Si oppongono ai neonazisti in classe. Germania, la scuola caccia due prof Cronaca di Tonia Mastrobuoni
Testata: La Repubblica Data: 01 agosto 2023 Pagina: 15 Autore: Tonia Mastrobuoni Titolo: «Si oppongono ai neonazisti in classe. Germania, la scuola caccia due prof»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 01/08/2023, a pag. 15, con il titolo "Si oppongono ai neonazisti in classe. Germania, la scuola caccia due prof", l'analisi di Tonia Mastrobuoni.
Tonia Mastrobuoni
BERLINO — Non sono episodi isolati, non sono eccezioni. È l’unica cosa che Max Teske è autorizzato a dire dopo aver reso noti insieme alla collega Laura Nickel alcuni fatti agghiaccianti avvenuti nella loro scuola di Burg, nel profondo Brandeburgo. Ad aprile i due insegnanti avevano lanciato l’allarme in una lettera anonima denunciando saluti hitleriani, svastiche incise sui banchi, musica di gruppi neonazi suonata a tutto volume in classe, violenze nei confronti degli stranieri. Episodi che dovrebbero far cadere dalla sedia chiunque, soprattutto in Germania. Dopo la lettera, i due insegnanti avevano cercato di organizzare lezioni aggiuntive sul nazismo, avevano invitato un cantante hip hop di colore a parlare nella loro scuola e avevano cercato di parlare con i bulli che terrorizzavano i migranti. Si erano illusi che la loro lettera, disperata, avrebbe risvegliato gli animi. Una pia illusione. La scuola, le autorità locali di Burg li hanno trattati come delinquenti. Li hanno isolati, tacendo sui mostruosi eventi denunciati dai due. Ma non è tutto. Poco dopo la lettera, Teske e Nickel si sono ritrovati adesivi di insulti vicino a casa in cui li si invitava a «tornare a Berlino». E su Instagram sono stati subissati di minacce, di inviti a «non insozzare Burg», di post talmente violenti che la magistratura ha aperto un’indagine. Sugli stessi social sono apparse nel frattempo le prove: fotografie che mostrano intere classi di studenti di Burg col braccio teso. L’esponente locale dell’Afd Jean-Pascal Hohm, lo ha trovato persino divertente«vedo solo 10 braccia tese su13», ha commentato. Nel frattempo i due insegnanti hanno continuato a insistere, irriducibili al bullismo di un’intera comunità dei loro confronti. Ai media tedeschi hanno continuato a raccontare le derive neonaziste vissute nelle loro classi. Anche alla luce dell’omertà dei politici locali, del preside, dei colleghi. «Siamo stati lasciati praticamente soli ad affrontare il problema. Gli altri insegnanti hanno taciuto », ha rivelato Nickel alla tv pubblica Zdf. Ma qualche settimana fa, dopo mesi di isolamento sempre più pesante, un altro colpo di scena grottesco. Teske e Nickel hanno ricevuto una lettera dalla scuola che li intimava a tacere sui gravissimi fatti avvenuti nella scuola. I panni sporchi si lavano in casa, questo il sottotesto. Nel frattempo gli insegnanti hanno lasciato l’istituto, hanno fondato un’associazione per promuovere la democrazia nelle scuole e molti concittadini hanno espresso la loro vicinanza organizzando cortei di solidarietà. Ma i due hanno detto pubblicamente che lasciano la scuola perché è mancato loro il sostegno dell’istituto: “Nessuno - sostiene Teske - ci ha manifestato il suo appoggio o ci ha detto che ci supporta”. Il ministro socialdemocratico dell’Istruzione in Brandeburgo, Steffen Freiberg, è stato sommerso di critiche per non averli difesi abbastanza e aver persino imposto loro il bavaglio. Teske e Nickel hanno ricevuto persino la solidarietà del presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, che a metà luglio si è detto “preoccupato” per quegli episodi. Lo Spreewald, l’area intorno al villaggio dove i due hanno denunciato gli episodi estremisti, è una popolare meta turistica, nota per la natura idilliaca e i cetriolini citati anche nel film “Goodbye Lenin”. Ma ultimamente è famosa, più tristemente,per l’ascesa dell’ultradestra Afd, votata qui da un cittadino su tre. In un’intervista al quotidianoTaz ,Teske ha dichiarato che quell’area a sud di Berlino «è diventato un centro consolidato ed economicamente florido di organizzazioni neonaziste. È un ritrovo di biker, hooligan, fanatici di arti marziali e militanti dell’Afd. Hanno ristoranti, marchi di abbigliamento, laboratori di tatuaggi. La destra qui ha raggiunto il centro della società, il che si riflette ovviamente sulle scuole».
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