venerdi 22 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
18.04.2023 I mercenari di Putin uccidono i bambini ucraini
Cronaca di Corrado Zunino

Testata: La Repubblica
Data: 18 aprile 2023
Pagina: 17
Autore: Corrado Zunino
Titolo: «I mercenari della Wagner: “A Bakhmut abbiamo ucciso più di venti bambini ucraini”»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 18/04/2023, a pag. 17, con il titolo 'I mercenari della Wagner: “A Bakhmut abbiamo ucciso più di venti bambini ucraini” ' l'analisi di Corrado Zunino.

Immagine correlata
Corrado Zunino

Ukraine's Armed Forces kill another 310 Russian soldiers, destroy 10 UAVs  and shoot down 51 cruise missile in 24 hours | Ukrainska Pravda

LEOPOLI — Dal tritacarne di Bakhmut, città ucraina del Donetsk vicina alla capitolazione, emergono le storie più atroci. Due mercenari russi del gruppo Wagner, reclutati nelle prigioni della Federazione, hanno detto all’organizzazione russa per i diritti umani, Gulagu.net di Vladimir Osechkin, di aver ucciso oltre venti adolescenti e bambini ucraini, «anche di cinque anni». A Bakhmut, appunto, e nella vicina Soledar, piccola città ridotta a macerie. Uno dei due arruolati, Azamat Uldarov, capelli corti, sigaretta accesa, ha dichiarato in un’intervista a distanza di aver «sparato alla testa a una bambina di 5 forse 6 anni, lei urlava. Ho eseguito l’ordine con questa mano». Ha detto al fondatore di Gulagu.net: «Abbiamo radunato in una fossa più di cinquanta prigionieri e li abbiamo fatti esplodere, quindi abbiamo ripulito gli edifici residenziali conquistati uccidendo tutti i presenti». L’altro intervistato era Aleksej Savichev, lui in tenuta militare in un’area all’aperto. Secondo i due appartenenti al gruppo Wagner, l’ordine di «ripulire» Bakhmut senza risparmiare nessuno sarebbe arrivato dal capo in persona, Evghenij Prigozhin. «Le sue indicazioni le ha trasmesse il comandante Bad Korsha, detto Stalin, noi le abbiamo seguite. A Soledar è andata anche peggio». Savichev ha spiegato che esisteva un ordine per il quale «tutti coloro che avevano più di 15 anni dovevano essere fucilati in una volta sola, senza una parola. Sono state uccise 20-24 persone, di cui dieci avevano 15 anni». Alla domanda sui civili uccisi in Ucraina nel febbraio del 2023, Savichev ha risposto che gli ucraini quindicenni «difficilmente possono essere definiti civili». Il capo di Wagner, Prigozhin, appunto, ha negato via Telegram le affermazioni dei due “soldati”: «Naturalmente nessuno spara mai a civili o bambini, nessuno ne ha bisogno.Siamo andati lì per salvarli dal regime in cui si trovavano. In questo momento non posso vedere il video nella sua interezza, ma lo esamineremo sicuramente in dettaglio e daremo una valutazione completa». Il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andrey Yermak, ha reagito alle dichiarazioni dei due mercenari russi con durezza: «Saranno puniti tutti coloro che sono coinvolti inquesti crimini, una confessione non è sufficiente. Ci deve essere una punizione. Crudele e giusta. E lo sarà sicuramente. Scopriremo tutti i fatti e troveremo tutti coloro che li hanno commessi». Ha aggiunto: «I russi hanno rapito migliaia di bambini ucraini, quanti esattamente ancora non lo sappiamo. Stiamo facendo di tutto per riprenderci i nostri figli. Il mondo dovrebbe vedere il volto della Russia, non aver paura e colpirla duramente. Ora stiamo parlando di criminali di guerra del gruppo Wagner, ma questo fa luce sui crimini dell’esercito russo in Ucraina. Rubano i nostri bambini e uccidono, la Russia è una nazione di mostri e assassini».

Per inviare la propria opinione alla Repubblica, telefonare 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT