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Il ricordo dei caduti per Israele non deve essere violato
Cronache israeliane di Deborah Fait
Per la prima volta da quando il nuovo governo è in carica, Benjamin Netanyahu, i ministri dell’opposizione Yair Lapid, Benny Gantz e il ministro della Difesa Yoav Gallant, si trovano d’accordo nel chiamare il popolo israeliano all’unità in nome della santità di Yom haZikaron, il Memorial Day, il Giorno del Ricordo dei soldati caduti nelle guerre e di tutti i cittadini uccisi dal terrorismo. Il messaggio è accorato e dimostra la preoccupazione e il dolore per la divisione in cui si trova il paese: “ Non dobbiamo violare la santità del Memorial Day. Questo sarà un giorno in cui ogni disputa deve essere silente per lasciare il posto al dolore e alla memoria. La santità dei caduti e il rispetto che tutti dobbiamo avere per le loro famiglie devono unirci, siamo tutti fratelli. In 75 anni dell’esistenza di Israele il Giorno del Ricordo dei caduti è sempre stato simbolo di unione, di amore per il popolo e per la nostra terra. Deve essere un giorno in cui abbracciamo le famiglie in lutto. I caduti con la loro morte hanno ordinato a noi di vivere!”.
Al messaggio si sono uniti i sindaci delle maggiori città e di più di 115 altre municipalità lungo tutto il paese. In questi giorni le tensioni erano così alte che molti parenti dei caduti avevano dichiarato di non volere nessun politico alle cerimonie nei cimiteri. In particolare si stanno rivoltando contro Itamar Ben Gvir, ministro della Pubblica Sicurezza, che in gioventù aveva rifiutato il servizio militare per dedicarsi alle sue attività di estremista. Proprio lui dovrebbe presenziare alle cerimonie a Beer Sheva (capoluogo del Neghev) ed è forte il timore che non lo facciano neanche entrare al cimitero. Se la data non fosse così importante e delicata per tutti noi israeliani, devo dire che esulterei nel veder cacciare Ben Gvir. Se il ministro avesse un minimo di buon gusto dovrebbe essere il primo a trovare una scusa per non andare in quella che sarà considerata, giustamente, una provocazione. Purtroppo il suo ego è maggiore di qualsiasi altro sentimento. Se si facessero oggi le elezioni, questo ministro ritornerebbe a fare l’agitatore e l’avvocatucolo di provincia. Mi auguro, in nome dei nostri ragazze e ragazzi morti per la patria, in nome delle loro famiglie, dei bambini, dei nonni ammazzati dal terrorismo palestinese, che il Memorial Day passi, come è sempre stato, nel dolore e nelle lacrime di un popolo unito sulla sua Terra.
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