Gentili amici, queste due lettere sono la dimostrazione che scrivere ai giornali per spiegare la realtà di Israele che molti ignorano, serve sempre. Invito a farlo per non permettere che notizie false e scorrette restino prive di risposta. E' importante non rstare mai in silenzio di fronte alle menzogne.
Deborah Fait
Ecco la lettera pubblicata in data 5 luglio 2023 sull'ADIGE di TRENTO:
Ecco la risposta di Deborah Fait, pubblicata in data 15 luglio 2023 sulla medesima testata:
Gentile redazione, la lettera del signor Walter Ferrari è la dimostrazione di quanto sia sconosciuto il problema israelo-palestinese e quanto enorme sia la non conoscenza della storia di Israele, recente e antica. Da Jenin, la capitale del terrorismo, sono stati fatti da gennaio di quest’anno, 136 attentati terroristici, altro 400 sono stati sventati. Jenin è una città di 40.000 abitanti che vivono sotto il giogo di Hamas che è una delle organizzazioni terroristiche più feroci del mondo. A Jenin non esiste più la dittatura di Abu Mazen che è stato letteralmente scalzato da Hamas e dalla Jihad palestinese, organizzazioni che, con le armi fornite dall’Iran, fanno il bello e cattivo tempo da quelle parti. Israele non occupa Jenin che fa parte dell’attuale Cisgiordania, un tempo il nome era Giudea e Samaria, regione occupata dai palestinesi che non hanno mai avuto, nella storia, una nazione di nome Palestina. Palestina è stato il nome dato dai Romani a Israele dopo aver distrutto il Tempio e Gerusalemme. I palestinesi sono egiziani, libanesi, siriani, non è mai esistito un popolo palestinese. Un membro del Comitato esecutivo dell’OLP, Zahir Mushe’In, disse in un’intervista:” Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno stato palestinese è solo un mezzo per continuare la lotta contro lo stato di Israele in nome dell’unità araba. Non c’è nessuna differenza tra giordani, siriani, libanesi e palestinesi. Solo per ragioni tattiche e politiche parliamo dell’esistenza di un popolo palestinese poiché gli interessi nazionali arabi richiedono la messa in campo di un popolo qualsiasi solo per opporci al sionismo”. Questo è nero su bianco. Il signor Ferrari è libero di provare amore e simpatia per chi vuole, non è obbligatorio essere dalla parte della democrazia israeliana ma prima studi la storia. Il paragone di Ugo Tramballi con il Sud Africa è semplicemente scandaloso. In Israele abbiamo medici arabi negli ospedali, paramedici arabi, docenti arabi nelle università, ministri arabi in Parlamento (Knesset), con gli arabi israeliani viviamo insieme. Mia nipote, a Tel Aviv, va in un asilo dove si parla ebraico e arabo, vi sono maestre ebree e arabe, bambini ebrei, arabi, musulmani e cristiani. Il contrario non esiste. Nessun bambino ebreo può andare in una scuola materna nei cosiddetti territori, senza rischiare la vita. In Israele ebrei, arabi, drusi, circassi, beduini, viviamo in pace fino a quando non arriva il terrorista di turno ad ammazzarci. Gli israeliani che manifestano in questi giorni lo fanno perché non cambi la Corte Suprema, non certo contro l’operazione antiterrorismo a Jenin. Si informi meglio il signor Ferrari. E non si permetta di chiamare “resistenti” degli assassini che non si fanno scrupoli di ammazzare famiglie intere, di sgozzare bambini di pochi mesi in nome dell’odio che hanno in corpo contro gli ebrei e contro tutto ciò che non è arabo e islamico. Saluti
Deborah Fait
Rehovot-Israele