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Italia Oggi Rassegna Stampa
01.09.2023 Periscopio 01/09/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 01 settembre 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 01/09/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 01/09/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

L'Ucraina lancia l'offensiva dei droni: basi e armi colpite in tutta la  Russia - la Repubblica

L’Ucraina lancia l’offensiva dei droni. Colpiti basi e aerei in tutta la Russia. Titolo di Repubblica.
 
Missili contro droni, a soccombere è Kiev. Titolo della Veritaski.

Al tempo della guerra in Cecenia ogni tanto tornavo a Mosca. Provavo a raccontare qualcosa degli orrori che avevo visto laggiù e mi dicevano: «Siamo stanchi di sentir parlare della tua Cecenia». Jonathan Littell, Corriere della Sera.

Un cimitero nascosto, i metal detector e la scritta sulla lapide [di Evgeny Prighozin]: «Sei morto o sei vivo?» lastampa.it.

Prigozhin era l’alter ego di Putin. Entrambi legati a San Pietroburgo, entrambi self-made men che parlano volentieri il gergo di strada e si atteggiano a tipi tosti. [...] Putin si è occupato con durezza dei suoi rivali politici. Le sfumature mafiose di queste manifestazioni di potenza bruta non sono casuali. [...] Sono al cuore del regime. Una Russia che non ha l’attrattiva rivoluzionaria dell’Unione sovietica [né] lo slancio europeo e la perspicacia diplomatica dell’Impero russo. Michael Kimmage, The Wall Street Journal (da La Stampa).

Rivolgendosi ai giovani di San Pietroburgo, e nel bel mezzo della guerra d’aggressione all’Ucraina, il Pontefice ha celebrato l’imperialismo degli zar cui si ispira Putin: «Non dimenticate mai d’essere gli eredi della grande Russia», ha detto il Papa. «La grande Madre Russia dei santi, dei governanti, di Pietro I e Caterina II». [...] Da non credere. Taras Ševčenko, il più grande poeta e cantore ucraino, una via di mezzo tra Dante e Manzoni per la cultura ucraina, su Pietro I e di Caterina II scrisse parole precise: «Il primo crocifisse la nostra Ucraina e la seconda la finì! Macellai! Macellai! Cannibali! Si saziarono bene, quei due!» Christian Rocca, Linkiesta.

Oltretevere c’è una certa amarezza, ma non stupore, per le interpretazioni negative arrivate dall’ Ucraina, del resto speculari ai commenti soddisfatti del Cremlino. Gian Guido Vecchi, Corriere della sera.

Il mio diritto, il diritto di mia moglie e dei miei figli di circolare in Giudea e Samaria è più importante della libertà di movimento degli arabi. Il diritto alla vita viene prima della libertà di movimento. Mi dispiace, ma questa è la realtà. Itamar Ben-Gvir, ministro israeliano della sicurezza nazionale (da informazione corretta.com).

O Mosca e l’Avana sul Giordano. Dal web.

Bisognerebbe dunque avere letto il generale Vannacci per criticarlo? [...] Bisogna averne compulsato le righe e il fra le righe per dire qualche cosa sulla sua filosofia? [Che] la Russia di Putin è un giardino del buon ordine, al netto di qualche pietanza al veleno e qualche incidente aereo e qualche dissidente rinchiuso e qualche giornale chiuso perché non turbi i giardinieri? E poi che i neri non hanno fattezze italiane e che i gay sono diversi? [...] E io dovrei leggere e chiudermi in meditazione perché – come si scrive di qui e di là – così la pensano molti italiani e perché arricciare il naso è da snob, da radical chic? Ma davvero? Così la pensano molti italiani? Probabilmente la maggioranza? E io no. Mattia Feltri, HuffPost.

Nel giudicare i felici e sempre più sfrenati cedimenti progressisti alle ragioni della pace pacifista [...] varrà la pena di ricordare il contegno dell’altra parte. Non tanto le dismissioni di t-shirt dell’ex comunista padano, oggi in raggomitolata attesa di tempi più adatti alla rivalutazione «d’una delle persone più lungimiranti al potere sulla faccia della terra». E nemmeno l’eco della voce «liberale» che deplorava l’incapacità europea e italiana di capire che l’amico di lettone voleva solo mettere delle persone perbene al posto dei drogati e degli omosessuali che comandano a Kiev. La ciccia d’un approccio identico stava nelle ambiguità [dell’attuale ministro degli esteri e vicepremier] Antonio Tajani che, insidiato dalla temibile domanda sull’impegno italiano a favore della resistenza ucraina, supercazzolava sulla fornitura di armi «difensive», e poi si lanciava nell’esempio (testuale) dei «giubbotti antiproiettile». Iuri Maria Prado, Linkiesta.

Non c’è leader politico, cantante, cabarettista o calzolaio che non si senta parte d’una maggioranza oppressa e costretta al silenzio dalla soffocante egemonia del pensiero unico imposto da pochi, avidi, occulti burattinai. [Naturalmente] il solo pensiero veramente dominante, egemone e ubiquo, a destra come a sinistra, è proprio questo delirio cospirazionistico, lo «stile paranoico» che caratterizza il dibattito pubblico globale, di qualunque cosa si parli: missioni spaziali o smaltimento dei rifiuti, green pass o Donbass. Francesco Cundari, Linkiesta.

Negli anni settanta il romanziere Robert Ludlum è stato un maestro nella creazione di complotti di questo tipo con una serie di spy stories, tra cui una che riguardava una cerchia d’assassini responsabili dell’omicidio del presidente Franklin Delano Roosevelt. (Ma un momento: Roosevelt non è stato assassinato. Esatto). Tom Nichols, La conoscenza e i suoi nemici, Luiss 2023.

Attesa oggi in visita a Caivano, in provincia di Napoli, dopo lo stupro delle due tredicenni, Giorgia Meloni ha ricevuto minacce sui social per l’abolizione del reddito di cittadinanza. [«Speriamo riman’ mort’ a Caivano», «adda murì»,] «sicura che tornerai a casa?»: questo il tenore dei messaggi. La Verità.

Gli stupri sono fenomeni di bullismo esagerato che si trasferisce sui telefonini perché questi filmano tutte le chiavate che fanno. Vittorio Feltri (da Dagospia).

Piangi, che ne hai ben donde, Italia mia. Giacomo Leopardi, All’Italia.

Con questo Stato-nazione che non piace a nessuno di loro, gl’italiani hanno stipulato il seguente patto: se lo Stato non interferisce troppo nelle vite dei cittadini, cioè se non toglie loro tutti i soldi con le tasse, la gente è disposta a vivere senza le solite amenità delle società europee industrializzate, come un sistema sociale, delle forze di polizia e un’assistenza medica adeguati. Gore Vidal, L’Italia di Sciascia (in Il canarino e la miniera, Fazi 2003).

[Il guaio è che] nessuno dà niente per niente. Nemmeno quando fa l’elemosina. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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