Diario estivo israeliano di Deborah Fait
L’Unesco ci riprova.
La città di Gerico, situata nella Valle del Giordano, è famosa per essere considerata il centro abitato più antico del mondo, risalente a circa 10.000 anni fa. È importante per la sua storia biblica essendo stata conquistata da Giosuè e, in seguito, parte importante del Regno di Israele. La novità è che il Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO ha annunciato che, in settembre, La città di Gerico sarà riconosciuta come patrimonio storico dell’Autorità palestinese. Così, piano piano, questa branca dell’ONU, sta divorando i siti storici di Israele, come se mangiasse una torta fetta dopo fetta, e li passa ai palestinesi. Nel 2012 ha consegnato all’AP la chiesa della Natività di Betlemme, nel 2014 le terrazze di Batir e la Tomba di Rachel, nel 2017 Hebron e la Tomba dei Patriarchi. Unesco e i palestinesi riscrivono la storia a loro piacere e il mondo, come sempre, tace.
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Parigi: Interessante decisione accuratamente taciuta dai media internazionali.
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A nessuno interessa dei palestinesi che vivono nei paesi arabi?
L’esercito libanese ha ucciso 11 palestinesi, 400 feriti nel campo palestinese di Ain-al-Hilweh, in Libano. Migliaia di famiglie sono state sloggiate dalle loro case e più di 40 appartamenti sono stai distrutti dai soldati. Chiuse le scuole dell’UNRWA. Tutto questo perché i vari clan di palestinesi hanno incominciato a spararsi colpi di mortaio l’uno contro l’altro e l’esercito ha reagito. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, sempre pronto a urlare contro Israele se si difende dal terrorismo, anche questa volta tace se si tratta di arabi contro altri arabi. Non una parola è stata detta, non una parola è stata scritta contro il terrorismo palestinese o contro l’esercito libanese che ha reagito con tanta decisione. L’Onu si sveglia, i giornalisti accendono i loro computer solo se i disordini avvengono in Israele. Nessuno ne dubitava.