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La Repubblica Rassegna Stampa
21.04.2023 Putin cancella il balletto su Nureyev
Commento di Rosalba Castelletti

Testata: La Repubblica
Data: 21 aprile 2023
Pagina: 16
Autore: Rosalba Castelletti
Titolo: «Il Bolshoj cancella il balletto su Nureyev: “È propaganda gay”»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 21/04/2023, a pag.16, la cronaca di Rosalba Castelletti dal titolo "Il Bolshoj cancella il balletto su Nureyev: “È propaganda gay” ".

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Rosalba Castelletti

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MOSCA — Non è quasi mai andato in scena, né mai più ci andrà. Il Teatro Bolshoj di Mosca ha deciso di ritirare dal suo repertorio il balletto Nureyev del regista Kirill Serebrennikov ispirato alla storia del ballerino apertamente gay che nel 1961 abbandonò l’Urss e morì d’Aids nel 1993. Una biografia del tutto fuori dalla narrazione ufficiale russa incentrata su patriottismo e valori tradizionali. Il motivo, ha spiegato il direttore del teatro Vladimir Urin, è la nuova legge sulla “propaganda Lgbt”. Se prima il divieto di “promuovere” le “relazioni sessuali non tradizionali”, imposto nel 2013, valeva soltanto tra i minorenni, da dicembre si applica a tutte le età e a tutti i media: cinema, teatro, letteratura, arte e musica. «Questa “legge” criminale è stata approvata proprio contro questo spettacolo e diversi libri... Bene, ok», ha commentato Serebrennikov sul suo canale Telegram, aggiungendo tre arcobaleni, un simbolo Lgbt. In realtà la legge stavolta ha tutta l’aria di essere stata un comodo pretesto. Il balletto coreografato da Serebrennikov non ha mai avuto fortuna. Troppo scomodo Nureyev, omosessuale e ribelle: un «disertore pederasta », come veniva chiamato all’epoca della sua fuga in Francia nei documenti del Partito comunista e del Kgb. In piena Guerra Fredda tradì il regime sovietico e chiese asilo politico in Occidente, dove conquistò fama internazionale prima di morire di Aids nel 1993 a 54 anni. Etroppo scomodo il regista Serebrennikov, noto per lavori sul grande schermo e sul palco che prendono di mira il conservatorismo della società russa e l’autoritarismo del potere, nonché ex direttore del “Centro Gogol” di Mosca che, sotto la sua guida, era diventato un punto di riferimento culturale per i moscoviti più liberali e progressisti. L’attesissima prima che si sarebbe dovuta tenere nel luglio 2017 fu cancellata all’ultimo minuto. Lo spettacolo non è pronto, disse Urin. Ma il mondo della cultura protestòdenunciando la censura. Alla fine fonti vicine al ministero della Cultura confermarono che, dietro al rinvio, c’erano i timori di “propaganda di valori sessuali non tradizionali”. E un mese dopo l’annullamento della produzione Serebrennikov fu posto ai domiciliari con l’accusa di appropriazione indebita di fondi pubblici e costretto a dimettersi dalla direzione del Centro Gogol. Accusa «assurda», secondo il regista pluripremiato e il mondo della cultura. La prima avvenne infine il 10 dicembre 2017, ma senza Serebrennikov, ai domiciliari. E senza la celebre foto di Nureyev nudo, firmata da Richard Avedon, che da copione sarebbe dovuta apparire sullo sfondo. Dopo di allora, il balletto è andato in scena l’ultima volta nel gennaio 2021. L’anno scorso fu annullato nuovamente dopo che Serebrennikov, intanto esiliato all’estero, aveva criticato l’offensiva russa in Ucraina diventando a sua volta un “traditore”. Tanto che il mese scorso il Bolshoj ha cancellato anche un’altra produzione del regista: il ballettoUn eroe del nostro tempo ispirato al romanzo di Mikhail Lermontov che avrebbe dovuto debuttare a maggio. Martedì l’annuncio della rimozione definitiva di Nureyev . Per di più nell’anno in cui ricorrono gli 85 anni dalla morte e i 30 dalla nascita del “tataro volante”. Un anno fa, quando il Centro Gogol aveva cambiato nome e direttore artistico, Serebrennikov aveva commentato: «Dal punto di vista dell’arte, questo non è sabotaggio. È omicidio». È successo un’altra volta.

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