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La Repubblica Rassegna Stampa
14.05.2023 Zelensky: 'Fondamentale l'ingresso nella Ue'
Cronaca di Fabio Tonacci

Testata: La Repubblica
Data: 14 maggio 2023
Pagina: 2
Autore: Fabio Tonacci
Titolo: «Zelensky sbarca a Roma: “Le vostre armi ci salvano. Ora la Crimea, poi la pace”»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 14/05/2023, a pag. 2, con il titolo "Zelensky sbarca a Roma: “Le vostre armi ci salvano. Ora la Crimea, poi la pace” ", la cronaca di Fabio Tonacci.


Fabio Tonacci

In che modo l'UE sostiene l'Ucraina | Attualità | Parlamento europeo

ROMA — Neanche il cielo plumbeo e una pioggerella fastidiosa riescono a rovinare la visita di Volodymyr Zelensky a Roma, la prima da quando la Russia ha invaso il suo Paese. Il presidente con la felpa sale i gradini di marmo del Vittoriano dove è allestito l’inedito studio diPorta a Porta ,saluta, stringe mani, è il solito Zelesnky, provato ma energico. La Grande Bellezza lo costringe a fermarsi un istante: il Colosseo, i Fori Imperiali, il Cupolone, il Quirinale. «Che città meravigliosa... », mormora ai suoi collaboratori e a Bruno Vespa, che ha organizzato l’i ntervista coi direttori delle principali testate italiane. Ma per chi sta combattendo una guerra, la Grande Bellezza assume la forma geometrica dei sistemi di difesa antiaerea, come quelli che l’Italia ha fornito a Kiev per proteggersi dai missili. «Senza i vostri Samp-T, gli armamenti e le sanzioni contro Mosca che avete sostenuto avremmo avuto molti più morti». Sono le 18.30 quando Zelensky si siede davanti alle telecamere, sotto al colonnato dell’Altare della Patria. La giornata è stata densa di incontri: Sergio Mattarella, Giorgia Meloni, e poi l’appuntamento più atteso, l’udienza privata con Papa Francesco. Nonostante ciò non si sottrae a un’ora e mezzo di domande, da cui esce la strategia del governo ucraino. Che, all’osso, è: «Arriviamo con la controffensiva fino al confine con la Crimea, a quel punto il sostegno a Putin all’interno della Russia crollerà e lui dovrà trovare una via d’uscita. Contemporaneamente lanceremo un nostro summit di pace». Il presidente ucraino è atterrato a Ciampino alle 10.10, accolto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il tempo di rapidi convenevoli, poi il corteo di mezzi blindati ha solcato il traffico romano per portarlo all’hotel Parco Dei Principi, già isolato dalle forze dell’ordine. Cecchini sui tetti, droni, mille poliziotti per strada, sulla testa dei romani volerà, per tutta la giornata, un aereo radar. Prima tappa istituzionale: il Colle. «Benvenuto, l’Italia è pienamente al vostro fianco », le parole di Mattarella. «Bisogna arrivare alla pace, ma che sia pace vera e non una resa». Sinfonia per le orecchie di Zelensky. Seconda tappa, a Palazzo Chigi dalla premier con cui ha stretto un ottimo rapporto e chiama per nome. «Cara Giorgia...». Si abbracciano. Alle 16.10, terza tappa: quaranta minuti nello studio dell’Aula Paolo VI con Bergoglio, il quale qualche giorno fa ha rivelato di stare lavorando a una missione di pace segreta. L’esito del colloquio Zelensky lo fa capire a Porta a Porta , intervistato dai direttori (Maurizio Molinari, Ferruccio De Bortoli, Enrico Mentana, Monica Maggioni, Fabio Tamburini, Nicola Porro, Giuseppe De Bellis). «Con tutto il rispetto a Sua Santità, non abbiamo bisogno di mediatori. Dobbiamo esprimere azioni per una pace giusta. Invitiamo lui ad unirsi all’attuazione del nostro piano di pace». Aggiunge: «Ho chiesto al Papa di fare pressioni sulla Russia perché ci riconsegni i 20 mila bambini ucraini deportati. Sono quelli registrati, ma nei territori occupati vivevano circa 200mila bambini » . L’unica road map verso il cessate il fuoco a cui pare interessato Zelensky è quella in dieci punti presentata da Kiev e che prevede il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino, Crimea inclusa. Sul piano cinese sorvola, e a chi gli chiede se si fida di Pechino risponde: «Xi Jinpingmi ha assicurato che la Cina non darà armi e non sosterrà la Russia». Col leader del Cremlino, invece, non c’è spazio comune. «Non sono disposto a parlare con Putin, un piccolo leader che uccide anche la sua gente, la soluzione per l’Ucraina è la controffensiva (su cui per tutta l’intervista non fornirà alcun dettaglio, ndr), arrivare al confine con la Crimea, manca poco...». Secondo gli analisti militari, lo spettro della perdita della Crimea potrebbe essere il detonatore che convincerà Putin ha usare l’arma nucleare tattica.«Non credo lo farà, perché Putin ha tanta voglia di vivere e cercherà di fare di tutto per farlo». Nel caso in cui il suo esercito riesca davvero a riconquistare la penisola che Kruscev donò all’Ucraina negli anni Cinquanta, anticipa che non ci sarà alcun referendum per definirne lo status giuridico. «La nostra Costituzione non prevede la consultazione popolare in questo caso, perché si tratterebbe di separatismo ». Ammette che ci sono state incomprensioni in alcuni Paesi europei come la Polonia sul transito via terra del grano ucraino, perché «c’è la politica di mezzo». Ritiene cruciale il sostegno del governo italiano per mandare avanti il processo verso l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea («stiamo entrando nella fase due»), e nega di non aver voluto incontrare Matteo Salvini, di cui conosce le frequentazioni russe. «Lo incontrerei con piacere». Del drone esploso sul Cremlino giura di non sapere niente ed esclude il coinvolgimento dei suoi apparati militari in questo tipo di azioni, così rispondendo indirettamente alWashington Post che ha pubblicato un documento dell’intelligence americana, uno di quelli oggetto del famoso leak di febbraio, in cui si dice che «Zelensky in privato ha proposto di colpire in territorio russo, ipotizzando l’occupazione di villaggi, il bombardamento dell’oleodotto verso l’Ungheria e l’uso dei missili a lungo raggio». Alle otto l’intervista finisce, in tempo per lanciare i telegiornali della sera. Dove va adesso Zelensky? «In Germania», dice il suo portavoce Sergiy Nikiforov. «Poi in altri posti ma sulla logistica non possiamo dire niente. Solo il viaggio in Europa sarè molto lungo...».

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