Reza Pahlavi in esilio annuncia una visita in Israele agenzianova.com
Testata: Informazione Corretta Data: 18 aprile 2023 Pagina: 1 Autore: IC redazione Titolo: «Reza Pahlavi in esilio annuncia una visita in Israele»
Reza Pahlavi
Benjamin Netanyahu
Il principe iranianio in esilio Reza Pahlavi annuncia una storica visita in Israele La visita, che dovrebbe avvenire questa settimana, è stata confermata anche dalla ministra dell'Intelligence israeliana, Gila Il principe ereditario iraniano in esilio e figlio dello Scià, Reza Ciro Pahlavi, si sta recando in Israele “per portare un messaggio di amicizia dal popolo iraniano”. Lo ha annunciato lo stesso Pahlavi via Twitter. Il principe ha detto di voler “coinvolgere esperti idrici israeliani sui modi per affrontare l’abuso delle risorse naturali dell’Iran da parte del regime e rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto”. La visita, che dovrebbe avvenire questa settimana, è stata confermata anche dalla ministra dell’Intelligence israeliana, Gila Gamliel. “Oggi facciamo il primo passo per ricostruire i legami tra le due nazioni”, ha detto il ministro. “Voglio che il popolo di Israele sappia che la Repubblica islamica non rappresenta il popolo iraniano”, ha aggiunto Phalavi, che potrebbe diventare la figura iraniana più importante ad aver mai effettuato una visita pubblica in Israele. “L’antico legame tra la nostra gente può essere riacceso a beneficio di entrambe le nazioni. Vado in Israele per svolgere il mio ruolo nella costruzione di quel futuro più luminoso”, ha aggiunto l’erede al trono in esilio. In un’intervista concessa ad “Agenzia Nova” a margine della Conferenza di Monaco sulla sicurezza, il principe aveva affermato che “nessuno vuole la guerra” tra Iran e Israele. Come sottolineato dall’erede al trono del Pavone, Israele e Iran hanno “una relazione biblica” che trova manifestazione nella preghiera ebraica del sabato, in cui “viene citato Ciro il Grande”, imperatore di Persia dal 550 al 530 avanti Cristo a cui si deve la liberazione degli ebrei dalla “cattività babilonese”. Pahlavi aveva quindi osservato che un nuovo Iran eliminerebbe “tutte le minacce” della Repubblica islamica, “compresa quella nucleare”. In tale prospettiva, “la soluzione più rapida” è la caduta del “regime”.