Testata: Italia Oggi Data: 16 settembre 2023 Pagina: 10 Autore: Diego Gabutti Titolo: «Periscopio 16/09/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 16/09/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.
[Teheran]. L’ultimo che hanno portato dentro è Armin Rostami, il fratello di Aida, la dottoressa uccisa a dicembre per aver curato i manifestanti. Prima di lui molti altri, tra cui: il padre di Mohammad Mandi Karami, impiccato a gennaio; la sorella e il marito di Shirin Alizadeh uccisa a ottobre; lo zio di Mahsa Amini. Con l’avvicinarsi del 16 settembre – l’anniversario dell’uccisione di Mahsa [assassinata il 16 settembre 2022, un anno fa] – le guardie di Khamenei hanno aumentato la repressione e preso di mira i familiari delle vittime delle proteste. Corriere della sera.
Non voglio una cassa qualunque, voglio un sarcofago / con striature di tigre e una faccia dipinta / tonda come la luna, con gli occhi sgranati in su. Sylvia Plath, Ultime parole (in Lady Lazarus e altre poesie, Mondadori 2023).
Guerra lunga e sanzioni inutili. L’Occidente scopre la realtà e si prepara alla ritirata. Titolo della Veritasky.
Come mostra un video che circola su Twitter, il giornalista di Rossija 1 chiede a Sergej Šojgu [ministro della difesa russo, già grande nemico di Yevgeny Prigozhin buonanima] se la Russia vincerà questa guerra. Invece di rispondere rapidamente e con determinazione, Šojgu alza le spalle. Sembra dire: «Come faccio a saperlo?» Alla fine, dopo averci pensato a lungo, finalmente risponde: «Non abbiamo altra scelta». FrankfurterRundschau (fr.de).
Estate 1991. Mikhail Gorbaciov, con la famiglia è in vacanza. […] Dei nostalgici irriducibili cercano di restaurare il passato regime. Alberto La Volpe, il mio direttore di allora al Tg2, mi spedisce a Mosca in tutta fretta. […] Assistiamo all’abbattimento di decine di statue dei gerarchi comunisti. Nella piazza dove sorge il famigerato palazzo della Lubianka, sede del KGB, una folla ubriaca di gioia abbatte la statua di Felix Dzerzhinsky [il fondatore della polizia politica sovietica]. Maurizio Cirilli, l’operatore venuto con me a Mosca, è un accanito tifoso della Roma. Senza conoscere una parola di russo convince i manifestanti ad accompagnare l’abbattimento della statua al coro «forza Roma, forza lupi». [A Dzerzhinsky, un personaggio terrificante,] oggi si dedica di nuovo una statua, copia di quella che ho visto demolire: campeggia nella sede del SVR, che del KGB è diretto erede. Per il capo del SVR, Sergey Naryshkin, Dzerzhinsky «sognava di creare un futuro basato sui principi di bontà e giustizia». Un brutale e inequivocabile messaggio che Putin scaglia alla Russia e a tutti noi: siamo tornati. Valter Vecellio, HuffPost.
[Durante la costruzione del canale di Panama] abbiamo perso 35mila persone per una zanzara. Crudele. Dovevano costruire sotto le zanzariere. Il canale è una delle meraviglie del mondo. Una delle nove meraviglie. No, no, una delle sette. Facciamo nove. Donald Trump (da corriere.it).
Salvini abbraccia Le Pen, Meloni vola dall’amico Orbán. repubblica.it
Orbán è il leader di governo che più si è opposto alle sanzioni contro la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina ed è accusato di erodere lo Stato di diritto e i principi democratici nel suo Paese. Il punto del Corriere della sera.
A condurre l’inverno demografico in una sbocciante primavera sarà la famiglia, ha detto la premier nell’incontro col collega ungherese Viktor Orbán. La famiglia è tutto, va amata, curata, e lì un giornalista – per fortuna straniero – se n’è venuto fuori con l’arguzia: donna coerente, ha detto, poiché ha sistemato cognato e sorella. Mattia Feltri, La Stampa.
Occorre una dura lotta per difendere l’identità delle famiglie e per difendere Dio. Giorgia Meloni a Budapest.
Creatore dell’universo – miliardi di galassie, dentro le galassie stramiliardi di stelle, intorno alle stelle ipermiliardi di pianeti, e poi nebulose, buchi bianchi, buchi neri – vi pare che l’Onnipotente abbia bisogno d’essere difeso a Budapest da Giorgia Meloni? (O vi sembra il caso che metropoliti, papi e Testimoni di Geova vadano in giro a fargli della pubblicità?) Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.
Giorgia Meloni giudice in tribunale: Sta tornando il Covid… Ma con noi se becca minimo 20 anni! Poi vedi se ce riprova. Makkox, il Foglio.
Gli altri paesi europei, gli alleati, i sindaci: tutti hanno il problema delle elezioni, e sui migranti la lasciano sola. Spunta una destra alla sua destra che chiede il blocco navale, quello che prometteva lei. La tempesta perfetta. HuffPost.
La linea della premier ha fallito. Non escludo l’uso della Marina. Matteo Salvini (titolo di Repubblica).
È semplicemente la frase più infelice pronunciata da Giorgia Meloni da quando è entrata a palazzo Chigi. Una settimana fa si era rivolta al commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni raccomandandosi [di] avere «un occhio di riguardo» verso l’Italia e la stessa espressione ha ripetuto ieri, parlando del nuovo incarico affidato dalla Commissione europea a Mario Draghi: «Presumo che in un ruolo del genere Draghi possa avere anche un occhio di riguardo per la nostra nazione». Fabio Martini, HuffPost.
La sinistra italiana è l’unica forza politica al mondo che vuole tassare di più i propri elettori. Aldo Cazzullo (da Parole in libertà, Italia Oggi).
Domenico Cacopardo [nel suo articolo ci ha ricordato] il pm che 22 anni fa, durante i tumulti di Genova, mandava circolari griffate con la stella a 5 punte [delle Brigate Rosse] salvo attribuirle al figlio dodicenne e non imputabile. Max Del Papa, Italia Oggi.
L’Ente Nazionale Protezione Animali lancia un allarme per l’interpellanza urgente presentata dal Pd a firma della sua capogruppo alla Camera, nella quale si chiede ai ministri dell’Agricoltura, della Salute e dell’Ambiente «quali misure intendano adottare per arrivare all’eradicazione dei cani inselvatichiti». [Eradicazione. Dei cani]. enpa.it.
Il cane è l’unico membro della famiglia / che mi accoglie come se fossi ancora uno dei Beatles / quando torno a casa / disse una volta Paul McCartney. Jón Kalman Stefánsson, Quando i diavoli si svegliano dèi, Iperborea 2023.
Che la politica sia l’arte di menare il can per l’aia lo sappiamo da quel dì. Roberto Gervaso.