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Piccola storia ignobile
Analisi di David Elber
Per il brillante analista Caracciolo, il fatto che Israele non si sia dotato di una Costituzione «causa eccesso di eterogeneità identitaria nella società israeliana». Non sembra che nessuno abbia mai detto la stessa cosa in merito alla Gran Bretagna, priva anch’essa, di una Costituzione. Non risulta a nessuno che essa sia vittima di un “eccesso di eterogeneità identitaria”, nonostante, il Regno Unito, sia composto da inglesi, gallesi, scozzesi e irlandesi. Questi ultimi due popoli, poi, con aspirazioni indipendentiste molto marcate (in Irlanda del Nord ci sono stati oltre 3.500 morti in trent’anni di scontri per tentare il distacco da Londra). Questa logica vale solo per Israele. Ma, anche, paesi che hanno la Costituzione sono immuni da “eccessi di eterogeneità”? Vediamo alcuni casi. Il Belgio ha una Costituzione, ma, la spaccatura tra la popolazione francofona e quella fiamminga è diventata così profonda che dopo l’ennesima frattura, dal 2018, e per oltre due anni, non si è potuto neanche formare un governo con pieni poteri. La situazione è stata ricomposta a fatica ma l’enorme divisione tra le due comunità è tutt’oggi palese e profonda. La Spagna ha la sua Costituzione ma la divisione tra le comunità castigliana, basca e catalana è grande e marcata. Nel 2017 quando i catalani promossero un referendum secessionista, solo l’intervento “d’imperio” del Tribunale Costituzionale spagnolo ha evitato il distacco della Catalogna; come? mettendo in galera i promotori. Però, per il brillante analista Caracciolo, evidentemente, solo in Israele esistono delle «tribù» che sono «quasi-nazioni nella non-nazione» che «vivono in quartieri o località separate». Ma se Israele è una “non nazione” come ha potuto resistere, dalla sua nascita ad oggi, a numerose aggressioni militari e atti di terrorismo che non hanno uguali nella storia di nessun paese democratico? Mistero.
Ma la vera perla, il brillante analista, ce la riserva in seguito: «Quando poi i governi sovvenzionano le scuole che antepongono se non contrappongono il Libro allo Stato, incentivano la segregazione.». Ecco dove si voleva arrivare: in Israele vige l’apartheid, sì perché, se il governo la “incentiva” cioè l’incrementa, essa già esiste. E non poteva essere diversamente, in un paese, nel quale, il brillante analista Caracciolo, vede tra le possibili «soluzioni “finali”» un «sinedrio abilitato a tracciare finalmente la costituzione». Non si può neanche immaginare cosa diventerà Israele, che è già “segregazionista”, quando sarà dotato di una Costituzione elaborata dal “sinedrio”.
Dopo aver visto l’attualità – e forse il futuro – dello Stato del popolo ebraico, vediamo, ora, la sua storia, utilizzando sempre le potenti lenti deformanti del brillante analista Caracciolo. Scopriamo, così, che Israele è una «creatura sionista» «dall’avventurosa nascita» di 75 anni fa per dare un «rifugio per ebrei eretto dai superstiti della Shoah». Per prima cosa è doveroso sottolineare che si rimane basiti davanti a tanta ignoranza e avvilente povertà di pensiero. L’accostamento dei termini “creatura” e “sionista” evoca subito nel lettore, la voluta percezione di qualche cosa di mostruoso, di artificiale una sorta di Frankenstein degli Stati, quindi se ne desume l’illegalità. Così, proprio come la nascita Frankenstein, quella di Israele non poteva che essere “avventurosa”. In questo modo, con un sol tratto di penna, scompare dalla storia, il riconoscimento della piena legittimità internazionale all’autodeterminazione del popolo ebraico ad un proprio Stato nazionale. Processo, iniziato a Sanremo nel 1920, continuato con l’edificazione del Mandato per la Palestina e concluso con la nascita dello Stato di Israele nel 1948. Il tutto ridotto a mera “creatura sionista”. Inoltre, definire, la guerra d’indipendenza di Israele, che ha visto lo Stato ebraico combattere 5 eserciti arabi, oltre che una contestuale guerra civile, per non venir annientato, come “avventurosa” ben descrive la caratura dell’autore. Cosa dire, infine, a proposito del “rifugio eretto dai superstiti della Shoah”. Che Israele sia – ed è stato – un rifugio per gli ebrei di tutto il mondo è assodato, ma, che sia stato “eretto dai superstiti della Shoah” lo può dire soltanto un uomo abbacinato dalla sua tronfia ignoranza. Come è pensabile che uno Stato, che tra l’altro ha combattuto una sanguinosissima guerra per la propria indipendenza, sia stato “eretto” dai superstiti dei campi di sterminio appena tre anni dopo la loro liberazione? Questo lo può pensare una persona così ignorante da non rendersi conto di quello che sta dicendo. Infatti, il processo di costituzione del moderno Stato di Israele è nato a partire dal 1920, con il lavoro di una dirigenza politico/amministrativa ebraica di prim’ordine, che con l’ausilio della comunità internazionale, nella forma del mandato britannico, per quasi trent’anni, mattone dopo mattone, ha edificato quel modello di Stato di diritto che si chiama Israele.
David Elber
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