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La Repubblica Rassegna Stampa
14.05.2023 Mattarella: 'Vi aiuteremo'
Cronaca di Concetto Vecchio

Testata: La Repubblica
Data: 14 maggio 2023
Pagina: 4
Autore: Concetto Vecchio
Titolo: «Anche Mattarella non vuole la resa: “Vi aiuteremo a entrare in Ue”»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 14/05/2023, a pag.4, la cronaca di Concetto Vecchio dal titolo "Anche Mattarella non vuole la resa: “Vi aiuteremo a entrare in Ue” ".

Zelensky a Roma, ultimo incontro in Vaticano. Il Papa: «Grazie per la  visita». Lui: «È un grande onore» - Open
Zelensky con Sergio Mattarella


ROMA — «Bentornato al Quirinale», lo accoglie Sergio Mattarella. Volodymir Zelensky era venuto qui una prima volta il 7 febbraio 2020, poco prima che scoppiasse la pandemia, «in un’altra vita», gli dice il leader ucraino. Le foto di quel giorno mostrano un giovane presidente sbarbato, in giacca e cravatta, lo sguardo fiducioso. Ieri si è presentato in felpa nera e pantaloni militari, le occhiaie di chi da quindici mesi dorme poco e male. Diluvia su una Roma blindata, quando alle 11,50 lascia l’hotel Parco dei Principi, ai Parioli. Molti citttadini ucraini per strada applaudono il passaggio del loro presidente. Sul torrino del Quirinale sventola la bandiera dell’Ucraina. Mattarella lo attende nel cortile. Stretta di mano prolungata. Onori militari. Inni nazionali. Zelensky si mette la mano sul cuore. Smette di piovere. Le due delegazioni prendono posto nella sala degli Arazzi di Lilla. Mattarella lo guarda negli occhi: «È un onore averla a Roma. Noi siamo pienamente al vostro fianco. Confermo il pieno sostegno dell’Italia sul piano degli aiuti militari, finanziari, umanitari e della ricostruzione. Sono in gioco non solo l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma anche la libertà dei popoli e l’ordine internazionale». Sono concetti che il nostro presidente ha ripetutospessissimo dopo l’invasione della Russia, definita «sciagurata». Zelensky ascolta la traduzione simultanea, annuisce: «Sono qui per ringraziare l’Italia. Vorrei abbracciare gli italiani uno ad uno per il sostegno che ci è stato continuamente offerto a tutti i livelli e che non è mutato con i governi. Noi abbiamo valori comuni ». Quindi prosegue così il suoragionamento: «Vede, noi siamo per la pace, la nostra vittoria è la pace. Siamo aperti a tutti i contributi internazionali, ma la guerra la stiamo subendo sul nostro territorio e la pace deve prevedere la giustizia: su tutto il nostro territorio». Una frase che lascia trasparire una riserva sull’efficacia della mediazione cinese in corso, e nessun cedimento sui territori occupati. Del resto l’impressione che psicologicamente trasmette è quella di una granitica risolutezza. «Tutti», gli spiega il Capo dello Stato, «lavoriamo per la pace. Va ripristinata la giustizia e il diritto internazionale. «Deve essere una pace vera, non una resa». Parlano delle sanzioni economiche alla Russia,Mattarella vuole sapere della centrale nucleare di Zaporizhzhia, dei bombardamenti delle strutture civili e del rapimento dei bambini ucraini da parte dei russi: «Una pratica straziante e ignobile». E l’ingresso nella Ue, che tanto sta a cuore a Zelensky? Mattarella promette l’aiuto dell’Italia: «La decisione dell’Unione europea di avviare il processo di integrazione dell’Ucraina è stata storica. L’Italia punta ora ad aiutare l’Ucraina per il raggiungimento dei parametri». La posizione del Quirinale è che anche gli altri Paesi dei Balcani che chiedono l’ingresso non vengano lasciati indietro. Al momento dei saluti Zelensky si porta la mano sul cuore. «Grazie, presidente Mattarella», si congeda.

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