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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 02/08/2023
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 01/08/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

9 things to know about Antony Blinken, the next US secretary of state –  POLITICO
Antony Blinken

L’ostacolo più grande alla fine della guerra è la convinzione del presidente russo di poter resistere più a lungo dell’Ucraina e dei molti paesi che la sostengono. Stiamo lavorando molto duramente per liberarlo da questa idea. Antony Blinken, segretario di Stato americano.

Ancora prima di colpire obiettivi strategici come caserme, centri di comando, centrali di hacker dei servizi segreti russi, uffici del ministero della Difesa o il Cremlino, lo scopo dei velivoli lanciati su Mosca è quello di squarciare il muro di gomma che la isola dalla realtà brutale della guerra. Perché tutti si rendono conto, come scrive l’analista militare britannico Lawrence Freedman, che una guerra cominciata da Mosca deve finire a Mosca, e lo scopo ultimo di tutte le mosse dell’Ucraina è [...] d’infliggere alla Russia un colpo tale da costringere Putin a fermarsi: [...] il prezzo d’una guerra iniziata (anche) per tornare a piacere ai propri sudditi deve diventare troppo pesante per chi la sostiene, e per chi fa finta che non esista. Anna Zafesova, La Stampa.

I lanciarazzi fatti in casa dai contadini ucraini. «Usiamo pezzi di trattori». Titolo di Repubblica.

La Russia è un Paese senza fascino? [...] La realtà dice altro. Il gesto muscolare di Putin in Ucraina ha rilanciato la sua immagine mondiale. Anziché isolarlo e farlo apparire debole, l’invasione dell’Ucraina [fronteggiando] la Nato al gran completo, ha trasformato il presidente russo nell’idolo di molti africani. Lo dimostra l’assalto all’ambasciata di Francia in Niger al grido di: «Viva Putin, viva la Russia, abbasso la Francia». Alessandro Orsini, il Fattosky quotidiano.

Con le nuove leggi approvate dal parlamento russo Mosca potrà arruolare fino a cinque milioni di soldati. Putin usa l’unica arma che ha per vincere la guerra: la carne da macello. Dagospia.

Se la controffensiva di Kiev avesse successo, potremmo usare le armi nucleari. Dmitrij Medvedev, repubblica.it

Levato il velo, mi guarda attentamente. / Le chiedo: «Dettasti a Dante tu / l’Inferno?» Risponde: «Io». Anna Achmatova, La musa (in La corsa del tempo, Einaudi 1992).

Le autorità polacche hanno confermato la notizia che da qualche giorno veniva riportata da diverse fonti d’intelligence: un centinaio di mercenari del Gruppo Wagner sarebbero in fase di dispiegamento nella regione di Grodno sul versante bielorusso del cosiddetto Corridoio di Suwałki, area al confine tra Polonia e Lituania che collega i paesi baltici all’Europa. Questa striscia di terra è considerata il punto debole della Nato nell’ipotesi d’una guerra con la Russia ed è per questo motivo presidiata non solo dalle Forze Armate polacche, ma anche da truppe americane e altre forze Nato. Andrea Molle, HuffPost.

Gardini non si smentiva mai e aveva manie di grandezza, anche perché il suo sogno nascosto era quello di diventare il nuovo Gianni Agnelli. Solo una volta venne meno a se stesso, solleticato nell’ego ipertrofico da quel venditore di sogni di Silvio Berlusconi. L’occasione fu l’acquisto della Standa, che Gardini aveva giurato di non vendere mai e invece... Berlusconi si recò in pellegrinaggio a Ravenna e, giunto sulla soglia d’ingresso della villa di Gardini, s’inginocchiò in stile Wojtyla. Davanti a quel gesto, Gardini rimase esterrefatto e Silvio cominciò a incantarlo: «Abbiamo tutti contro. Vogliono farci litigare. Ci scatenano contro i loro giornali». E così si prese la Standa. Luigi Bisignani, il Tempo.

Berlusconi manda due quadri a Giuseppe Conte con una lettera che dice «mi consenta di mandarLe due belle Venezie della mia Quadreria, che quest’anno compie 50 anni, per augurarle buon lavoro e successo nel movimento 5Stelle che, ne sono sicuro, da questa sua opera di apporti valoriali e comportamentali trarrà la possibilità di rientrare presto nell’arco dei partiti democratici». Dietro a quei due quadri, appone una firma che avrebbe fatto invidia a Queneau: lo pseudonimo da falsario scelto da Berlusconi è Philip Bustière. Lo scrive con un accento acuto che ammazza il gioco di parole. Guia Soncini, Linkiesta.

Il grande sonno di Raymond Chandler è stato ristampato con un ammonimento dalla casa editrice Vintage. Gli aspiranti lettori dell’opera più famosa di Chandler sono ora avvertiti che il libro potrebbe contenere «rappresentazioni culturali e linguaggio obsoleti». Giulio Meotti, il Foglio.

Non ho più rivisto nessuno... tranne gli sbirri. Non è ancora stato inventato un modo per dire addio agli [psicopoliziotti]. Raymond Chandler, Il lungo addio, Bompiani 1955.

Ogni giorno la sua Commissione d’inchiesta. Dopo quella sull’Inps di Tridico e quella sulla gestione del Covid da parte dei governi de sinistra, oggi se ne vagheggia un’altra, stavolta sulla strage di Bologna (allo scopo, sembra di capire, d’addebitarla all’antifascismo). Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

L’universo [...] contiene cose complicate come le galassie, le otarie e le commissioni parlamentari. Ma se lo guardiamo ignorando le idiosincrasie locali, su scale molto grandi l’universo ha praticamente lo stesso aspetto ovunque. Sean Carroll, Dall’eternità a qui, Adelphi 2011.

Secondo un trattato internazionale in vigore dal 1967, lo spazio «extra-atmosferico», cioè tutto il resto dell’universo al di là della Terra, è «patrimonio comune dell’umanità». James Hansen, Nota diplomatica.

Non [stiamo parlando] soltanto dell’universo di cui abbiamo notizia: un universo, a quanto si dice, d’ottantamila miliardi di miliardi di galassie. [Parliamo] d’un universo che può essere parte d’un universo maggiore, composto d’infiniti universi che si creano e si distruggono con ritmo di sistole e diastole, secondo una concezione che fu già degli Stoici, un universo che non ha principio né fine ma è eterno e infinito, come vuole la logica, se la logica ha valore. Sossio Giametta, Senecione, Liberilibri 2020.

E tutto questo è «patrimonio dell’umanità». Cosa nostra. (Dio e aliens permettendo). Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Le stelle ci stanno a guardare, e gli vien da ridere. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

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