Testata: La Repubblica Data: 28 aprile 2023 Pagina: 16 Autore: Daniele Raineri Titolo: «Denti di drago e trincee. La strategia dei russi per resistere in estate»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 28/04/2023, a pag. 16, la cronaca di Daniele Raineri dal titolo "Denti di drago e trincee. La strategia dei russi per resistere in estate".
Daniele Raineri
L’analisi di migliaia di foto satellitari rivela l’estensione dei lavori di fortificazione intrapresi dai soldati russi durante i mesi invernali nel Sud dell’Ucraina – approfittando del fatto che il grosso dei combattimenti si è svolto nell’Est, soprattutto attorno alla città di Bakhmut. L’agenzia Reuters ha messo su una mappa questi lavori di difesa e si scoprono almeno un paio di puntiinteressanti. Il primo è che i russi si aspettano un attacco ucraino – la famosa controffensiva che riempie le conversazioni in Ucraina e monopolizza l’attenzione dei media da mesi - soprattutto nel settore di Zaporizhzhia. I soldati di Mosca hanno preparato una linea lunghissima di difese formata da migliaia di trincee e bunker che copre tutto il Sud della regione di Kherson e l’istmo della Crimea, ma a giudicare da come sono disposti temono un attacco a Zaporizhzhia. Sfondare inquel settore vorrebbe dire avere per gli ucraini la strada aperta per puntare fino alla città di Melitopol e, più a est, a Mariupol. Se gli ucraini riuscissero ad arrivare a queste due città taglierebbero quel corridoio di terra largo novanta chilometri che collega la Russia alla Crimea occupata. A quel punto, difendere la Crimea diventerebbe molto difficile e impegnativo, perché ai militari russi resterebbe soltanto il ponte sullo Stretto di Kerch, che però è un bersaglio facile. Inoltre, il valore simbolico di una battaglia per riprendere Mariupol, più di un anno dopo averla perduta, sarebbe immenso e darebbe il senso di un rovesciamento delle parti. Si tratta, come si vede, di un piano ambizioso da parte di Kiev, ed ecco il secondo punto: i russi hanno imparato dalle sconfitte subite nel 2022 e vogliono a tutti i costi prevenire quello che accadde a settembre, quando i soldati ucraini fecero irruzione nella regione di Kharkiv attraverso una breccia che avevano individuato e tenuto d’occhio nel fronte e poi dilagarono per centinaia di chilometri – fino a riprendersi la città di Izium senza incontrare resistenza. Quelle manovre aggressive e a sorpresa da parte dell’esercito ucraino non sono più possibili. Adesso ci sono molti strati di difesa da oltrepassare e, come ai russi è toccato riscoprire nel primo anno di invasione, chi si difende è in vantaggio su chi attacca. Le foto evidenziano lunghe trincee, fossati difficili da valicare, campi minati, file di cosiddetti “denti di drago” – coni di cemento che bloccano i carri armati – e cavalli di Frisia di acciaio. Questi ultimi si incastrano sotto i cingoli dei carri che avanzano e li costringono a esporre il fondo piatto, dove sono più vulnerabili. Un analista racconta che a un certo punto non riusciva a interpretare i segni di una trincea in una foto satellitare e poi ha realizzato che si trattava di una trincea della Seconda Guerra Mondiale, negli stessi luoghi. Lo scopo, per i soldati russi, è incanalare gli ucraini in certe zone dove sarà più facile colpirli. Davvero viene da pensare a come sarà possibile, nel 2023, che si combatta su settori così estesi del fronte se per prendere la sola città di Bakhmut russi e ucraini stanno lottando da nove mesi strada per strada, con perdite che toccano, fra morti e feriti, le decine di migliaia di uomini. Ieri la Nato ha confermato che l’Ucraina ha ricevuto 1550 veicoli blindati e 230 carri armati prima della controffensiva, per equipaggiare un totale di nove brigate. Si tratta di forze che per ora sono tenute nascoste, in attesa di essere spostate verso la linea del fronte al momento opportuno.