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Diego Gabutti
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Periscopio 12/07/2023
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 12/07/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Bondarev, il diplomatico dissidente russo: «Putin? Il regime è marcio, ha  il destino segnato. Le dittature finiscono di colpo»- Corriere.it
Boris Bondarev

Mentre il personaggio Prigozhin veniva distrutto in televisione, lui era libero di viaggiare per la Russia. Il jet privato del leader della Wagner è stato rintracciato in voli tra Mosca e San Pietroburgo e i media locali hanno riferito di suoi avvistamenti. Federico Bosco, Linkiesta.

Russia, la telenovela continua. Il Cremlino: «Prigozhin ha visto Putin il 29 giugno» [una settimana dopo il tentato golpe]. Titolo di Repubblica.

Dall’anno scorso circolano notizie secondo cui varie aziende e governatori regionali si sono fatti le loro organizzazioni militari. Putin ha deliberatamente contraddetto qualunque principio di base della statualità. È tutto un cercare di andare avanti oggi, domani, un altro giorno. Boris Bondarev (Federico Fubini, Corriere della sera).

La lezione più grave che i servizi di sicurezza hanno tratto da questa vicenda è che, davanti a una battaglia all’interno del cerchio magico di Putin, è meglio non interferire. Ed è una lezione [per lui] molto pericolosa. Andrej Soldatov (Rosalba Castelletti, Repubblica).

Il tempo gioca a favore di Putin. La Russia si rafforza e l’Ucraina s’indebolisce una distruzione dopo l’altra. Alessandro Orsini, il Fatto quotidiano.

Nessuno sa con certezza quanti soldati russi siano morti in Ucraina. [...] Il ministero della Difesa russo non ha mai aggiornato il suo numero ufficiale di 5937 morti reso pubblico a settembre 2022, prima del tritacarne di Bakhmut e dell’inizio della controffensiva ucraina. [...] Almeno 47mila soldati russi sono stati uccisi in guerra al 27 maggio 2023, sostiene una ricerca svolta da due testate russe in esilio, Meduza e Mediazzona. [...] Un numero enorme: tre volte più dei caduti della guerra sovietica in Afghanistan, durata dieci anni. Anna Zafesova, La Stampa.

C’è un regno dove tutto è puro, / e ha un nome: / regno dei morti. Richard Strauss e Hugo von Hoffmansthal, Ariadne auf Naxos.

La «questione sociale» non spiega la rivolta della periferia francese. Jean-Luc Mélenchon [...] ha evocato la «lotta di classe» e ha intravisto i prodomi della rivoluzione. In realtà, a beneficiare elettoralmente della rivolta sarà molto probabilmente Marine Le Pen. [Quanto all’] Italia, da noi si parla di welfare «a orecchio», certi del fatto che comunque non si può sbagliare a lamentarne lo «smantellamento» e a buttarla sulla povertà. Giovanni Perazzoli, Linkiesta.

L’epopea della «zarina di Arcore» Marta Fascina volge al termine: Pier Silvio, che non l’ha mai amata, al punto da disertare le nozze morganatiche tra lei e babbo Silvio, le ha dato tempo fino a ottobre per fare la valigia e lasciare la residenza di Arcore. Sulla questione del lascito di 100 milioni, i figli del Cav mantengono un atteggiamento prudente. Preferirebbero evitare d’mpugnare il testamento (i margini ci sono). Magari proveranno a trovare un accordo riservato per una cifra diversa da quella prevista dal lascito. Dagospia.

Eugenia Roccella [è stata] nuovamente fischiata dopo aver imbastito uno sconcertante parallelo tra la vicenda di Enzo Tortora e il caso Santanchè, davvero un funambolismo sul filo delle sciocchezze e della scorrettezza. Poi, per non farsi mancare niente, la ministra ha difeso Ignazio La Russa, giustificando l’esternazione del «padre dell’eventuale indagato». Mario Lavia, Linkiesta.

Fratelli d’Italia: mai nome fu più profetico. Anticipatore d’una storia i cui protagonisti sono sorelle, cognati, figli, cugini, compagni, generi e amici di sangue. Ilario Lombardo, La Stampa.

In Italia non è mai riconosciuto il merito, che è il fondamento della democrazia. C’è stata solo la dittatura. Si fanno le cose per favorire la ganza di questo o il nipote di quello. Prima il fascismo, poi Berlusconi, in mezzo la Democrazia cristiana. Paolo Poli, Alfabeto Poli.

E adesso loro, prima sommersi, oggi salvati. Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

L’ennesima e inutile commissione [parlamentare d’inchiesta] nasce per colpire l’opposizione. [...] Insinuare che qualcuno abbia agito in malafede (anche l’Agenzia europea dei medicinali?) significa dare ragione ai no vax, ai no mask, ai no green pass. [...] Definitivo Karl Kraus: «Il segreto dell’agitatore è di rendersi stupido come i suoi ascoltatori per far loro credere d’essere intelligenti come lui». Aldo Grasso, Corriere della sera.

C’è stato un tempo in cui la destra, quando voleva conquistare consenso, sapeva perfettamente su cosa puntare le proprie fiches: sull’immigrazione. Arrivano troppi migranti? La colpa è del governo. Gli sbarchi non si fermano? La colpa è dell’Europa. Le frontiere sono aperte? Noi chiudiamo i porti. [Ma] quel tempo è finito. Una delle ragioni per cui il centrodestra italiano ha deciso di montare la panna attorno al tema farlocco dell’assedio giudiziario va forse ricercata qui. Claudio Cerasa, il Foglio.

A questi di destra gli riesce il capolavoro di fraintendere il garantismo, di rianimare il residuo di manettarismo, di trasformare i progetti di riforma in operazioni militari speciali, cioè di buttare tutto in vacca: vivono ogni relazione istituzionale come una lotta nel fango e scambiano un editoriale di gazzetta per un complotto rettiliano ordito da George Soros. Mattia Feltri, HuffPost.

Non si può però negare che ogni tentativo di riforma della giustizia è stato sempre bloccato da interventi giudiziari. [...] La colpa è però della politica, che ha rinunciato al suo ruolo preminente e s’è [arresa] alle critiche della magistratura. Carlo Nordio (Hoara Borselli, Libero).

Questa è Gewalt, la vecchia trafficante / dal naso rosso. Cambia spesso ideologia. / Ma eterno è il chiacchierio dei suoi accoliti / dei calibani bugiardi, degli uccellacci maniaci, / degli untori, dei liberatori, dei maestri di rappresaglia. Angelo Maria Ripellino, Notizie dal diluvio.

L’Italia, oggi, è una delle massime impotenze europee. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti


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