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Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


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Italia Oggi Rassegna Stampa
29.06.2023 Periscopio 29/06/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 29 giugno 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 29/06/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 29/06/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Hitlerson 88 è un tedesco tifoso della Lazio

Il punto da cui bisogna partire per capire non questi giorni ma questi anni è che siamo di fronte al fatto che in Russia, per la prima volta forse da Pietro il Grande, c’è al potere un gruppo convinto che la Russia non faccia parte dell’Europa, e anzi che l’Europa sia una nemica della Russia. Questa corrente dentro il pensiero russo c’è sempre stata, però non aveva mai tenuto saldamente il potere, nemmeno negli anni di Stalin. Andrea Graziosi, storico (Giulia Belardelli, HuffPost).

Prima missione di Zuppi a Mosca. Ma Kiev lo gela: «Utile solo se ci aiuta con lo scambio di prigionieri». Titolo della Stampa.

[Putin?] La sua fine è iniziata. Non credo che sarà al potere, quando l’anno prossimo si terranno le presidenziali americane. Chris Steele, ex dirigente dell’Intelligence inglese (Paolo Mastrolilli, Repubblica).

Bill Simmons, responsabile dell’innovazione e della monetizzazione per Spotify, ha definito i duchi, Harry e Meghan, «due fottuti imbroglioni. Una sera mi devo ubriacare», ha detto, «e raccontare della chiamata su Zoom con Harry per provare ad aiutarlo con qualche idea per il podcast. È una delle mie storie migliori…» A quanto pare, una delle trovate del figlio di Carlo e Diana era quella di intervistare Putin sui suoi traumi infantili. (Ce lo vediamo zar Vladimir che confessa a Harry: «Sì, ho invaso l’Ucraina perché da piccolo mi bullizzavano»). Luigi Ippolito, Corriere.

New York vuol vietare i forni a legna: «La pizza causa troppe emissioni». Titolo della Verità.

Decisione di ieri del ministro Piantedosi: vietare il numero 88 sulle maglie dei calciatori. Non è un numero come un altro: è l’abbreviazione numerica di Heil Hitler (la «h» è l’ottava lettera dell’alfabeto) e questo consente a personaggi con simpatie naziste e antisemite di fare sfoggio dei loro ideali. [Strano] che la cifra hitleriana sia stata vietata solo per il calcio: nel basket (anch’esso prevede una numerazione da 1 a 99) è ancora lecito essere nazisti. Molti calciatori utilizzano come numero di maglia il proprio anno di nascita (Donnarumma ad esempio usa il 99): i nati nel 1988 sono tutti antisemiti? Gustavo Bialetti, La Verità.

[Uno dei problemi] riguarda la tecnica di scrittura dei decreti-legge. Essa è tale da renderli incomprensibili ai non addetti ai lavori e c’è da giurare che, provenendo le molte norme da tanti diversi richiedenti, neppure nel governo vi sia chi le sappia comprendere tutte. È un vero peccato che non si legga più Il giornalino di Gian Burrasca e non si ricordi come veniva preparata nel collegio la minestra di magro alla casalinga del venerdì, con la rigovernatura dei piatti sudici dei giorni precedenti. Gian Burrasca, a quella vista, lanciò la sua scarpa dicendo: metteteci anche questa. Sabino Cassese, Corriere.

La rivoluzione garantista [strombazzata dal governo in carica] è costellata da infinite occasioni in cui la destra, quando ha potuto, le garanzie, più che sostenerle, le ha umiliate: vedi i continui aumenti di pena per i reati mediaticamente sensibili. Claudio Cerasa, il Foglio.

Nessun politico può essere una persona onesta. Jorge Luis Borges.

[Giorgia Meloni:] Allora, colleghi, abbiamo tre dossier di cui occuparci: il Mes, i soldi per l’alluvione e la salvaguardia delle croci sulle cime dei monti. Indovinate quale tratteremo con urgenza? Makkox, il Foglio.

Anche unendosi, Pd e M5s si mostrano drammaticamente minoritari. La linea «unitaria» di Schlein erode consensi in quell’area. Legittima il Pd di piazza, si tratti di quella sindacale o dei Gay Pride. Ma non conquista voti oltre i recinti più radicali. Lo candida a prima forza d’opposizione alle Europee del 2024, con un’agenda a rimorchio di una serie di spezzoni della società; ma alla testa di un partito snaturato e disancorato da quelle istituzioni di cui veniva considerato interlocutore, quando non portavoce. Massimo Franco, Corriere.

Punti gli studenti che spararono pallini alla professoressa: il 9 è stato ridotto a 7, i tre 8 a 6. [Puniti?] Titolo del Tempo.

Per gli editori, stampare avvisi nei romanzi che ritengono possano essere offensivi o sconvolgenti è una pratica nuova e dilagante: recentemente è stata applicata a Via col vento e, da Penguin, anche ai romanzi leggeri di P.G. Wodehouse. I testi di altri titoli famosi – come la serie di James Bond di Ian Fleming, i gialli di Agatha Christie, Charlie e la fabbrica di cioccolato e altri libri di Roald Dahl – sono stati modificati per rimuovere passaggi potenzialmente offensivi. Quanto aspetteranno a mettere un avviso anche a Meridiano di sangue di Cormac McCarthy, dove il vecchio eremita dice al ragazzo: «Ci sono quattro cose che possono distruggere il mondo: le donne, il whisky, i soldi e i negri». Giulio Meotti, il Foglio.

Ogni tanto salta su qualcuno e se la prende coi famosi modelli negativi offerti dalla tv. L’ultima l’altro giorno è stata Giorgia Meloni, ardente di tolleranza zero alla droga, nel proclamarsi sconcertata dalla serie di Netflix (Breaking Bad) in cui si fa un eroe di uno spacciatore. Forse ricorderete quando, anni fa, Silvio Berlusconi denunciò il danno d’immagine all’Italia provocato dalla Piovra, con tutti quei mafiosi fascinosi, e poi da Gomorra, con tutti quei camorristi in sneakers. Se vi fate una passeggiata su Google, troverete un Matteo Salvini furioso con The Bad Guy, in cui tracolla il ponte sullo stretto, e un Federico Mollicone scandalizzato da Peppa Pig, laddove compare un porcellino con due mamme. [...] Quando si sta al governo, si vorrebbero una tv e un cinema e più in generale un’arte dedicate a raccontare il mondo nuovo e bello. Un po’ alla sovietica, dove ogni riga e ogni nota avevano da essere in sintonia col tiranno. Mattia Feltri, La Stampa.

Penso alla mia giovinezza, che fu un Purgatorio, come a un Paradiso perduto. Roberto Gervaso.

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italiaoggi@class.it

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