Smacco alla flotta di Putin Analisi di Paolo Brera
Testata: La Repubblica Data: 05 agosto 2023 Pagina: 15 Autore: Paolo Brera Titolo: «Smacco alla flotta di Putin, Kiev affonda con i droni una nave d’assalto»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 15/08/2023, a pag. 15, con il titolo “Smacco alla flotta di Putin, Kiev affonda con i droni una nave d’assalto” l'analisi di Paolo Brera.
ODESSA — È stata la migliore giornata di sempre, per la controffensiva ucraina. Prima dell’alba di ieri due attacchi simultanei con droni aerei e marini hanno messo sotto scacco le difese russe in Crimea e sulle coste russe del Mar Nero centrando un obiettivo storico: uno strike nel porto russo di Novorossiysk, considerato impenetrabile da Mosca, e l’affondamento della nave d’assalto anfibia “Olenegorskij Gornjak”, un gigante da cento marinai colpito nel ventre da un barchino ucraino senza pilota con 400 tonnellate di tritolo. Stavolta nessuno ha roteato il dito facendo il vago: il presidente Zelensky ha ringraziato l’Sbu, il «servizio di sicurezza ucraino, per aver rimandato indietro la guerra allo Stato aggressore». La nave si è appoggiata su un fianco ed è stata trainata in secca dai rimorchiatori. Nello stesso giorno, la vice ministra della Difesa ucraina Anna Malyar ha annunciato che «le nostre truppe nel sud hanno sfondato la prima linea di difesa in alcuni punti e si sono spostate su una linea intermedia ». Uno sviluppo importante, se confermato, ma non decisivo: «Il nemico ha costruito fortificazioni sulle altezze dominanti. Questo complica le operazioni», ha detto. A completare l’ enplein è arrivata la chicca diplomatica: la Cina invierà in Arabia Saudita il rappresentante speciale per gli affari euroasiatici, Li Hui, al vertice che inizia oggi aGedda. È la grande scommessa di Zelensky, che ha rifiutato qualsiasi ipotesi di tregua che non sia basata sulla sua “Formula di pace” in dieci punti. Rivendica l’integrità territoriale ucraina come principio inviolabile. A discuterne a Gedda ci saranno i consiglieri politici di oltre trenta Paesi di Ue, G7 e Brics: «Una super svolta», l’ha definita il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, con entusiasmo incauto. La Cina evita di schierarsi a favore di Mosca, si propone come mediatore di pace ma con un’iniziativa così filorussa da venire respinta al mittente. Resta intatto il bilancio di una giornata favorevole a Kiev. L’attacco a Novorossiysk ha preso di mira e lambito anche il terminale del CPC, il Caspian Pipeline Consortium: un’infrastruttura strategica per le forniture di greggio in Europa. Non si tratta (almeno ufficialmente) di petrolio russo ma kazako, con cui l’Italia e l’Occidente hanno aumentato i contratti dopo le sanzioni a Mosca. Sono state viste e sentite esplosioni in mare nella zona del “faro petrolifero”, che consente alle petroliere di caricare direttamente al largo. Il direttore generale del CPC, Nikolai Gorban, ha detto che «non ci sono danni all’infrastruttura». L’Eni è socio al 2% del CPC, ma il socio principale resta la Russia, e Kiev accusa l’Occidente di permettere a Mosca di continuare a guadagnare con gli idrocarburi. Dietro l’etichetta del petrolio kazako sospettano continui a esserci la fornitura di greggio russo. E nessuno dimentica il precedente del North Stream.
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