venerdi 22 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
13.04.2023 Gli italiani che aiutano Putin
Cronaca di Floriana Bulfon

Testata: La Repubblica
Data: 13 aprile 2023
Pagina: 4
Autore: Floriana Bulfon
Titolo: «Il padre della spia fuggita a Mosca: “Grazie a Putin e ai nostri amici”»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 13/04/2023, a pag. 4, con il titolo "Il padre della spia fuggita a Mosca: “Grazie a Putin e ai nostri amici” ", la cronaca di Floriana Bulfon.

Artem Uss tornato in Russia, parla il padre: «Grazie a Putin e ad amici  stranieri» - Tag43
Alexander Uss con Putin

«Ci sono molte versioni su come sia andata, ma non farò commenti. Sono solo contento che mio figlio Artem sia tornato a casa. E per questo ringrazio Vladimir Putin: non è solo il nostro presidente, è soprattutto un uomo con un cuore grande e generoso ». Con un video Alexander Uss, potente governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk ed esponente politico di Russia Unita, ha lodato il Cremlino per il rientro in patria del figlio, evaso a fine marzo dagli arresti domiciliari a Basiglio, in provincia di Milano. Il giovane Artem Uss era stato fermato a Malpensa lo scorso ottobre per un mandato di cattura statunitense: gli Usa lo accusano di essere il regista del traffico di componenti elettroniche con cui le industrie russe proseguono la produzione di missili, droni e bombardieri, oltre che di un colossale contrabbando di petrolio. Ma poche ore dopo la sentenza della Corte d’Appello di Milano che accoglieva la richiesta di estradizione negli States, Artem ha lasciato la residenza extralusso dove si trovava ai domiciliari con il braccialetto elettronico ed è sparito. Nonostante le segnalazioni formali e ufficiose delle autorità statunitensi, non c’erano misure di vigilanza. Le indagini fanno ipotizzare che la sua fuga sia stata gestita come un’operazione di esfiltrazione, pianificata dai servizi segreti russi con l’aiuto di esperti di sicurezza europei: quattro auto scure di grossa cilindrata, identiche, lo attendevano e sono partite in direzioni diverse, impedendo così di seguirlo con droni o satelliti. Poi Artem Uss è ricomparso a Mosca il 4 aprile lodando l’aiuto di «persone forti e affidabili». Ora il padre ha pubblicamente ringraziato Putin, con cui ha rapporti personali da anni. Una mossa che ha irritato alcuni organi nazionalisti, tra cui il sitoZapad24 , secondo i quali le sue parole espongono il Cremlino alle accuse occidentali. Ma il governatore Uss ha pronunciato un’altra frase sibillina: «Il nostro Paese ha molti amici e persone oneste che lo sostengono e che al momento giusto sono pronte ad aiutare. So di cosa parlo…». La lettura di alcuni media russi è che si riferisse al coinvolgimento di italiani nella fuga. «Il silenzio del governo era inquietante, ora è intollerabile - ha dichiarato Peppe Provenzano - . Il Pd farà un’interrogazione: spieghino cosa è successo. Ne va della credibilità internazionale dell’Italia». Alexander Uss dal 2018 è il governatore di Krasnoyarsk, regione ricca di materie prime: sin dalla stagione di Eltsin è stato il rappresentante politico degli oligarchi siberiani, poi ha aderito al partito di Putin. Alcune inchieste giornalistiche nel 2021 lo hanno accusato di corruzione, con una rete di società in patria e all’estero gestite pure dai familiari e beni per centinaia di milioni di euro. Ora l’attenzione alla vicenda del figlio ha indispettito i falchi nazionalisti. Su uno dei loro siti, un commento al ringraziamento al Cremlino aveva un riferimento alla guerra in Ucraina: «Il suo ragazzo è stato salvato, gli altri no…».

Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT