I blitz ad alto impatto emotivo dei dissidenti anti-Putin guidati dall’intelligence ucraina Analisi di Daniele Raineri
Testata: La Repubblica Data: 23 maggio 2023 Pagina: 12 Autore: Daniele Raineri Titolo: «I blitz ad alto impatto emotivo dei dissidenti anti-Putin guidati dall’intelligence ucraina»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 23/05/2023, a pag. 12, la cronaca di Daniele Raineri dal titolo "I blitz ad alto impatto emotivo dei dissidenti anti-Putin guidati dall’intelligence ucraina".
Daniele Raineri
Bakhmut
Il raid oltreconfine a Belgorod è un altro ineffabile colpo del generale ucraino Kirilo Budanov, direttore dell’intelligence militare (Gur). I servizi di Budanov controllano i contingenti di volontari stranieri che dopo l’invasione sono accorsi in Ucraina a combattere contro i soldati di Mosca. Gli uomini dell’intelligence ucraina hanno una particolare predilezione per i contingenti di combattenti che vengono dai Paesi ex sovietici: i georgiani, i bielorussi, i ceceni e – naturalmente – i russi dissidenti. Tutta gente che detesta il regime di Putin, sogna il crollo del suo sistema di potere e vede nella guerra in Ucraina soltanto il primo passo di uno scontro più ampio. Budanov li ha inquadrati e organizzati in reparti combattenti e a volte – come nel caso di questo raid oltreconfine – li usa per operazioni speciali. Non è un caso che ieri sia stato proprio il portavoce dell’intelligence militare ucraina, Andrii Yusov, a spiegare che la controinvasione dei volontari russi nella regione di Belgorod avrebbe l’obiettivo di «liberare quei territori dal regime di Putin e spingere indietro il nemico per creare una zona di sicurezza e proteggere i civili ucraini». Ma questa è soltanto la versione ufficiale. In realtà l’operazione è trolling militare al massimo livello: i russi hanno appena annunciato la “liberazione” di Bakhmut e il generale Budanov risponde mandando i suoi volontari russi a “liberare” Belgorod. Fa parte del carattere beffardo e aggressivo delle operazioni dell’intelligence militare ucraina – siano esse state rivendicate oppure no: dall’esplosione che ha devastato il ponte sullo stretto di Kerch il giorno del compleanno di Putin (ma l’ignaro guidatorearrivò tardi perché fece una sosta per dormire) all’uccisione del propagandista Vladlen Tatarsky con una bomba nascosta dentro una statuetta che aveva le sue sembianze. Dal punto di vista militare l’incursione non può sperare di durare più di qualche ora, ma costa poco e ottiene anche l’effetto di costringere i comandi russi a spostare preziosi soldati a Belgorod – come se fosse un settore attivo del fronte. Inoltre contribuisce a spezzare l’illusione che la guerra in Ucraina sia un fatto remoto che non riguarda i russi – il Cremlino teneva molto a questa illusione, al punto da vietare la stessa parola “guerra”. Come i due droni che sono esplosi sopra al Cremlinoil 3 maggio, anche questo raid ottiene un effetto psicologico enorme con un impiego limitato (ma intelligente) di mezzi. L’intelligence militare ucraina ieri ha dichiarato di essere al lavoro «a stretto contatto» con i due gruppi di volontari russi che hanno attraversato il confine: «L’Ucraina celebra le azioni decisive di forze che si oppongono al regime criminale di Putin». A domanda diretta del Wall Street Journal, il portavoce ha detto «ci aspettiamo che queste azioni diventeranno più frequenti». Nelle stesse ore il generale Budanov ha diffuso un raro video dal suo ufficio, in lingua russa, nel quale si rivolge direttamente ai soldati di Mosca e chiede loro di arrendersi, prima di essere uccisi o feriti gravemente sul fronte ucraino che è «un tritacarne». Budanov dice ai russi che godranno dello status di prigionieri in strutture presidiate dalla Croce rossa e come tali continueranno a ricevere la paga da militari. Altrimenti, sappiano che la situazione sul fronte per loro «sta per diventare peggiore».