Il mondo colorato di Keith Haring arriva in Israele per la prima volta in mostra a Herzliya Commento di Claudia De Benedetti
Testata: Shalom Data: 29 maggio 2023 Pagina: 1 Autore: Claudia De Benedetti Titolo: «Il mondo colorato di Keith Haring arriva in Israele per la prima volta in mostra a Herzliya»
Riprendiamo da SHALOM online l'analisi di Claudia De Benedetti dal titolo "Il mondo colorato di Keith Haring arriva in Israele per la prima volta in mostra a Herzliya".
Claudia De Benedetti
L’arte di Keith Haring è per la prima volta in mostra in Israele, all’Arena della marina di Herzliya, con una personale intitolata “Untitled” che propone oltre 200 lavori originali dello street artist di fama mondiale. Fino al 30 giugno sarà possibile immergersi in un mondo colorato e fantasioso, immediatamente riconoscibile anche ai non addetti ai lavori, e ammirare immagini inedite dell’artista proposte dal fotografo Allan Tennenbaum giunto in Israele per il vernissage. Keith Haring era nato nel 1958 negli Stati Uniti a Reading, con la sua arte è stato interprete dei temi sociali e politici della fine del XX secolo, come la difesa dei diritti civili e la lotta contro le discriminazioni nei confronti delle minoranze, contro il razzismo e l’omofobia, strenuo sostenitore delle campagne di sensibilizzazione contro l’assunzione di crack, si è espresso a favore dell’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole, per evitare la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili. Haring attribuiva molta importanza ai significati delle sue opere ma ha sempre preferito non fornirne una spiegazione, lasciandole inoltre quasi tutte senza nome. Sosteneva che esplicitare una definizione limitasse i lavori artistici unicamente all’interpretazione dell’autore, relegando in tal modo il pubblico a un ruolo prettamente passivo. Keith Haring voleva invece che lo spettatore avesse un ruolo attivo nell’elaborazione dell’opera, al pari dell’artista stesso, perché credeva che anche il pubblico dovesse partecipare al processo creativo sviluppando la propria interpretazione dell’opera. Il giovane Keith si avvicinò al disegno realizzando delle raffigurazioni di personaggi animati.
Al Centro per le Arti di Pittsburgh prima e alla Scuola di Arti Visive di New York Haring entrò in contatto con una comunità artistica attiva anche al di fuori delle gallerie e dei musei, conobbe Andy Warhol e sviluppò alcuni dei concetti alla base del suo stile: l’importanza del movimento nelle composizioni e la necessità di un’arte fruibile da un maggior numero di persone possibile. Si fece conoscere grazie alla realizzazione di numerosi graffiti in gesso sui pannelli pubblicitari inutilizzati della metropolitana. Su questi pannelli nacquero le figure più celebri dell’immaginario artistico di Keith Haring, come il bambino raggiante. Questa figura consisteva nell’immagine di un bambino a gattoni, circondato da dei trattini simbolo di energia vitale. Gli anni Ottanta furono il punto di svolta nella carriera di Keith Haring, che fu riconosciuto come uno degli artisti più importanti del panorama americano e non solo. Contemporaneamente alla realizzazione di numerose opere d’arte, Haring si dedicò ad alcune collaborazioni nel mondo del marketing. Tra le più celebri la campagna pubblicitaria per la Absolut Vodka e lo sviluppo di un quadrante per l’azienda di orologi Swatch. Nel 1985 Haring ideò alcune immagini per la campagna politica della liberazione del Sud Africa e nel 1986 partecipò alla realizzazione di un poster per la grande marcia per il disarmo nucleare globale, si diresse poi a Berlino per eseguire un murale per il museo Checkpoint Charlie e venne aperto il Pop shop, un negozio in cui venivano venduti prodotti di vario genere, di cui Haring curava il design. Keith Haring perse numerosi amici a causa dell’AIDS e anche lui la contrasse nel 1988, si schierò così in per un programma di sensibilizzazione, creando la Keith Haring Foundation, no profit impegnata in campagne di educazione sessuale, nella divulgazione di metodi di prevenzione contro le malattie veneree e a favore dei bambini. Passò gli ultimi anni della sua vita realizzando opere pubbliche per beneficenza e campagne di sensibilizzazione: la sua ultima opera, il murale Tuttomondo è a Pisa.Fu stroncata precocemente a 31 anni.
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