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La Repubblica Rassegna Stampa
28.07.2023 Controffensiva ucraina a Zaporizhzhia
Cronaca di Daniele Raineri

Testata: La Repubblica
Data: 28 luglio 2023
Pagina: 10
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «Tank ucraini all’attacco, Mosca teme il tracollo: “L’artiglieria non ce la fa”»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 28/07/2023, a pag. 10, la cronaca di Daniele Raineri dal titolo "Tank ucraini all’attacco Mosca teme il tracollo: “L’artiglieria non ce la fa” ".

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Daniele Raineri

Vladimir Putin pushed to brink of nuclear horror | The Australian

KRAMATORSK — Il blindato BMP si affaccia solitario sul prato, prosegue verso le linee russe senza che nessuno gli spari e senza nemmeno saltare in aria su una mina come è successo a tanti altri, poi viene inghiottito da un fossato anticarro e la sua corsa si interrompe. È il primo video di un mezzo ucraino che arriva, quasi di sicuro senza equipaggio e pilotato da remoto come un drone di terra, davanti alla trincea che protegge la più avanzata delle tre linee di fortificazioni che assieme formano la cosiddetta “Linea Surovikin” nell’Ucraina meridionale. Da quando gli ucraini mercoledì hanno cominciato un massiccio attacco nella zona a sud della città di Zaporizhzhia hanno coperto altritre chilometri e in generale non si erano mai spinti così in avanti dall’inizio della controffensiva nella prima settimana di giugno. Questi aggiornamenti non arrivano da parte ucraina, perché Kiev preferisce tacere per ora, ma da fonti russe che pubblicano fotografie di ogni mezzo ucraino danneggiato a fini di propaganda e così finiscono anche per rivelare la posizione dei soldati ucraini: si stanno spingendo in profondità. Sono passati a caro prezzo attraverso la fascia dei campi minati e delle possadka , le macchie di alberi che nascondono postazioni russe, e in un paesaggio piatto e senza ripari sono ora arrivati fino alle porte di Verbove. È un paesino senza segni particolari a est di Rabotyne che però permette di dire guardando la carta - che la prima fase della controffensiva ucraina è finita e comincia la parte principale dello sforzo. Tra queste fonti russe ci sono molti propagandisti ma anche critici feroci e questi ultimi parlano di “genocidio dell’artiglieria russa”, per dire che che gli ucraini stanno eliminando in modo sistematico icannoni russi e che questo sta diventando un problema grave. Inoltre alludono alla stretta recente contro di loro, vedi l’arresto di Igor Girkin, come a una fase preparatoria in vista di una possibile disfatta nei prossimi mesi. Adesso gli ucraini hanno davanti la linea di difesa più forte, profonda circa 30 km e formata da strati di fortificazioni progettati per evitare uno sfondamento ucraino e completata da altri campi minati. I soldati russi hanno imparato dalle sconfitte dell’anno scorso e hanno disegnato il reticolo di trincee in modo che un singolo avanzamento ucraino non sia sufficiente a compromettere la tenuta generale. Non sono più possibili, come a Kharkiv, irruzioni improvvise alle spalle dei soldati di Mosca. A rallentare gli ucraini sono soprattutto i milioni di mine di tutti i tipi - da quelle controcarro sotterrate in pile di quattro-cinque per volta per distruggere i veicoli sminatori a quelle antiuomo - piazzate dai genieri russi, che fanno dell’Ucraina il Paese più minato al mondo. Ci vorranno anni a ripulire tutto, anche se la guerra finisse oggi. Fino a mercoledì le forze ucraine avevano tenuto da parte molte brigate addestrate da Paesi Nato, come riserva, assieme ai loro mezzi migliori. Adesso invece stanno mandando in prima linea migliaia di uomini e stanno rompendo lo stallo apparente delle ultime settimane. Fonti del Pentagono e dell’esercito ucraino dicono che sarebbe cominciato “l’affondo principale”, inteso come attacco più intenso di tutta la controffensiva - per adesso. Si tratta della novità più importante di questa estate di combattimenti, sempre con un occhio al fatto che l’esito di questa operazione deciderà se ci saranno negoziati oppure no nel prossimo futuro. La controffensiva nelle prime settimane non aveva prodotto risultati all’altezza dell’aspettativa creata dai media, anche se «nell’ultimo mese i soldati ucraini hanno liberato più territorio di quanto ne abbiamo conquistato i russi nell’ultimo anno », come ha detto di recente Richard Moore, direttore dell’intelligence britannica. Ma parte della strategia ucraina si basa sulla spietata e costante eliminazione dei pezzi di artiglieria e di altri elementi dei russi, giorno dopo giorno, e ha bisogno di tempo per produrre effetti visibili. Gli ucraini centrano con razzi Himars e missili Storm Shadow i depositi e i posti di comando e in prima linea usano le cluster bomb arrivate dieci giorni fa. Questo logoramento non fa notizia, ma va in direzione di un cedimento improvviso o almeno così spera Kiev. Gli ucraini stanno anche sfruttando una crisi nella catena gerarchica russa. Surovikin, il generale che ha dato il nome alla linea di difesa, è da qualche parte in stato d’arresto in Russia dal 24 giugno, data del fallito golpe contro Putin. Alexander Popov, un generale che comanda i soldati russi della Linea Surovikin, è stato cacciato perché in un rapporto ha scritto che l’esercito russo non è in grado di opporsi all’artiglieria ucraina.

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