Urla “Allah akbar” e spara a un vigile Cronaca di Enrico Ferro
Testata: La Repubblica Data: 25 aprile 2023 Pagina: 18 Autore: Enrico Ferro Titolo: «Urla “Allah akbar” e spara a un vigile. Ucciso dai carabinieri»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 25/04/2023, a pag. 18, con il titolo "Urla “Allah akbar” e spara a un vigile. Ucciso dai carabinieri" la cronaca di Enrico Ferro.
VICENZA — Un uomo solo e a piedi nudi corre sotto la pioggia, coperto soltanto da una tunica nera con intarsi dorati. Grida frasi senza senso, inneggia ad Allah. La gente lo riprende con gli smartphone, lo segnala al 112. Mezz’ora dopo l’avvistamento, quell’uomo giace cadavere su una strada della zona industriale dell’Alto vicentino, ucciso durante un controllo delle forze dell’ordine a cui ha reagito in modo folle. Lui, Soufiane Boubagura, 28 anni, marocchino che risulta residente a Salerno grazie a un permesso di soggiorno ottenuto per motivi di lavoro, ha aggredito e sfilato la pistola dalla fondina di un carabiniere e ha sparato a casaccio oltre una decina di colpi. Due proiettili hanno centrato in pieno un vigile urbano che si trovava a pochi metri di distanza. A quel punto l’altro carabiniere, l’unico armato, ha fatto fuoco e l’ha ucciso. Alex Frusti, 41 anni, agente di polizia locale in servizio a Fara Vicentino, si trova in terapia intensiva. «Mio fratello è stato operato per ridurre l’emorragia, il proiettile l’ha colpito appena sotto la spalla ed è uscito. Ora è in rianimazione», racconta Christian Frusti. L’ogiva ha sfiorato il polmone ma dovrebbefarcela. Il giovane marocchino viveva in provincia di Vicenza già daun anno. Ieri mattina Soufiane Boubagura era visibilmente fuori controllo. Ci sono persone che l’hanno sentito gridare “Allah akbar”, espressione araba islamica che significa “Allah è il più grande”. C’è chi l’ha visto danneggiare le auto parcheggiate a lato della strada, qualcuno si è anche sentito minacciato dalla sua presenza e si è nascosto in casa. Altri lo hanno filmato per poi pubblicare il video sui social. E dunque, verso le 11 del mattino, arrivano varie segnalazioni alla centrale operativa dei carabinieri, circala presenza di un nordafricano scalzo e scalmanato, tra i comuni di Fara Vicentino e Breganze. Una pattuglia lo intercetta vicino alla zona industriale ma appena i due militari fanno per avvicinarsi, il giovane diventa ancora più minaccioso. I protocolli del controllo del territorio prevedono che in casi del genere venga usato il taser, la pistola elettrica in grado di sparare una scarica da 50 mila volt. Qualcosa però non funziona e il nordafricano non si placa, anzi: approfitta delle mani occupate del carabiniere per sfilargli la pistoladalla fondina. Si ritrova quindi con la Beretta calibro 9 in pugno, prova ad armare il carrello, in un attimo capisce il meccanismo e inizia a sparare a casaccio. I due militari riescono a malapena a ripararsi dietro l’auto di servizio, evitando i primi colpi. Ma proprio in quel momento passa la pattuglia dei vigili urbani, i quali capiscono la situazione e scendono per intervenire. Soufiane Boubagura continua a sparare e stavolta mira benissimo: centra Alex Frusti prima al torace e poi a un piede. Ma ormai è a tiro. Il collega del carabiniere disarmato lo colpisce due o tre volte, finché non precipita nel vicino fossato. «Il terrorismo non c’entra, era semplicemente una persona con evidenti problemi psichici», si affretta a chiarire la sindaca Maria Teresa Sperotto. Soufiane Boubagura non aveva i documenti, è stato identificato solo dopo alcune ore. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire il suo periodo di permanenza in Italia, nel tentativo di capire cosa l’abbiaspinto fino a quel punto.
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