Sondaggio: la maggioranza degli israeliani è contro una riforma giudiziaria decretata senza ampio consenso
Da Israele.net
Sabato sera, per la 30esima settimana consecutiva (ma per la prima volta dopo l’approvazione del primo provvedimento della riforma giudiziaria-istituzionale promossa dalla coalizione), si sono svolte grandi manifestazioni di massa in tutto il paese contro il progetto del governo di sottomettere la magistratura al potere politico. Il giorno prima il quotidiano Israel HaYom (un giornale notoriamente di destra) pubblicava i risultati di un sondaggio condotto nei due giorni precedenti dal Maagar Mochot Institute, diretto dall’autorevole professor Yitzhak Katz. Secondo il sondaggio, in caso di elezioni anticipate il partito Unità Nazionale di Benny Gantz diventerebbe il primo alla Knesset con 28 seggi e metterebbe il blocco di centro-sinistra in condizione di formare un governo di maggioranza. Il Likud di Benjamin Netanyahu risulterebbe secondo con 27 seggi, e Yesh Atid terzo con 21.
In questo scenario, i laburisti non riuscirebbero a superare il quorum d’ingresso (3,25%), mentre il partito sionista di sinistra Meretz, che alle scorse elezioni ha mancato il quorum per una manciata di voti, questa volta entrerebbe alla Knesset con 5 seggi. Quanto alla divisione in schieramenti, in caso di nuove elezioni il sondaggio prevede che il blocco destra e ultra-ortodossi otterrebbe 53 seggi, contro i 63 seggi che otterrebbe il blocco di centro-sinistra. La formazione araba Hadash-Ta’al, che difficilmente entrerebbe in qualunque coalizione, otterrebbe 4 seggi, mentre il partito arabo Balad non supererebbe la soglia d’ingresso. Alla domanda se le mosse volte a varare una radicale riforma del sistema giudiziario-istituzionale stiano rafforzando o danneggiando il paese, il 52% degli intervistati afferma che stanno danneggiando Israele, contro il 26% secondo cui lo rendono più forte. In particolare, la maggioranza degli israeliani respinge il disegno di legge approvato la scorsa settimana che limita la facoltà della Corte Suprema di annullare decisioni del governo. Circa il 61% degli intervistati si dice contrario, contro il 39% che lo sostiene. Tra questi, solo il 24% di elettori del Likud. Quasi metà degli intervistati afferma che il resto dei progetti di riforma istituzionale-giudiziaria dovrebbe essere approvato solo con un ampio consenso nel parlamento e nel paese, mentre secondo il 24% dovrebbero essere accantonati del tutto. Circa la performance dell’attuale governo di destra e ultra-ortodossi guidato da Netanyahu, solo il 19% degli israeliani dà un parere positivo, contro il 62% degli intervistati che dà voto negativo. Anche tra i sostenitori del Likud i pareri negativi superano quelli positivi (41% contro 33%). Secondo il sondaggio, gli israeliani bocciano il governo soprattutto sulla questione del costo della vita. Circa il 79% definisce “negativa” la sua performance in materia, il 13% dà parere “neutro” e solo l’8% dà un voto “positivo”. La critica è diffusa anche tra i sostenitori del governo: circa il 66% degli elettori del Likud e il 67% degli elettori di Ebraismo Unito della Torà danno parere “negativo”. Ad una domanda sulla gestione da parte del governo della polarizzazione nella società israeliana, circa il 75% dà parere negativo, il 15% “neutro” e solo il 10% “positivo”. Tra gli elettori dei partiti della coalizione, mediamente il 50% dà voto “negativo”. Il 64% degli intervistati giudica “negativa” la gestione da parte del governo della crisi dovuta alla riforma giudiziaria, contro il 13% che dà voto “neutro” e il 23% che la giudica positivamente. In particolare, anche tra gli elettori del Likud solo il 44% giudica positivamente la gestione della crisi da parte del governo. Circa il giudizio sulle più importanti figure pubbliche, il punteggio più alto lo ottengono Benny Gantz e il capo di stato maggiore delle Forze di Difesa, Herzi Halevi, rispettivamente con il 40% e il 45% di pareri favorevoli e solo il 37% e il 25% di pareri sfavorevoli. I voti peggiori toccano al ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir (65% sfavorevoli), al ministro delle finanze Bezalel Smotrich (64%), a Netanyahu (59%) e al leader di Yesh Atid, Yair Lapid (52%). Secondo il sondaggio, il questo momento il 35% dei cittadini israeliani preferirebbe un governo di unità nazionale (senza formazioni estreme), mentre il 27% vorrebbe un governo di centro-sinistra. Solo il 29% dice di preferire un governo completamente di destra come quello attualmente in carica.
(Da: Israel HaYom, 28-30.7.23)