Il "vecchio cronista" ci è o ci fa ? La pace nel "pensiero" di Igor Man
Testata: Famiglia Cristiana Data: 23 maggio 2003 Pagina: 5 Autore: Igor Man Titolo: «La pace è l’arma migliore contro il terrorismo»
Il sodalizio fra Igor Man, uno fra i giornalisti più antisraeliani nell’attuale panorama mediatico italiano e Famiglia Cristiana, il settimanale cattolico che ha fatto della bandiera palestinese il suo vessillo, si consolida.
La "sfiducia" del giornalista nei confronti dell’intervento americano in Iraq volto a debellare il regime di Saddam Hussein, uno dei maggiori finanziatori del terrorismo, è evidente.
Anzi, fra le righe si intuisce che è stata proprio la guerra all’Iraq ad aver "riacceso" la miccia del terrorismo suicida.
Ma quando mai quei feroci assassini erano andati in vacanza?
"Gli ultimi fatti sembrano dar ragione a quanti paventavano che la guerra, anziché stroncare il terrorismo, avrebbe provocato una sua impennata…..
Il presidente USA sottolinea le vittorie in Afghanistan e in Irak per riaffermare come fosse "indispensabile" liberare l’Irak, alleato del terrorismo islamico.
Sulla necessità ormai imprescindibile di eliminare un pericoloso dittatore, che viveva in palazzi d’oro affamando la sua popolazione (almeno quella che non era già finita nelle fosse comuni) nessuno può avere dubbi: solo Igor Man. "Gli attentati della settimana scorsa – Riad, Casablanca, Gerusalemme – annunciano il ritorno di Al-Qaida? L’interrogativo è di rigore, proveremo a dargli una risposta ragionata. Ma prima sia consentito al vecchio cronista di rivolgere un pensiero agli innocenti ammazzati: carnefici e vittime, Caino e Abele. Perché non chiedere ad una madre che ha raccolto i pezzi di sua figlia sull’autobus dilaniato di "rivolgere un pensiero" ai carnefici?
Forse per il "vecchio cronista" è impresa facile, innanzitutto nessuno dei suoi familiari è mai stato fatto a brandelli da un terrorista e, secondo, troppo spesso i "carnefici" si trasformano, ahimè, in "vittime". La pietà è la pietà, diceva Madre Teresa parafrasando Gertrude Stein (Una rosa è una rosa). A parte il fatto che Madre Teresa non è mai stata interpellata sul terrorismo suicida, riserveremmo "la pietà" per altre situazioni, ben più meritevoli di compassione, anche perché è veramente arduo se non addirittura vergognoso parlare di "rose" davanti ai corpi mutilati di giovani, bambini, uomini e donne.
Infine, ecco la stilettata ad Israele. Ci chiedevamo quando sarebbe arrivata
Se poi Israele, anziché preoccuparsi di buttar giù dal suo (cariato) trono il vecchio Arafat al quale, peraltro, non mancherà mai il sostegno del "vecchio cronista" aiutasse Abu Mazen nel suo impegno a trattare "nonostante gli attentati", in questo caso potrebbe aversi la vera sconfitta del terrorismo islamico. Peccato che Igor Man non capisca (o non voglia capire) che è proprio estromettendo Arafat da qualsiasi potere politico che Abu Mazen avrebbe molta più libertà d’azione, diventando de facto il vero rappresentante del popolo palestinese.
Il terrorismo del resto sarà sconfitto solo se Abu Mazen avrà la capacità di imporsi sui gruppi integralisti perché Israele ha già ampiamente dimostrato la sua volontà di trattare "nonostante gli attentati".
Un negoziato serio e continuativo porterebbe fatalmente all’applicazione della Road Map, la strada verso la pace. La Road Map troverà applicazione solo se entrambe le Parti saranno disposte a collaborare per la pace, a fare concessioni per la pace.
Israele vuole la pace e lo ha dimostrato, ma il terrorismo non gli dà tregua e continua a sterminare i suoi figli innocenti.
Fino a quando un solo cittadino israeliano non potrà passeggiare liberamente per le strade di Gerusalemme senza essere fatto a pezzi, la pace rimarrà un’utopia.
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