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Avvenire Rassegna Stampa
23.05.2003 Come si informa correttamente
E'lo stile di Graziano Motta su Avvenire

Testata: Avvenire
Data: 23 maggio 2003
Pagina: 16
Autore: Graziano Motta
Titolo: «Abu Mazen prova a fermare Hamas»
Ancora un esempio di ottima informazione su Avvenire, ad opera di Graziano Motta


Trattative per un incontro a tre fra Bush, Sharon e il premier palestinese

Preso carico d’armi


Nel giorno in cui il premier palestinese Abu Mazen ha incontrato a Gaza due alti esponenti di Hamas per cercare di stabilire un'intesa che porti alla cessazione anche provvisoria degli attentati terroristici, viene però rivelata l'intercettazione di un battello, al largo della costa israeliana, con armi e materiale degli Hezbollah per i palestinesi.
Il tutto mentre si assiste sulla scena diplomatica ad una intensificazione dei contatti volti a concretizzare un "vertice" tra il presidente Bush, Mazen e il primo ministro israeliano Sharon. Potrebbe aver luogo prima o appena dopo la riunione del G8 di Evian. Il luogo non è stata ancora fissato, potrebbe essere una città europea - indiscrezioni di ieri l'altro indicavano Ginevra - ma adesso si parla del Cairo, ove Bush farebbe visita al presidente egiziano Mubarak che vuole coinvolgere nella riattivazione del dialogo israelo-palestinese.
Ma non è detto ancora che si tratterà di un "vertice" a tre, potrebbero esserci degli incontri separati di Bush con Abbas e con Sharon. Questo ha lasciato intendere il ministro palestinese per la Sicurezza Mohamed Dahlan. Dahlan ha anche sostenuto che Abu Mazen non si recherà alla Casa Bianca finché Yasser Arafat resterà «assediato» dagli israeliani nella Muqata di Ramallah. Per definire i particolari dell'incontro Bush-Abbas, ha precisato, sono in corso contatti diplomatici; altri avvengono con gli israeliani per fissare luogo e data del secondo incontro Abbas-Sharon.
Da parte sua il ministro degli Esteri israeliano Shalom ha parlato di un prossimo incontro tra Bush e Sharon «in Europa o nella regione mediorientale»; e ha precisato che Israele non accetterà la Road map, ovvero il piano di pace americano, «se non saranno prese in considerazione le riserve che ha esposto».
L'incontro tra il premier palestinese e i due esponenti di Hamas Mohamed al Zahar e Abdel Aziz Rantisi secondo fonti diplomatiche doveva invece avere come argomento principale la richiesta di far cessar e, anche se per un periodo limitato, attività di guerriglia e attentati dei fondamentalisti islamici contro civili israeliani; al fine di rendere possibile la riattivazione del dialogo di pace israelo- palestinese. Ma secondo Rantisi, non si è parlato «per nulla di una tregua» quanto invece della situazione generale palestinese e in particolare delle riforme istituzionali. Abu Mazen avrebbe riferito anche dei suoi colloqui con Sharon e con il segretario di stato americano Powell. Al Zahar si è limitato a dire che con Abbas «ci saranno altri incontri».
E proprio ai fondamentalisti di Gaza era diretto il carico di armi e materiale sofisticato che uomini di un reparto speciale della Marina israeliana hanno scoperto a bordo di un grosso battello da pesca egiziano, l'Abu Hussein, intercettato l'altra notte, con l'aiuto dell'aviazione, a 150 chilometri dalla costa. Il battello proveniva dal Libano e infatti tra l'equipaggio si nascondeva un esponente del movimento fondamentalista islamico Hezbollah, Ahmad Abu Amarrah, esperto in armamenti e istruttore. Il carico era composto da due casse di detonatori ed altro equipaggiamento destinato a migliorare i sistemi di lancio di missili e proiettili, nonché da dischetti per computer e Cd con istruzioni sulla preparazione di esplosivi e la formazione di guerriglieri.
Coinvolti nella vicenda sono, secondo fonti israeliane, due esponenti palestinesi molto vicini ad Arafat: Adel Mughabi, responsabile dell'acquisto d'armi dell'Anp, e Fakri Razam, vice comandante della polizia marittima palestinese, personaggi che risultarono implicati nel gennaio 2002 nell'intercettazione della Karin A nel Mar Rosso con un carico d'armi.

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