Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Stai dalla parte di Israele ? allora il Canada ti nega il visto
Testata: L'Opinione Data: 20 maggio 2003 Pagina: 2 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «Il Canada nega il visto politico»
"Chi ha aiutato uno stato come Israele (che si sarebbe macchiato di crimini contro l'umanità nella guerra del Libano del 1982)a catturare o uccidere i terroristi hizbullah va considerato alla stregua di un criminale di guerra e perciò non è degno di alcun asilo politico". Lo ha messo per iscritto l' "Immigration and refugee board "canadese provocando un vero e proprio incidente diplomatico con lo stato di Israele definito "criminale", in una sentenza di rigetto per una richiesta di asilo politico venuta da un cittadino libanese che per due anni, tra il 1998 e il 1999, ha fatto la spia per lo stato di Gerusalemme tra i militanti della formazione terroristica degli "hizbullah". Una di quelle considerate ad alto rischio in Canada come negli Usa dopo i fatti dell'11 settembre. L'uomo, di cui non sono state rese note le generalità per motivi di sicurezza e che è stato presentato dalla stampa locale come "mr. X", adesso ha fatto appello alla corte federale di Ottawa. Ma già ieri, dopo le rivelazioni in tal senso che provenivano dal quotidiano canadese "National Post", era sceso in campo con durezza e per metterci una pezza il ministro canadese dell'immigrazione, Denis Coderre, che ha affermato in una conferenza stampa che "le parole usate nel provvedimento dell' IRB non rispecchiano la linea del governo canadese che si considera amico di Israele". In pratica un bel pasticcio che potrebbe fare saltare qualche testa, magari quella dell'estensore dell' ordinanza di rigetto della richiesta di asilo politico, tale mr. Handfield , che ha in pratica accolto la tesi che avere fatto da informatore a 800 dollari al mese per conto del Mossad tra i terroristi dello sceicco Nasrallah sia da considerarsi cosa disdicevole ai limiti del crimine contro l'umanità. E questo per la seguente proprietà transitiva: dato per postulato che Israele nel 1982 abbia commesso crimini di guerra in Libano e che la spia a sua volta abbia quindi aiutato uno stato criminale di guerra, costui è quindi da considerarsi un criminale di guerra. Poco conta che gli hizbullah siano dei terroristi che hanno fatto saltare in aria con le autobombe decine di americani e israeliani in Libano e che siano la longa e armata manus del regime degli ayatollah iraniani e del tiranno siriano Assad. E poco ha contato anche che il governo statunitense e quello canadese li abbiano inclusi tra i gruppi terroristi most wanted sin da subito dopo l'11 settembre. Solo l'Europa, e in particolare la Francia (oltre al nostro ambasciatore in Libano Mistretta, passato anche lui alla storia come amico gaffeur degli hizbullah per alcune interviste al Daily Star di Beirut, poi fattegli smentire per placare la polemica), rifiutano di riconoscere lo status terroristico degli uomini di Nasrallah . E molti vedono in questa gaffe tutta interna al governo di Ottawa, lo zampino dei "liberals" di sinistra al governo, da tempo impegnati a impedire la messa al bando di alcune di queste organizzazioni, tra le quali proprio gli hizbullah. Che dopo lunghe discussioni parlamentari sono finiti invece nella lista nera in Canada, ma solo lo scorso dicembre. Adesso però il governo di Ottawa, stretto tra le proteste del Canadian Jewish Congress e l'incidente diplomatico possibile con lo stato d'Israele, ha deciso di richiamare tutti all'ordine e c'è da scommetterci che alla fine il "mr. X" libanese questo asilo politico in Canada finirà per ottenerlo. O almeno lo speriamo.
Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare il proprio parere alla redazione de L'Opinione. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.