domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
28.05.2023 Zelensky: 'Pronti alla controffensiva'
Cronaca di Giuseppe Agliastro

Testata: La Stampa
Data: 28 maggio 2023
Pagina: 16
Autore: Giuseppe Agliastro
Titolo: «'Pronti alla controffensiva'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 28/05/2023, a pag.16, con il titolo 'Pronti alla controffensiva' l'analisi di Giuseppe Agliastro.

Risultati immagini per giuseppe agliastro la stampa
Giuseppe Agliastro

Joseph Stalin and Vladimir Putin: Two men with the same mindset - The New  European

La possibile controffensiva ucraina potrebbe anche iniziare «domani, dopodomani o tra una settimana». Se una ventina di giorni fa Zelensky aveva detto di aspettare ancora armi dai Paesi occidentali e di aver quindi «bisogno di un po' più di tempo» per una controffensiva, ieri, in un'intervista alla Bbc, il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Oleksiy Danilov ha promosso un messaggio ben diverso: quello secondo cui le truppe di Kiev sarebbero ormai praticamente pronte a lanciare un attacco contro le forze russe che 15 mesi fa hanno invaso il loro Paese. «È arrivato il tempo di riprenderci ciò che è nostro», gli ha fatto eco il generale Valeriy Zaluzhny pubblicando sul web un video che mostra i soldati ucraini recitare una «preghiera» dalla retorica militare decisamente accesa. «Che la mia mano sia ferma per uccidere i nemici», recita tra le altre cose il testo stando al Guardian. Nonostante queste dichiarazioni, in guerra tutto è incerto e resta difficile dire se la possibile controffensiva ucraina sia in effetti ormai alle porte oppure no. Danilov non ha ovviamente fornito riferimenti temporali precisi e si è limitato a dire che l'attacco sarà lanciato quando i comandanti delle forze di Kiev riterranno di poter ottenere «il miglior risultato» in termini strategici. «Sarebbe strano se nominassi le date dell'inizio di questo o quell'evento», ha detto l'alto funzionario ucraino alla Bbc. La guerra intanto non conosce tregua. Mosca accusa le forze ucraine di aver bombardato le regioni russe di Belgorod e Kursk uccidendo almeno due civili e ferendone altri, tra cui due adolescenti. Secondo il governatore della regione di Pskov, inoltre, l'attacco di due droni avrebbe danneggiato l'edificio amministrativo di un oleodotto russo. Alcuni media riferiscono poi di presunte esplosioni nei pressi di Berdyansk, in una zona dell'Ucraina occupata dai militari russi. E Kiev denuncia l'uccisione di una donna in un bombardamento sulla regione di Zaporizhzhia. Sempre a Zaporizhizhia, l'intelligence militare ucraina sostiene che Mosca starebbe «preparando una provocazione su larga scala alla centrale nucleare» in modo da «simulare un incidente», incolpare Kiev e chiedere un'inchiesta internazionale che permetta alle sue truppe di riorganizzarsi. Ma i servizi ucraini non hanno fornito nessuna prova a sostegno delle loro accuse. La guerra tra Russia e Ucraina riguarda anche la narrazione dei fatti. Il governo di Mosca - che ha scatenato questo atroce conflitto - ieri è tornato a giocare la carta della propaganda ripetendo la menzogna secondo cui il suo obiettivo sarebbe quello di «denazificare» l'Ucraina. E soprattutto, tramite il vice ministro degli Esteri Galuzin, ha dichiarato che per raggiungere la pace, «l'Ucraina deve tornare al suo status di Paese neutrale» e «rifiutare di aderire alla Nato e all'Ue». Diametralmente opposta la posizione di Kiev, che dice di puntare a riprendere il controllo di tutti i territori ucraini occupati illegalmente dalla Russia, compresa la Crimea che Mosca si è annessa nel 2014 con un'invasione armata. «Per trasmettere la pace come eredità dobbiamo arrivare al giorno in cui potremo dire di aver posto fine a questa guerra con la nostra vittoria», ha dichiarato Zelensky, che in autunno ha siglato un decreto che afferma «l'impossibilità di negoziati» con Putin. «Non c'è forza che possa costringere la società ucraina e la leadership al governo a parlare con i russi oggi, finché le truppe russe sono sul nostro territorio», ribadiva ieri uno dei suoi più stretti collaboratori.

Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT