Nuovi dettagli sulle esternazioni del neonazista Marcello De Angelis Cronaca di Marina De Ghantuz Cubbe
Testata: La Repubblica Data: 25 agosto 2023 Pagina: 13 Autore: Marina De Ghantuz Cubbe Titolo: «De Angelis un anno fa citava Himmler. La Comunità ebraica: “Ora basta”»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 25/08/2023, a pag.13, con il titolo “De Angelis un anno fa citava Himmler. La Comunità ebraica: “Ora basta” ”, l'analisi di Marina De Ghantuz Cubbe.
Marcello De Angelis
La Comunità ebraica di Roma non può più accettare le esternazioni e i riferimenti antisemiti che ogni giorno escono fuori dal passato e dal presente di Marcello De Angelis. Come la foto postata meno di un anno fa dal responsabile della comunicazione della Regione Lazio che rievoca tradizioni naziste. «Ancora una volta la comunità ebraica romana è costretta a rivivere le sofferenze e gli orrori di una storia che non passa mai - commenta il presidente Victor - . Siamo ormai vicini alla ricorrenza, il 16 ottobre, del rastrellamento e della deportazione del 1943 e ci aspettiamo dal presidente Francesco Rocca, col quale abbiamo una costante collaborazione, una presa di posizione chiara e definitiva. Non può esserci ambiguità, né tolleranza, nei confronti di idee la cui eco suscita ancora dolore e indignazione tra gli ebrei di Roma e in tutte le persone che hanno a cuore i fondamenti della civiltà». De Angelis negli ultimi giorni ha spergiurato che la sua vita «è cambiata radicalmente negli ultimi vent’anni », ma tra le persone che non accettano di essere prese in giro c’è anche l’ex parlamentare dem Emanuele Fiano: «Meno di un anno fa pubblicava la foto su Instagram del candelabro Yule, fatto costruire dai prigionieri di Dachau e offerto da Himmler alle SS». Quando? Il 21 dicembre, giorno del sostistizio e del Natale nazista. Il post è stato scritto proprio in quella data e il macabro festeggiamento prevede anche il bicchiere di vino annesso. Una tradizione nazista di cui sono a conoscenza le persone di religione ebraica come Fiano, il cui padre è sopravvissuto alla Shoah e i fanatici dell’orrore: su internet è facile trovare siti che vendono lo stesso oggetto ritratto nella foto di De Angelis, con tanto di spiegazione di come i simboli pagani presenti sul candelabro siano stati piegati e fatti propri dalla propaganda nazista.
D’altronde il frontman del gruppo di estrema destra 270bis se ne intende visto che cantava canzoni come Bomber Nero in cui i naziskin gridano in continuazione «Sieg Heil». Ma ora l’ex leader di Terza Posizione prova «imbarazzo e orrore» per quei testi in cui definiva gli ebrei «razza di mercanti che violentano le donne». Talmente tanto che non ha chiesto ai membri del gruppo di togliere dal sito il riferimento a lui, fondatore del gruppo di cui si tessono le lodi. È del 30 giugno scorso la foto del costume da bagno indossato da De Angelis con il logo dei 270bis. Di soli 7 anni fa il suo concerto con il gruppo a colpi di saluti romani. Così, mentre il quotidiano israeliano Hareetz parla di De Angelis e scrive che la premier Giorgia Meloni non sa tenere a bada i nostalgici, dal Nazareno Sandro Ruotolo parla di «un problema nazionale» di cui «Meloni non può lavarsi le mani. La dimostrazione del suo mancato ravvedimento sta in quel post antisemita di un anno fa nel quale inneggia al nazista Himmler e che non è stato rimosso». Sempre dalla segreteria del Pd, Marta Bonafoni parla di «scuse farsa» da parte di un De Angelis che «non fa in tempo a fare pubblica ammenda per i suoi ex ideali nazisti che si vengono oggi a scoprire nuovi particolari raccapriccianti ». Rocca «allontani questo personaggio indegno» attacca dal Pd Lazio Daniele Leodori, o sarà «l’Aventino» conclude il consigliere regionale di Azione Alessio D’Amato.
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