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Italia Oggi Rassegna Stampa
01.09.2023 Cambiare nome alla Brundageplatz
Commento di Roberto Giardina

Testata: Italia Oggi
Data: 01 settembre 2023
Pagina: 12
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «Cambiare nome alla Brundageplatz»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 01/09/2023, il commento di Roberto Giardina dal titolo "Cambiare nome alla Brundageplatz".

Immagine correlata
Roberto Giardina

Brundageplatz - Wikipedia
La Brundageplatz a Monaco

Continua la campagna per cambiare nome a strade e piazze, e abbattere monumenti, che onorano personaggi della storia poco degni. Spesso si esagera, e si vuole cancellare il passato, ma a Monaco non hanno torto quanti si sdegnano per la Brundageplatz, la piazza innanzi al parco e al villaggio olimpico, quelli dei giochi del 1972. La città deve a Avery Brundage (1887-1975) le Olimpiadi, ma era un razzista e un antisemita. Dopo l´attacco dei palestinesi di Settembre Nero al villaggio, e la morte di undici atleti israeliani, pronunciò la retorica frase “The games must go on”, i giochi continuano, con i corpi delle vittime ancora all´obitorio, lo spettacolo conta più della tragedia. Brundage viene ricordato e onorato, ma solo di recente è stato eretto un monumento a Monaco per ricordare vittime. I parenti degli atletiti hanno ottenuto un risarcimento, quasi simbolico, solo perché rifiutavano di presenziare alle celebrazioni del 2022 per ricordare i 50 anni dei giochi. Bisognerebbe giudicare in rapporto ai tempi, altrimenti poco resterebbe della nostra storia, è ridicolo censurare Dante o Shakespeare, o cancellare Napoleone e Giulio Cesare perché feroci condottieri, ma c´è un limite. Il presidente dello IOC, il Comitato Olimpico Internazionale, si batté perché i giochi fossero assegnati a Monaco, e le Olimpiadi tornarono in Germania dopo quelle assegnate a Berlino nel 1936, quelle di Hitler. Brundage era un ammiratore del Führer, di cui condivideva le idee. Si era opposto nel ´34 al movimento che chiedeva di togliere i giochi al Reich, per lui era un complotto sionista, e dichiarò che il desiderio di Hitler di escludere gli atleti ebrei era accettabile: “Anche nel mio club a Chicago non sono ammessi”. Per tragico paradosso, furono gli ebrei, americani e tedeschi, durante la Repubblica di Weimar, a battersi per la candidatura di Berlino, ma si sarebbe potuta cancellare la decisione dopo il ´33. Sulle Olimpiadi sventolò la croce uncinata, furono un successo, e il mondo ammirò Hitler. La colpa di Brundage sarebbe stata relativa, difficile annullare quel che era stato deciso, ma cercò di esaudire i desideri di Hitler, con cui era d´accordo sulla supremazia ariana e condivideva il giudizio sugli ebrei. Non poté escludere, o non volle, gli atleti americani di colore, altrimenti avrebbe dovuto rinunciare a molte medaglie quasi sicure per gli Stati Uniti. Jesse Owens vinse quattro medaglie d´oro davanti a Hitler, che evitò di stringergli la mano. Ma evitò che fossero selezionati campioni e c.ampionesse ebrei, imitando il III Reich. A Monaco, i contestatori ricordano che non gli diedero fastidio le svastiche, ma si scandalizzò nel 1968, quando a Città del Messico gli americani di colore, Tommie Smith e Juan Carlos, primo e terzo nei 200 metri, alzarono il pugno chiuso per protesta contro le discriminazioni razziali in Usa. Brundage ottenne la loro espulsione dal villaggio olimpico: “E´un odioso gesto di un paio di negri che oltraggia la bandiera americana. Anche l´australiano Peter Norman, giunto secondo, rimase sul podio pur non alzando il pugno, e fu escluso dalla squadra olimpica nel ´72. “La piazza è un affronto a Israele e agli ebrei. Non è assolutamente accettabile,” dichiara Christian Springer, uno degli iniziatori della protesta. “Abbiamo fatto uno sbaglio, e dobbiamo correggerlo”, conclude. E´ appoggiato da Carmela Shamir, console di Israele a Monaco. Ludwig Spaenle, cristiano sociale, responsabile del governo regionale per l´antisemitismo, dichiara: “Con le sue parole, lo spettacolo continua, Brundage ha cancellato l´´ attentato e le vittime. Cambiare nome alla piazza è una seria richiesta.” La decisione verrà presa in autunno. Negli Usa, un busto di Brundage è stato rimosso dall´Asian Art Museum di San Francisco. Willi Daume, presidente del comitato olimpico tedesco nel ´72, ricorda: “Era un nazista, orgoglioso di essere abbonato a tutti i giornali antisemitici”. Brundage, dopo i giochi rimase in Baviera, e nel ´73, sposò la principessa Marianne von Reuss, che aveva quasi mezzo secolo meno di lui, era nata nel 1936, l´anno delle Olimpiadi di Berlino. Un matrimonio breve, Brundage morì a Garmisch nel 1975.

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