Wagner, la Polonia lancia l’allarme Cronaca di Daniele Raineri
Testata: La Repubblica Data: 30 luglio 2023 Pagina: 11 Autore: Daniele Raineri Titolo: «Wagner, la Polonia lancia l’allarme: “Mercenari al confine bielorusso”»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 30/07/2023, a pag. 11, la cronaca di Daniele Raineri dal titolo "Wagner, la Polonia lancia l’allarme: “Mercenari al confine bielorusso” ".
Daniele Raineri
KIEV— Il primo ministro della Polonia, Mateusz Morawiecki, ha dichiarato che circa cento combattenti del gruppo Wagner PMC si sarebbero spostati nella città bielorussa di Grodno, vicino al confine polacco e lituano. È la zona del cosiddetto corridoio di Suwalki, una piccola striscia di territorio lunga settanta chilometri che collega la Bielorussia all’exclave russa di Kaliningrad — piccola, ma fonte di molte tensioni con la Russia e sorvegliata con attenzione dalla Nato. Il primo ministro ha detto anche che secondo l’intelligence polacca i combattenti potrebbero fingere di essere guardie di frontiera oppure migranti per entrare nel territorio della Polonia e «destabilizzare la situazione» vicino al corridoio. Per ora sembra al massimo il preludio a una di quelle manovre diharassment internazionale nelle quali la Russia si è specializzata per far innervosire i Paesi confinanti e i loro alleati, come le continue operazioni di disturbo fatte dai jet russi sul mar Nero contro i droni americani. I mercenari di Prigozhin in Bielorussia sono circa tremila, quindi pochi, non hanno mezzi pesanti perché sono stati costretti a consegnarli prima di partire per l’esilio in Bielorussia e i loro movimenti sono osservati. C’è anche da sottolineare che in Polonia molti non vedono l’ora di intervenire direttamente contro i mercenari russi, che lancino operazioni ibride oppure no, perché c’è un sentimento anti putinista molto forte. Inoltre gli uomini di Prigozhin dopo il quasi golpe del 24 giugno sono trattati con diffidenza sia da Putin sia dal suo alleato bielorusso Lukashenko e non si vede come potrebbero lanciare operazioni efficaci — se lo scopo finale è qualcosa di più che alzare il livello generale del nervosismo. Se tentassero un raid oltre confine in Ucraina potrebbero creare scompiglio e distrarre le forze di difesa ucraine, ma è lo scenario meno probabile — perché ormai il confine con la Bielorussia è stato trasformato in una linea di difesa con muri, fossati e campi minati, difficile da superare. Dall’altra parte del conflitto, nel Donbass, il presidente ucraino Zelensky è apparso per una delle sue frequenti visite a sorpresa vicino alla linea del fronte — molto frettolose per non attirare i bombardamenti russi. Zelensky ha incontrato le Forze speciali in un qualche scantinato con il tetto in cemento nella zona di Bakhmut (le immagini sono molto coperte per ragioni di sicurezza) dove gli ucraini stanno riguadagnando terreno soprattutto attorno alla città e minacciano i soldati russi di accerchiamento, e poi sulla via del ritorno si è fermato in una stazione di servizio a caso del Donbass — sempre affollate di soldati — per stringere mani e scattare selfie. Si è tenuto lontano dal fronte sud, quello della controffensiva di Zaporizhzhia, che in questo momento è il più decisivo per il conflitto. Era il giorno nel quale si celebrano per tradizione le Forze speciali ucraine, ma è anche chiara la volontà da parte del presidente di rafforzare il morale e ostentare sicurezza mentre l’Ucraina tenta un’offensiva ambiziosa e per adesso ancora molto lontana dal produrre risultati.