Putin sempre più vicino all’Iran Commento di Anna Zafesova
Testata: La Stampa Data: 06 agosto 2023 Pagina: 15 Autore: Anna Zafesova Titolo: «Dopo i gay, i sadomaso. Putin lancia la crociata contro tutti i "diversi"»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/08/2023, a pag.15 con il titolo "Dopo i gay, i sadomaso. Putin lancia la crociata contro tutti i "diversi" " il commento di Anna Zafesova.
Anna Zafesova
Vladimir Putin
Come ogni estate ormai da 13 anni, si preparavano al loro raduno nel boschetto di Orekhovo-Zuevo, appendendo tra gli alberi gli attrezzi – fruste, corde, manette e tute di lattice – e montando le tende per dibattiti e feste dove sperimentare tutte le sfumature di grigio. Ma il festival Bdsm è stato interrotto dalla polizia, che ha arrestato gli organizzatori e intimato ai 500 partecipanti di andarsene. Il giorno dopo, al posto delle gabbie e dei pali da tortura c'era un accampamento del movimento dei "pensionati attivi", con vecchietti che cuocevano la pasta sul fuoco, gonfiavano gommoni e facevano ginnastica, comandati da corpulenti istruttrici con il sorriso appiccicato e i foulard rossi dei pionieri, la versione comunista degli scout, sul collo. Uno spettacolo che curiosamente trasmetteva un senso di perversione almeno quanto lo sfoggio dei collari borchiati, ma le televisioni l'hanno mostrato come il trionfo del bene sul male: «La Russia difende la famiglia nel suo senso tradizionale», ha annunciato Gennady Panin, il deputato di Russia Unita che ha guidato la crociata contro gli adepti del Bdsm. Finora, almeno ufficialmente, a ricadere nel reato erano soltanto le persone Lgbt, e soltanto per la «propaganda dei rapporti sessuali non tradizionali», formalmente, le leggi volute dal Cremlino non proibiscono di praticare l'omosessualità. Ma la regola universale delle dittature stabilisce che la repressione non può che espandersi, colpendo per primi i "queer", gli strani, quelli che non si allineano a quei «valori tradizionali» che Vladimir Putin menziona ormai in ogni suo discorso. Il governo deve rimanere l'unico ad avere il diritto supremo di frustare i russi, obbligati a goderne senza il diritto di ricorrere alla "stop-word", la parola di sicurezza per interrompere la tortura. E se gli amanti della frusta, almeno per il momento, saranno soltanto costretti a nascondersi in case e club privati, per le persone transgender la nuova legge che proibisce il cambio di sesso sta diventando una tragedia. I medici ora non solo non possono prescrivere né interventi chirurgici, né terapie ormonali, ma hanno paura perfino di consultare i loro pazienti, per non ricadere sotto la legge sulla "propaganda", che proibisce di dichiarare normali i rapporti omosessuali. La settimana scorsa un tribunale di Irkutsk ha annullato il primo matrimonio nel quale uno dei due partner aveva cambiato sesso, e - nonostante l'antico principio che la legge non può avere valore retroattivo - pare che la stessa sorte toccherà a tutte le coppie simili. La caccia agli omosessuali è ormai aperta su tutto il fronte: è di pochi giorni fa l'arresto e la condanna - per ora a una maxi multa - di Sasha, una ragazza di Krasnodar che si era fatta il tatuaggio di un cane con una sciarpa arcobaleno, e la scritta "cane gay". Secondo la polizia, il fatto di averlo esibito sui social - dove ha poco più di cento follower - costituisce già reato, e il 3 agosto Sasha verrà processata di nuovo, stavolta per i suoi post contro la guerra. Nella nuova ideologia del Cremlino, essere "pervertiti" e oppositori è praticamente la stessa cosa, e non a caso Putin ha esaltato i "valori tradizionali" al vertice Russia-Africa. La Russia non ha ancora introdotto la pena di morte per i gay, a differenza di alcune dittature africane, ma si sta avvicinando a un altro suo alleato, l'Iran, nel punire i comportamenti privati dei cittadini. Pochi giorni fa, in Cecenia è stata annunciata una nuova regola: i minori dei 30 anni potranno ottenere il passaporto per l'estero soltanto dietro consenso dei genitori. Una misura chiaramente rivolta contro gli omosessuali che stanno scappando dalle torture di Ramzan Kadyrov. Come ha denunciato l'Ong Sos Severny Kavkaz, la polizia cecena monitora le chat, i locali e perfino i comportamenti dei giovani ceceni che si prendono «troppa cura» del proprio aspetto e non escono con ragazze: oltre alla repressione, è anche un business, con le famiglie costrette a pagare spesso un riscatto per riavere il figlio tutto (o quasi) intero. È paradossale che questa caccia ai "diversi" venga promossa da un presidente ufficialmente divorziato, che non ha mai pubblicato una foto con le sue figlie e i nipoti, e al quale vengono attribuite almeno due amanti e tre figli mai riconosciuti formalmente. Ma anche chi si considera "normale" non è al sicuro: il ministero della Sanità ha annunciato il progetto di limitare l'accesso alla pillola abortiva e a quella del giorno dopo. Secondo la testata indipendente Vyorstka, dietro a questa decisione ci sarebbe la chiesa ortodossa, che vorrebbe proibire del tutto gli aborti, per venire incontro all'ossessione demografica del Cremlino. Putin ha appena incontrato le famiglie numerose alle quali ha distribuito medaglie e finanziamenti, mentre per le strade russe appaiono manifesti che mostrano un feto e a fianco un bambino con un casco, con lo slogan: «Oggi tu difendi me e domani difenderò te». La patria ha bisogno di soldati da mandare in guerra, e non lo nasconde, e mentre il tasso di natalità russo ha registrato il minimo storico nel giugno scorso, il ministro della Sanità Mikhail Murashko si è lamentato dalla tribuna della Duma della «prassi perversa delle donne che, prima di fare figli, vogliono studiare, fare carriera e accumulare un capitale«. Una dichiarazione che ha fatto infuriare molte donne, ma intanto sono già in corso le audizioni parlamentari, nelle quali gli esponenti del patriarcato di Mosca hanno fatto una parziale marcia indietro: vorrebbero autorizzare l'interruzione della gravidanza «soltanto ai poveri», per i quali l'aborto a spese dello Stato è spesso l'unico strumento di contraccezione disponibile.
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