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israele.net Rassegna Stampa
22.08.2023 Questo governo sta alienando gli israeliani dall’identità ebraica del paese
Analisi di Daniel Goldman, da Israele.net

Testata: israele.net
Data: 22 agosto 2023
Pagina: 1
Autore: Daniel Goldman
Titolo: «Questo governo sta alienando gli israeliani dall’identità ebraica del paese»
Questo governo sta alienando gli israeliani dall’identità ebraica del paese
Analisi di Daniel Goldman, da Israele.net

A destra: la Knesset

Questo governo sta alienando gli israeliani dall'identità ebraica del paese  - Israele.net - Israele.net
Daniel Goldman

Se dovessimo chiedere agli israeliani “qual è la questione più controversa e divisiva dell’attuale governo?” sono sicuro che la maggior parte risponderebbe: le riforme giudiziarie e il movimento di protesta da esse innescato. Ma c’è una seconda arena che non si può trascurare ed è il tessuto ebraico della società israeliana: invece di essere fonte di solidarietà, è diventata un motivo di divisione. L’aspetto tragico è che il governo che affermava di voler mettere l’identità ebraica del paese al centro della sua agenda sta attuando politiche che invece allontanano le persone dal loro ebraismo, persino all’interno della comunità religiosa.

 Circa sei mesi fa, in Israele è entrato in carica un nuovo governo. Questo governo issava due bandiere: quella di una coalizione totalmente di destra e quella che poneva al centro l’identità ebraica. In un mondo di politiche identitarie, c’è persino un nome per indicare questo schieramento: “il blocco dei fedeli” (o “degli osservanti”) che comprende il Likud, il partito Sionista Religioso con i suoi due partiti satelliti, e i due partiti haredi (ultra-ortodossi). L’importanza di questo brand politico, e della sintesi delle sue due anime (destra+religione), sta nel fatto che determina un’implicita realtà politica secondo la quale coloro che sono all’interno della coalizione sono di destra e favorevoli al rafforzamento dell’identità ebraica del paese, mentre coloro che sono al di fuori della coalizione sarebbero tutto l’opposto. 

Questo governo sta alienando gli israeliani dall'identità ebraica del paese  - Israele.net - Israele.net
Avi Maoz, Bezalel Smotrich, Itamar Ben-Gvir

Al centro di questa aggregazione politica c’è il partito Sionista Religioso, formato da una mini-coalizione di tre partiti che alle elezioni generali si sono presentati in una lista congiunta (per superare il quorum ndr): il partito Sionista Religioso vero e proprio del ministro delle finanze Bezalel Smotrich, il partito Otzma Yehudit del ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e il partito Noam che ha un solo parlamentare, il vice ministro Avi Maoz. Sebbene sostengano di rappresentare l’intera comunità dei sionisti religiosi, e a volte persino di tutti gli israeliani masorti (ebrei tradizionalisti anche se non strettamente osservanti), la realtà è ben più complessa. Contrariamente alle priorità indicate dal primo ministro Benjamin Netanyahu nei primi giorni del nuovo governo, le cose di fatto si sono sviluppate in modo assai diverso. L’Iran e altre questioni di sicurezza sembrano passate in secondo piano, la governance e la lotta alla criminalità comune appaiono in caduta libera. Viceversa, abbiamo assistito a una gestione molto aggressiva del sistema giuridico. E lo stesso approccio aggressivo viene impiegato per affrontare la questione dell’ebraismo e dei rapporti tra stato e religione. Può anche darsi che la coalizione aspiri a mettere l’ebraismo al centro della scena, ma di fatto gran parte della popolazione percepisce la coalizione come egemonizzata da una minoranza religiosa che impone a tutti la sua interpretazione dei valori ebraici. Qualcuno potrebbe supporre che ciò eserciti un effetto negativo solo sugli israeliani laici, quelli che ovviamente si sentono più alienati dalle politiche coercitive su stato e religione. Tuttavia, la ricerca che abbiamo svolto come Institute for Jewish and Zionist Research ci restituisce un quadro diverso. In un recente sondaggio condotto fra gli israeliani sionisti religiosi e tradizionalisti, la maggioranza conviene che il governo sta effettivamente alienando la popolazione dalla sua identità ebraica. Anche se non è possibile indicare facilmente una specifica decisione politica o proposta legislativa che abbia innescato questa reazione, sappiamo da sondaggi precedenti che gran parte della popolazione religiosa, e certamente di quella tradizionalista, si dichiara contraria alla coercizione religiosa. Con l’influenza esercitata da Avi Maoz sul sistema educativo, l’aumento dei poteri dei tribunali rabbinici e la drammatica legislazione che rafforza il potere del monopolio dello stato sulle nomine e sulla politica rabbinica a livello nazionale, non sorprende che il governo sia visto meno come il governo dell’identità ebraica e più come il governo della coercizione e dell’alienazione religiosa. Tenendo presente questo, si possono considerare altri due risultati del sondaggio. Nella sua rubrica settimanale su Yediot Aharonot dello scorso 30 giugno, l’autorevole commentatore politico Amit Segal ha osservato che il partito Sionista Religioso di Smotrich rappresenta una parte molto piccola dell’intera comunità sionista religiosa. Nel suo articolo (che abbiamo citato in una domanda del nostro sondaggio), afferma che il partito di Smotrich non solo non rappresenta affatto l’intera comunità, ma potrebbe anche rappresentare niente più che un sotto-segmento del movimento dei coloni: “da Hebron e Yitzhar, ma non Gush Etzion o Beit El, e a malapena Givat Shmuel” (comunità ebraiche in Cisgiordania caratterizzate da diversa composizione demografica e politica ndr). Nel nostro sondaggio, abbiamo chiesto agli israeliani religiosi e tradizionalisti se condividono questa valutazione, e su tutto l’arco politico (dai più liberal ai più conservatori) una netta maggioranza si è detta d’accordo. Si tratta di un dato notevolissimo, soprattutto considerando che, a quanto sappiamo, quasi la metà dei sionisti religiosi israeliani ha votato per Smotrich/Ben-Gvir/Maoz. Il che ci porta alla seconda interessante scoperta del sondaggio. Ad oggi, oltre un quinto di coloro che hanno votato lo scorso novembre per Smotrich/Ben-Gvir/Maoz, se si andasse alle urne oggi non li voterebbe di nuovo. Sappiamo che questo dato non è di per sé sufficiente per creare una nuova mappa politica. Tuttavia la dissociazione potrebbe aumentare, specie se vi fosse una seria proposta settoriale alternativa per la quale i sionisti religiosi potessero votare. Metà dei membri dell’attuale governo sono religiosi o haredi (ultra-ortodossi), il che rende ancora più notevole il fatto che sta riuscendo nella prodezza di causare tanto danno e indebolire il senso di connessione e affiliazione degli israeliani con il suo carattere ebraico. Ciò che rende tragica questa prodezza è che ciò non avviene nonostante le loro politiche, ma a causa di esse. Il governo viene accusato da molti di minare le basi della democrazia israeliana, ma sta anche causando gravi danni al modo in cui gli israeliani si sentono riguardo all’ebraismo e all’identità ebraica del paese, nel senso più profondo della parola. 
(Da: Jerusalem Post, 20.8.23)

http://www.israele.net/scrivi-alla-redazione.htm

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