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La Repubblica Rassegna Stampa
09.05.2023 I pro-Putin a Budapest, anche Lega e FdI
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 09 maggio 2023
Pagina: 11
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «I 5 italiani di Lega e Fdi al vertice dei trumpiani contro gli aiuti all’Ucraina»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 09/05/2023, a pag. 11, con il titolo "I 5 italiani di Lega e Fdi al vertice dei trumpiani contro gli aiuti all’Ucraina" la cronaca di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

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NEW YORK — L’internazionale dei conservatori più vicini a Trump, alcuni apertamente filo russi, si è riunita a Budapest, e l’Italia era presente nel programma con almeno cinque partecipanti, fra cui Francesco Giubilei, consigliere del ministro della Cultura, il deputato europeo di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo, e quello della Lega Simone Billi. Un’adesione che rischia di imbarazzare il governo di Giorgia Meloni, non tanto per questioni ideologiche quanto diplomatiche, visto che l’evento organizzato dalla Conservative Political Action Conference (Cpac) non solo era ostile alle politiche dell’amministrazione Biden nel campo economico e sociale, ma anche all’intervento per aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressioneordinata da Putin. Cpac è la più forte organizzazione conservatrice americana, ormai braccio della campagna per la rielezione di Trump. Da un paio di anni ha individuato nell’Ungheria di Viktor Orbán la sua sponda europea, e la settimana scorsa ha tenuto una conferenza a Budapest. L’ospite era il premier, che ha dettato l’agenda con tre punti: «No all’immigrazione, no alle politiche di genere, no alla guerra». Quindi stop a qualunque tipo di arrivi da altri Paesi, rifiuto delle iniziative per i diritti Lgbtq+, e blocco dell’assistenza a Kiev. Anzi, un segmento collegava le cose, col titolo “Fate bambini, non la guerra”. Tra i partecipanti c’erano tutti i leader dei movimenti della destra estrema europea, come il presidente del Rassemblement National Jordan Bardella e il portavoce di Vox Jorge Buxadé, ma anche Eduardo Bolsonaro, figlio dell’ex presidente brasiliano. Trump è intervenuto via video, esaltando i valori che uniscono i conservatori di tutto il mondo. L’Italia era rappresentata da Francesco Giubilei, consigliere del ministro della Cultura Sangiuliano; Vincenzo Sofo, deputato europeo di Fratelli d’Italia e marito di Marion Maréchal; Simone Billi, deputato della Lega; Guglielmo Picchi, ex parlamentare della Lega; Daniele Scalea, del think tank Machiavelli. Giubilei ha anche rilasciato un’intervista aHungary Today , in cui si è qualificato come consigliere di Sangiuliano incaricato di gestire le politiche peri giovani. Il punto ovviamente non è la partecipazione alla conferenza, perché fino a quando saremo in democrazia, ognuno avrà il diritto di andare dove vuole a dire quello che crede. La libertà di espressione negli Usa è garantita dal Primo emendamento della Costituzione. La questione però si pone sul piano politico per Meloni, mentre la diplomazia lavora per finalizzare la sua visita alla Casa Bianca. Le differenze su migrazioni e diritti dei gay sono note, ma l’opposizione alla difesa dell’Ucraina è ancora più problematica. La premier finora ha tenuto una linea molto netta, apprezzata a Washington, però iltimore è che fra i suoi alleati prevalgano posizioni opposte, alimentato anche da alcune nomine per le grandi aziende statali. Quindi Giubilei è andato a Budapest in forma privata, o come rappresentante del governo? Sofo e Billi erano presenti a titolo personale, o come rappresentanti di due dei tre partiti della coalizionedi governo? Se hanno partecipato di loro iniziativa, la premier Meloni e il ministro Sangiuliano erano informati e d’accordo? E condividono l’opposizione agli aiuti per l’Ucraina, apertamente professata da Orbán all’inizio della conferenza dove c’erano membri della coalizione di governo?

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