L’Onu condanna Israele, e solo Israele, per violazione dei diritti delle donne
Da Israele.net
Si sa chi ha votato per l’Italia? ci sarà ben un nome! Se nessuno, governo o opposizione, ha protestato, conferma l’assenza di tutti coloro che si dichiarano “amici di Israele” ma che al momento di dimostrarlo TACCIONO.
Ecco l'articolo:
Libia, Qatar, Zimbabwe e Afghanistan – sì, l’Afghanistan dei talebani – sono alcuni dei 54 paesi membri del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite che il 26 luglio hanno votato a favore di una risoluzione che condanna Israele, e solo Israele, per presunte violazioni dei diritti delle donne. La risoluzione, adottata con 37 voti favorevoli (tra cui 9 paesi dell’Unione Europea), 6 contrari e 4 astenuti, accusa lo stato ebraico di costituire un “grande ostacolo” per le donne palestinesi “per quanto riguarda l’adempimento dei loro diritti e la loro autosufficienza, promozione e integrazione nello sviluppo della loro società”. Secondo il Consiglio Economico e Sociale dell’Onu (ECOSOC), il principale problema delle donne e ragazze palestinesi è che sono vittime della “continua sistematica violazione dei diritti umani del popolo palestinese da parte di Israele, la potenza occupante”. Nonostante la risoluzione faccia globalmente riferimento alla violenza contro le donne “in tutte le sue diverse forme e manifestazioni in tutto il mondo” e alla necessità di eliminare la violenza contro le donne in “tutte le regioni del mondo”, Israele è l’unico paese del mondo che viene esplicitamente e direttamente preso di mira dalla condanna. Cuba, Siria, Corea del Nord e Venezuela figurano tra i paesi che hanno sponsorizzato la risoluzione attraverso il “Gruppo dei 77”, un blocco attualmente composto da 134 stati, quest’anno rappresentati da Cuba. Dei 19 punti all’ordine del giorno del Consiglio Economico e Sociale per il 2023, solo uno, il punto 16 contro Israele, prende di mira un paese specifico. Tutte le altre aree di interesse riguardano temi generali, come i soccorsi in caso di calamità e l’uso della tecnologia per lo sviluppo. La risoluzione contro Israele non dice una parola su come i diritti delle donne palestinesi vengono conculcati dalle loro stesse autorità di governo: l’Autorità Palestinese in Cisgiordania e Hamas nella striscia di Gaza. Né muove alcuna critica o fa alcun riferimento al modo in cui le donne e le ragazze sono discriminate e represse all’interno della società patriarcale palestinese. Al contrario, la risoluzione elogia quelle che definisce “iniziative palestinesi a livello legislativo, amministrativo e di sicurezza per promuovere i diritti delle donne”. “La sessione 2023 dell’ECOSOC – afferma Hillel Neuer, direttore esecutivo di “UN Watch” – ha completamente ignorato i peggiori violatori dei diritti delle donne nel mondo, rifiutandosi di approvare una singola risoluzione sulla situazione delle donne in Afghanistan, Pakistan, Iran, Algeria, Ciad o Mali: paesi che si collocano tra i dieci peggiori violatori dei diritti delle donne nel mondo secondo il Global Gender Gap Report 2023, redatto dal World Economic Forum”. Neuer condanna il “sequestro” dell’organismo Onu operato da paesi che ne hanno fatto un podio da cui attaccare Israele, e solo Israele. E aggiunge: “In tempi in cui lo stupro viene usato come tattica di guerra in Libia, gli esperti delle Nazioni Unite accusano i talebani in Afghanistan di praticare un ‘apartheid di genere’, la Nigeria conta 20 milioni di sopravvissute a mutilazioni genitali femminili, in Qatar le donne possono finire in prigione per aver denunciato d’aver subìto violenza sessuale e in Zimbabwe donne leader subiscono violenze sessuali e bullismo politicamente motivati, va oltre ogni limite dell’assurdo che proprio questi regimi misogini e criminali additino Israele, e solo Israele in tutto il mondo, come presunto violatore dei diritti delle donne”. Gran Bretagna e Stati Uniti hanno preso la parola per denunciare il carattere discriminatorio della risoluzione. “Ci opponiamo all’identificazione e all’attenzione sproporzionata su Israele di questa risoluzione”, ha affermato il delegato britannico. Gli ha fatto eco il rappresentante americano: “Siamo turbati dall’insistenza di questo organismo nell’includere fattori politici e condanne unilaterali che vanno a scapito delle vere sfide che abbiamo davanti. Questo Consiglio ha bisogno di rifocalizzare le sue energie verso obiettivi comuni, mentre questa risoluzione non è di alcun aiuto per tutti coloro che sono coinvolti. Politicizzare questi problemi mette in dubbio l’imparzialità dell’assistenza che tanti forniscono per aiutare le donne palestinesi. Risoluzioni politicamente orientate come questa non fanno nulla per migliorare la situazione. Pertanto non abbiamo altra scelta che votare contro”. “UN Watch” ha preso atto con soddisfazione del voto contrario espresso da Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Repubblica Ceca e Liberia, oltre a Israele. “Ma siamo delusi – aggiunge Neuer – da quelle democrazie che si sono unite agli sciacalli nel fare dello stato ebraico il solito capro espiatorio, tra queste Belgio, Bulgaria, Costa Rica, Danimarca, Francia, Grecia, Italia, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Portogallo, Slovenia, Svezia e Corea del Sud”. ECOSOC ha condannato Israele anche in una seconda risoluzione per presunte violazioni dei diritti economici e sociali dei palestinesi. Il dibattito e il voto su queste risoluzioni ha fatto seguito alla presentazione di un rapporto fazioso e unilaterale di Tarik Alami, rappresentante della Commissione Economica e Sociale per l’Asia occidentale con sede a Beirut, l’organismo regionale delle Nazioni Unite per il Medio Oriente che comprende 18 stati arabi, ma non comprende Israele.
Questi i risultati del voto che condanna Israele per i diritti delle donne:
37 paesi hanno votato SI: Afghanistan, Argentina, Bangladesh, Belgio, Belize, Bolivia, Brasile, Bulgaria, Cile, Cina, Colombia, Costa Rica, Danimarca, Francia, Grecia, India, Indonesia, Italia, Giappone, Kazakistan, Laos, Libia, Liechtenstein, Madagascar, Mauritius, Messico, Nuova Zelanda, Nigeria, Oman, Perù, Portogallo, Qatar, Slovenia, Sud Corea, Svezia, Tunisia, Tanzania, Zimbabwe.
6 paesi hanno votato NO: Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Repubblica Ceca, Israele, Liberia.
4 paesi si sono ASTENUTI: Croazia, Costa d’Avorio, Guatemala, Slovacchia.