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Il Foglio Rassegna Stampa
21.06.2023 Terrorismo: 4 israeliani uccisi a Eli
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 21 giugno 2023
Pagina: 3
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Quattro coloni uccisi in Cisgiordania. Israele manda gli elicotteri a Jenin»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/06/2023, a pag. 3, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo “Quattro coloni uccisi in Cisgiordania. Israele manda gli elicotteri a Jenin”.

A destra: le quattro vittime israeliane

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Roma. “Ci sarà fauda” (caos in arabo), aveva annunciato a gennaio Mohammad Sabbagh, uno dei capi del campo profughi di Jenin che durante la Prima Intifada dal 1987 al 1993 ha pugnalato a morte un soldato israeliano e scontato 23 anni in una prigione israeliana. “Questo è l’inizio”. Terroristi palestinesi ieri hanno aperto il fuoco contro una stazione di servizio in Cisgiordania, uccidendo quattro israeliani e ferendone altri quattro, vicino all’insediamento ebraico di Eli. Altissima la tensione tra Israele e i palestinesi, con i militari di Tsahal che effettuano quasi ogni giorno incursioni in Cisgiordania, in mezzo a una serie di letali attacchi terroristici palestinesi. Lunedì sei palestinesi sono stati uccisi e cento feriti in scontri a fuoco a Jenin. Otto soldati israeliani hanno riportato ferite negli scontri dopo che è esplosa una bomba sul ciglio della strada. Dall’inizio dell’anno, gli attacchi palestinesi in Israele e in Cisgiordania hanno ucciso 24 israeliani. Un elicottero israeliano Apache ha colpito Jenin. E’ la prima volta dal culmine della Seconda Intifada palestinese, vent’anni fa, che l’esercito israeliano ha utilizzato elicotteri d’attacco nella città palestinese da cui, secondo le autorità israeliane, provengono almeno 23 dei 60 attentatori che hanno attaccato Israele. A gennaio, un raid israeliano a Jenin era finito con dieci palestinesi uccisi. Hussein al Sheikh, ministro degli Affari civili dell’Autorità palestinese, ieri ha chiesto alla leadership palestinese di prendere “decisioni senza precedenti” (senza elaborare). Il Jihad islamico ha rivendicato due dei morti di Jenin come suoi membri. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha risposto: “Useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione e colpiremo i terroristi ovunque si trovino”. Unità di paracadutisti d’élite sono entrati a Burkin nel nord della Samaria e nel campo profughi di Jenin per arrestare membri di Hamas e del Jihad islamico. Negli scontri a Jenin sono state usate armi costruite dai palestinesi, comprese bombe e razzi che secondo l’esercito israeliano sono stati creati secondo le istruzioni specifiche di Hamas. “L’operazione di Jenin sarà considerata una pietra miliare per l’esercito non solo per il tempo impiegato (è stata l’operazione offensiva più lunga intrapresa dalla Seconda intifada), ma anche per l’introduzione di potenti Ied di 40 chili che trasformano l’area in qualcosa che ricorda il sud del Libano degli anni Novanta”, ha scritto Yossi Yehoshua, corrispondente militare per il quotidiano israeliano Yediot Ahronot. Mustafa Ibrahim, analista politico palestinese affiliato del Jihad islamico, ha elogiato i terroristi di Jenin. Il fatto che l’esercito israeliano abbia dovuto usare gli elicotteri per soccorrere i suoi soldati e i suoi veicoli “ha messo in imbarazzo” l’establishment della sicurezza israeliano. Sicuramente, scrive Khaled Abu Toameh sul Jerusalem Post, sono “immagini che danno l’impressione che l’operazione antiterrorismo israeliana, iniziata diversi mesi fa, non sia riuscita a sradicare i gruppi armati. Danno anche l’impressione che alcune parti della Cisgiordania, in particolare Jenin, stiano iniziando ad assomigliare alla Striscia di Gaza e al Libano”. E poi c’è l’Iran, primo finanziatore di Hamas e del Jihad islamico e che secondo gli esperti di sicurezza israeliani vuole “incendiare la Cisgiordania” (le Guardie rivoluzionarie iraniane forniscono tra i cento e i centocinquanta milioni di dollari al Jihad palestinese). Ieri il ministro Gallant ha detto che in tutti i 75 anni di vita di Israele la sua popolazione civile potrebbe affrontare le sfide più disastrose di sempre da una potenziale guerra con l’Iran. Si stima che Hezbollah abbia accumulato tra i 130 mila e i 150 mila razzi, la cui gittata più significativa può raggiungere qualsiasi parte di Israele. Senza contare la minaccia da Gaza.

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