una lettera. Il commissario la lesse e mi rinchiuse in una cella dicendomi: «Ecco che cosa si fa ai bambini cattivi». Alfred Hitchcock (in François Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, il Saggiatore 2020.

Per evitare gli sbarchi in Italia, la senatrice Michaela Biancofiore [di Coraggio Italia] ha proposto di «costruire un’isola artificiale nel Mediterraneo dove accogliere i migranti». Si chiamerà «Utopia». E, come quella immaginata da Tommaso Moro, sarà un’isola con città ampie e magnifiche. [...] L’occupazione fondamentale dei suoi abitanti sarà l’agricoltura. [...] Si eviterà ogni spreco e i vestiti saranno tutti dello stesso materiale e della stessa foggia. [...] Ogni aspetto della vita quotidiana sarà pianificato. La guerra sarà considerata un male, ma a volte un male necessario. [...] Sarà venerato un Essere unico che rappresenta il divino: Mitra. Michele Magno, il Foglio.

Tutti quanti in prigione! / In prigione, in prigione! / Sì, in prigione, in prigione! E non do spiegazione! Edoardo Bennato, In prigione! In prigione!

Dal suo primo giorno a Palazzo Chigi Meloni deve scegliere se ispirare le sue decisioni al realismo proattivo e lungimirante di Niccolò Machiavelli oppure proseguire con lo scetticismo disincantato di Francesco Guicciardini che ha guidato la maggioranza dei suoi predecessori. Formiche.net

Dal XVI al XVIII secolo Machiavelli fu per l’Europa uno scandalo. Neppur quasi si osava pronunciare il suo nome. «Ille qui dixit» mormoravano all’orecchio i teologi e i moralisti, costretti a discutere le sue esecrate teorie. Nel secolo XIX voltafaccia completo: lo scandalo si trasfigura in gloria. Machiavelli è l’ardito campione della ragione emancipata, che fa della politica una libera scienza umana. [...] Cosa più curiosa ancora, se si risale alle fonti del machiavellismo che cosa si scopre? Un libriccino – Il Principe – in cui non si trovano le cose denunciate dagli uni e ammirate dagli altri, se non perché tutti quelli che lo leggono sono già prima persuasi di trovarcele e chi non ve le trovasse darebbe a se stesso deliberatamente un attestato d’ignoranza. Guglielmo Ferrero, Niccolò Machiavelli e il «Principe» (in Bogdan Raditsa, Colloqui con Guglielmo Ferrero, Edizioni Il Foglio 2022).

Faccio parte d’una generazione che [guardava] i cartoni animati quando i tg raccontavano Tangentopoli e l’ascesa di Berlusconi. Elly Schlein, La nostra parte, Mondadori 2022.

«Via il direttore del Museo [Egizio di Torino]». Dopo Fd’I, la fatwa della Lega. Attacco al manager che litigò con Meloni. Titolo di Repubblica.

Mi faccia capire bene. I mummificatori strappavano le budella e le mettevano nei canopi? Da La Mummia, 1999, di Stephen Sommers.

[Sempre a proposito di mummie:] all’hotel Forum, dove Beppe Grillo da anni pianta le tende quando scende nella capitale, non si vede nessuno. [...] La folla di giornalisti a caccia del fondatore si è dissolta. Grillo si mostra solo nel pomeriggio. Si ferma e si lascia immortalare in un lungo abbraccio con Virginia Raggi, prima d’infilarsi in macchina e raggiungere la sede del Movimento. Non c’è la ressa dei bei vecchi tempi. Un operatore della tv commenta che «manco hanno mandato un giornalista, dobbiamo solo fare riprese, una volta sembrava fosse la cosa più importante del mondo». Pietro Salvatori, Italia Oggi.

Tout casse, tout passe, tout lasse. / Così dicono a Parì. Nino Taranto.

Molti protagonisti, comprimari e semplici comparse balzati per una settimana o un mese alla ribalta [sono presto] inghiottiti dall’oblio. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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