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La Repubblica Rassegna Stampa
11.06.2023 Ucraina 2: ecco come arrivano i droni iraniani
Cronaca di Brunella Giovara

Testata: La Repubblica
Data: 11 giugno 2023
Pagina: 17
Autore: Brunella Giovara
Titolo: «L’autostrada dei droni da Azov fino a Kiev così l’Iran aiuta i bombardamenti russi»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 11/06/2023, a pag.17, con il titolo “L’autostrada dei droni da Azov fino a Kiev così l’Iran aiuta i bombardamenti russi”, l'analisi di Brunella Giovara.

L’autostrada dei droni da Azov fino a Kiev così l’Iran aiuta i bombardamenti russiUS says attack drone factory Russia is building with Iran's help could be  operational early next year | CNN Politics
I droni dall'Iran al fronte russo in Ucraina


ODESSA — Esiste un’“autostrada” dei droni, che parte dal mare d’Azov e punta verso Kiev: gli Shahed iraniani decollano da una base dove ci sono gli istruttori iraniani, incaricati di insegnare ai russi come si usano queste armi, e i risultati della partnership si vedono. Il percorso è tortuoso, prima un lungo tragitto verso Ovest, poi una virata verso Nord. Nella notte tra giovedì e venerdì un attacco diretto alla capitale è stato per lo più intercettato nel cielo sopra Odessa. «Noi siamo la linea del Rubicone… », spiegano al Comando militare Sud, che sovrintende l’enorme area che va dal confine con la Moldavia fino a Zaporizhzhia. «Dobbiamo abbatterne il più possibile, prima che riescano a volare oltre», ein quella notte ne sono stati lanciati 35, più 8 missili di vario tipo. Venti gli Shahed colpiti, e 2 missili. Gli altri sono andati a bersaglio, in un attacco che è iniziato alle 23 ed è finito alle 5, in 4 ondate successive. Gli effetti: 3 morti, alla periferia di Odessa, e 27 feriti, in un quartiere che a quell’ora era pieno di gente che cercava un po’ di fresco nei giardini pubblici. Gli americani spiegano che la Russia ha ricevuto centinaia di droni dall’Iran, che li costruisce e li spedisce a destinazione via nave attraverso il mar Caspio, fino al porto di Makhachkala, nel Daghestan. Da qui vengono distribuiti nella base russa di Primorsko-Aktarsk, sul mare d’Azov (oppure a nord, in quella di Seshcha, ai confini con la Bielorussia). Inoltre, secondo il portavoce della Casa Bianca John Kirby, i tecnici iraniani«stanno aiutando i russi a costruire una fabbrica di droni che potrebbe essere pienamente operativa il prossimo anno», nell’Area economica speciale di Alabuga, il distretto industriale del Tatarstan. «A partire da maggio gli attacchi sono quasi esclusivamente notturni », spiegano i militari ucraini. Qualche mese fa «abbiamo distrutto il comando operativo dei dronisti russi, in Crimea, e la loro base di lancio è stata spostata sulla costa orientale del mare d’Azov. Da lì decollano e seguono quella che definiamo l’autostrada, ovvero il tracciato dei fiumi». In primisi il Dnepr, appena straripato dopo l’attentato alla diga di Kakhovka: «Volano molto bassi, in modo da sfuggire ai nostri radar, poi si materializzano di colpo e vanno sull’obbiettivo».

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