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Libero Rassegna Stampa
30.05.2003 Chi sono i cattivi ?
Amnesty International e il rapporto 2003 sulle violazioni dei diritti umani

Testata: Libero
Data: 30 maggio 2003
Pagina: 13
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Amnesty o Amnesy? il rapporto 2003 incentrato sugli Usa e la battaglia antiterrorismo che comprimerebbe le libertà civili del mondo»
Riportiamo un articolo di Dimitri Buffa pubblicato su Libero venerdì 30 maggio 2003.
I guai del mondo oggi non derivano tanto dagli "stati canaglia" come Cuba,
Siria, Iran, Nord Corea, Sudan, l'Iraq di Saddam o anche la Cina e il Laos.
Molti dei quali appoggiano e strumentalizzano il terrorismo internazionale.
No il problema vero sono le presunte violazioni dei diritti umani di Stati
Uniti e Israele nel nome della lotta al terrorismo internazionale dopo i
fatti dell'11 settembre. Parola di "Amnesty international", per gli amici
"amnesy", che nel rapporto 2003 presentato l'altro ieri alla stampa ha
parlato con i suoi caporioni per ore del pericolo dell'involuzione
democratica Usa e per pochi minuti delle vere magagne di un mondo composto
quasi esclusivamente da dittature con diritto di voto all'Onu compresa la
Libia che dirige la Commissione diritti umani. Intendiamoci: non è che non
si parli nel rapporto 2003 di "AI" di Siria, Iran, Laos, Sudan o Cuba.
Se ne parla, come si parla di altri 151 paesi, tra cui l'Italia, citata per
le violenze del G8 di Genova e il G7 di Napoli per le indegne carceri che ci
ritroviamo e per il razzismo contro gli stranieri. Peccato che per
presentare detto rapporto alla stampa si punti sull'America e su Israele,
non sugli stati che aiutano il terrorismo o che uccidono i dissidenti
politici come avviene in Cina, Libia, Siria, Cuba e Vietnam per l'appunto.
E' questione di scelte e di priorità e quelle di "Amnesy" le si conoscono
bene sin dai giorni in cui i loro osservatori imparziali si inventarono un
massacro di 500 civili mai avvenuto a Jenin da parte dell'esercito
israeliano durante l'operazione Muro difensivo (Homat Maghen).
Fatte queste premesse veniamo al confronto delle pagine introduttive
dedicate agli Usa, 10, con quelle dedicate a Cuba, che sono invece 5,
esattamente la metà, o con quelle dedicate alla Cina: 9.
Oppure delle 9 pagine dedicate a Israele, con le 6 riservate alla Siria e
la Libia, o con le 5 sui crimini dell'Autorità nazionale palestinese nei
territori sui propri stessi cittadini (linciaggi e condanne a morte
compresi).
Gli Usa sono sotto accusa per il trattamento riservato a quelli di Al Qaeda
a Guantanamo, dove Amnesty lamenta di non essere stata fatta entrare.
Dicendosi però sicura di maltrattamenti e torture.
A Israele si rimprovera la distruzione delle case che le famiglie dei
kamikaze si comprano con i soldi pagati da paesi come Iraq e Iran per il
martirio del figlio scemo. All'Italia non si perdonano i maltrattamenti ai
no global durante Genova e Napoli, guardandosi bene dal dubitare che la
polizia "assassina" sotto inchiesta possa rivelarsi estranea dopo regolare
processo.
E di Cuba Amnesty che dice quest'anno?"Nel 2002 le relazioni di Cuba con
alcuni settori della comunità internazionale migliorano..un meeting a
novembre con i rappresentanti della Ue indicava un passo positivo nelle
relazioni con Cuba, il dialogo politico fra i due bloccato per anni a causa
di una serie di argomenti, inclusa (bontà loro,ndr) la preoccupazione per i
diritti umani si era riaperto con un meeting iniziale nel dicembre 2002..A
novembre per l'11esimo anno consecutivo l'Onu passava una risoluzione per la
fine dell'embargo Usa.. ma purtroppo rimangono difficili le relazioni con
quest'ultimo paese che non ne vuole sapere di togliere l'embargo finchè non
si stabilirà a Cuba un sistema con libere elezioni e multi partitico.."
Delle tre condanne a morte eseguite ai danni di altrettanti dissidenti di
colore avvenute quest'anno l'estensore del rapporto "amnesy" su Cuba non ha
fatto tempo a fare menzione. Sarà per l'anno prossimo.
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