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Il Foglio Rassegna Stampa
21.07.2023 L'accanimento di Putin contro Navalny
L'obiettivo: terrorizzare l'opposizione al regime

Testata: Il Foglio
Data: 21 luglio 2023
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «La paura di diventare Navalny»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/07/2023, a pag.3, l'editoriale "La paura di diventare Navalny".

Alexei Navalny supporters fear Russian dissident could face 20 more years  in prison - UPI.com
Alexei Navalny

Sono stati chiesti venti anni di carcere per Alexei Navalny che dal 2021 è rinchiuso in una colonia penale, privato delle visite dei familiari, del sonno, dell’umanità, nel tentativo di fargli perdere anche la lucidità. Questi venti anni sono cumulativi per tutte le malefatte che secondo il regime russo l’oppositore avrebbe compiuto. Di fatto Navalny è un prigioniero politico e la condanna a trascorrere altri anni in una colonia di massima sicurezza vuole essere esemplare. Navalny ha osato molto contro il Cremlino, non più di altri che lo hanno preceduto, ma ha osato molto. Ha radunato proteste e manifestazioni, ha portato a termine inchieste che hanno svelato quanto il regime di Vladimir Putin sia alimentato dalla corruzione, viva di corruzione, si mantenga per corruzione e clientelismo. La parola corruzione in Russia fa molto male, i russi mettono le orecchie in ascolto quando la sentono pronunciare, e Navalny con dati e fatti alla mano mostrava ai russi tutte le ricchezze che Putin aveva accumulato negli anni e quante ne aveva fatta accumulare a chi gli è rimasto fedele: ora dispensa industrie di stato per rimanere al potere. Navalny nel 2020 è stato avvelenato, le inchieste hanno dimostrato che sono stati uomini dei servizi segreti a tentare di ucciderlo, ma è sopravvissuto. Il suo caso è stato seguito con il fiato sospeso dai russi, dagli americani e dagli europei – sono stati i tedeschi a curarlo in una clinica di Berlino e a rilevare nel suo sangue le tracce dell’agente nervino Novichok. Il sopravvissuto Navalny, oltre a ostentare la colpa di essere sopravvissuto, ha osato tornare in Russia, dove è stato arrestato e poi rinchiuso in una colonia penale. Il Cremlino su di lui aveva cambiato piano, non voleva più ucciderlo, voleva che diventasse inesistente, una condanna via l’altra. Navalny ha iniziato a farsi quasi trasparente, tanto è diventato magro, con il viso sofferente, e il Cremlino adesso ha cambiato di nuovo piano: vuole che l’accanimento su Navalny diventi esemplare. Vuole che l’opposizione abbia paura.

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lettere@ilfoglio.it

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