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La Stampa Rassegna Stampa
23.04.2023 La Libia di Haftar aiuta Putin
Analisi di Francesco Semprini

Testata: La Stampa
Data: 23 aprile 2023
Pagina: 17
Autore: Francesco Semprini
Titolo: «La mano della Wagner»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/04/2023 a pag.17 con il titolo "La mano della Wagner" l'analisi di Francesco Semprini.

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Francesco Semprini

Libia a rischio scissione, le indiscrezioni sull'annuncio oggi di Haftar: i  sospetti sulla «mano russa» - Open
Khalifa Haftar

Una delle foto più significative circolate nei giorni scorsi mostra alcuni combattenti delle Forze di supporto rapido del Sudan (Rsf) maneggiare alcuni missili terra-aria da una cassa appena giunta a destinazione. Le armi hanno compiuto un lungo tragitto prima di approdare nel Paese di nuovo sconvolto dai combattimenti che vedono contrapposti il gruppo paramilitare guidato da Mohamed Hamdan Dagalo e il generale Abdel Fattah al-Burhan, presidente del Consiglio di transizione del Sudan e capo delle Forze armate del Paese. Il percorso nasce dall'unione di diversi punti, ognuno dei quali riconducibile a un nome, Wagner, i mercenari che rappresentano la lunga mano di Mosca nel mondo. A denunciare il traffico di armi diretto nel Paese africano è stata la Cnn sulla base di rivelazioni provenienti da fonti diplomatiche sudanesi e regionali, che troverebbero riscontro nelle immagini satellitari. In particolare viene descritto l'intensificarsi di rotte aeree e terrestri in transito nella porzione orientale della Libia, quella sotto il controllo del generale Khalifa Haftar fedele alleato di Vladimir Putin. L'intreccio di relazioni pericolose rende ancora più complicato il quadro generale nel Paese dove, nonostante l'annuncio di una tregua di tre giorni per l'Eid al-Fitr, la festa di fine Ramadan, ieri mattina si sono intensificati gli scontri soprattutto a Khartoum. Nel frattempo, i piani di evacuazione dei cittadini europei dalla capitale sono pronti a scattare ma la situazione è ancora troppo pericolosa e circa 140 italiani sono bloccati, nessuno degli aeroporti è operativo. Anche se l'ambasciata Usa a Khartoum ha messo in guardia gli americani che qualsiasi spostamento via terra è troppo pericoloso, gli 835 km da Khartoum a Port Sudan sono stati percorsi dai diplomatici sauditi per mettersi in salvo e lo stesso tragitto di 12 ore dovrebbe essere tentato dalla missione giordana. Una situazione infuocata che rende l'ipotesi della lunga mano di Wagner sul Paese deflagrante. I traffici toccherebbero le basi di Wagner in Cirenaica dove i mercenari che fanno capo a Yevgeny Prigozhin si sono insediati nel 2019 per dare supporto ad Haftar nella quarta guerra civile contro le forze di Tripoli a loro volta sostenute dalla Turchia. Le immagini satellitari analizzate dall'osservatorio «All Eyes on Wagner» mostrano un aereo da trasporto russo che fa la spola tra due basi aeree libiche di Haftar e utilizzate dal gruppo paramilitare. L'intensificarsi delle rotte del velivolo Ilyushin-76 inizia due giorni prima lo scoppio delle ostilità in Sudan, e continua per una settimana. L'aereo dalla base aerea Khadim in Libia giovedì 13 aprile fa rotta sulla città costiera siriana di Latakia – dove la Russia ha un'importante base aerea. Da Latakia torna a Khadim. Il giorno dopo, vola di nuovo verso un'altra base aerea di Haftar a Jufra, nella parte più a sud della Libia orientale andando ad atterrare in un'area piuttosto marginale e coperta. L'Ilyushin-76 riparte per Latakia martedì prima di tornare nuovamente a Khadim e poi a Jufra. Quel giorno, secondo fonti regionali e sudanesi, la Russia avrebbe paracadutato missili terra-aria sulle posizioni della milizia di Dagalo nel nord-ovest del Sudan, in una zona vicina al Tom Camp, dove poi sarebbe giunta una pattuglia di pick up per recuperare il carico. Per anni Dagalo è stato un beneficiario chiave del coinvolgimento russo in Sudan, in quanto destinatario di armi e addestramento da parte di Mosca - sostengono le fonti della Cnn -. Anche Haftar ha sostenuto Dagalo, sebbene il diretto interessato neghi ogni schieramento nelle vicende del Paese confinante. L'aumento dell'attività di Wagner nelle basi libiche suggerisce tuttavia che sia Putin sia l'uomo forte della Cirenaica potrebbero essersi preparati a sostenere l'Rsf da tempo. Anche Prigozhin smentisce ogni coinvolgimento in Sudan: «Wagner non è in alcun modo coinvolta nel conflitto, le voci che circolano sono solo provocazioni». Coperture di facciata secondo alcuni osservatori. «Esiste un concreto rischio di penetrazione dei Wagner in Sudan, non c'è nessun altro contractor che può garantire la sicurezza in Africa come quello di Prigozhin», conferma a La Stampa il professor Arije Antinori, docente de La Sapienza, ed esperto europeo di terrorismo e stratcom. Il gruppo paramilitare, dopo essere penetrato in Mali, Burkina Faso, Mozambico e dopo aver insediato la sua centrale operativa in Repubblica Centrafricana potrebbe ora allungare ulteriormente i suoi tentacoli. «Anche perché Wagner ha compiuto un ulteriore passo in avanti portando le forze speciali nell'area - prosegue Antinori -. Non piccole unità che devono essere supportate da governi locali, ma realtà strutturate che entrano negli Stati. Quindi portano armamenti, tecnologia e personale per fare resistenza e arroccamenti». Al contempo occorre dire che la Russia non può permettersi di concentrare tutti i suoi sforzi bellici in Ucraina perché per mantenere il suo status, adesso ammaccato, di grande potenza militare deve avere voce in altri dossier in cui già operava prima del conflitto tramite affiliati (Wagner) fino ad aprirne altri. La proiezione africana della Russia è risaputa e il pantano ucraino con il fallimento della guerra lampo rischia di frenarla. In termini di narrazione poi, Mosca gioca in Africa sempre il ruolo di protettore anti-occidentale (caratterizzazione che rientra nella retorica anti-colonialista e per un nuovo ordine mondiale). In Sudan e Sud Sudan l'interesse del gruppo di Prigozhin è soprattutto nella realizzazione della base militare a Port Sudan sul Mar Rosso, assieme all'estrazione di oro e all'addestramento dei combattenti. Elementi che fanno intendere come la penetrazione di Wagner nell'area più che un rischio è un modello di business acquisito e consolidato.

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