Volere un Israele ebraico e democratico non significa essere di sinistra Commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 07 maggio 2023 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Volere un Israele ebraico e democratico non significa essere di sinistra»
Volere un Israele ebraico e democratico non significa essere di sinistra
Commento di Deborah Fait
Giorni fa ho ricevuto una lettera da un amico americano che mi scrive: ” leggendo i tuoi recenti articoli, mi sembra chi tu ti stia spostando un po' verso sinistra”. Questa è la peggior offesa che mi si potesse rivolgere. Scherzo naturalmente ma nulla potrebbe essere più lontano da me dell’ essere considerata di sinistra. Ero una giovane studentessa di Belle Arti a Milano quando ho vissuto l’esperienza del Movimento Studentesco, di Mario Capanna e soci animati del più feroce odio contro Israele. Così, attraverso gli anni, fino a questo momento, la sinistra è stata una spina nel fianco di Israele. Penso a Francesca Albanese (Speciale rappresentante dell’ONU per i diritti umani) e ai suoi deliranti commenti su Israele, penso a tutte le sofferenze, agli insulti che abbiamo ricevuto negli anni. “Israele non ha diritto di difendersi” ha dichiarato Francesca Albanese, facendo suo il pensiero di molti, convinti che lo stato ebraico non abbia il diritto di esistere. La spiegazione delle mie critiche a questo governo insediatosi in novembre è presto detta. Io voglio, e lo vorrò fino alla morte, che Israele rimanga il paese che è stato fino ad ora e che rischia di non essere più in futuro. Un paese libero, democratico, luce fra le nazioni. Questo voglio e per questo critico fortemente i cambiamenti liberticidi che sono sotto i nostri occhi. Benjamin Netanyahu cerca invano di mettere un freno a queste porcherie liberticide ma è sotto ricatto, “se non fai quello che vogliamo cade il governo”, minacciano. Magari, dico io. Magari, ce lo auguriamo in tanti, non solo quelli di sinistra ma moltissimi iscritti, come me, al Likud che vedono Israele sprofondare in mano a dei fanatici religiosi guidati da ministri incapaci come Itamar Ben Gvir. Un personaggio che, rifiutato il servizio militare, ha passato la vita a tirar sassi ai nostri soldati quando andavano a liberare insediamenti illegali, come le forze di polizia fanno in tutto il mondo civile dove esiste la legalità e non la mafia. Non bisogna essere di destra o di sinistra per indignarsi dinnanzi a questo attacco alla democrazia. L’indignazione mia e di altri si chiama semplicemente amore per Israele e volere che rimanga la meravigliosa democrazia che è stata dal primo giorno della sua fondazione.